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Nuovi Partner Cadhoc

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Nuovi partner Cadhoc

Buone notizie per il Cadhoc!

Da oggi, sul portale di conversione clickandbuy.cadhoc.it, nuovi Partner saranno presenti per rendere il nostro buono ancora più cool!

MDTigotàFoot LookerKiko – Carrefour e Pupa i nuovi brand a disposizione, per chi ha ricevuto un buono Cadhoc e sceglie di convertirlo in gift card di altri partner

ClickAndBuy è lo strumento gratuito a disposizione di tutti coloro a cui sono stati consegnati buoni Cadhoc. Tramite il portale è possibile moltiplicare le occasioni di utilizzo del buono shopping scegliendo una delle soluzioni a disposizione, tra e-commerce, servizi e gift card di importanti brand di negozi.

Se la tua azienda ti ha omaggiato con i buoni regalo Cadhoc puoi trasformare il valore dei voucher in codici specifici di questi nuovi partner.

Mi hanno dato dei buoni Cadhoc. E adesso?

Cadhoc è utilizzato come fringe benefit. Le aziende utilizzano questo importante benefit come omaggio per i lavoratori o come contributo welfare sotto forma di flexible benefit.
Chi riceve i buoni shopping può scegliere di spenderli direttamente presso 17.000 partner fisici. Oppure può digitalizzare i buoni e utilizzarne il valore per acquistare una delle soluzioni proposte da ClickAndBuy.

Utilizzo di Cadhoc in negozio

L’utilizzo presso i negozi fisici è facile e intuitivo. Si sceglie cosa acquistare e poi in cassa si mostrano i buoni Cadhoc. Saranno usati come titolo di pagamento per il valore indicato previa apposizione di firma e data. Il negoziante ritirerà il buono e il gioco è fatto.

Attenzione che Cadhoc non dà diritto a resto e la cifra eccedente può essere colmata con le modalità tradizionali (contanti, bancomat, carta di credito).

Utilizzo di Cadhoc online

Il tuo portale di riferimento è ClickAndBuy. Qui puoi trasformare i tuoi voucher.
È tutto gratuito, non è previsto alcun costo aggiuntivo né a carico dell’azienda che fornisce il fringe benefit Cadhoc, né per chi lo riceve.

L’utilizzatore deve creare innanzitutto un account (solo la prima volta). Vengono richiesti i dati principali e una ma alla quale saranno inviati i ticket dopo la trasformazione.

A questo punto si può iniziare a digitalizzare il primo buono. Bisogna rimuovere l’etichetta sul voucher cartaceo. Attenzione, da questa operazione non si torna indietro: se viene rimossa non è più possibile spendere direttamente il cadhoc in un negozio fisico.

Ora puoi iniziare la conversione inserendo negli appositi campi i codici segreti e i numeri di serie di ogni buono fringe benefit Cadhoc.

I buoni dematerializzati vengono convertiti in credito a disposizione, che resta disponibile sull’account fino a quando non viene scelto il o i partner tra quelli a disposizione o alla scadenza indicata.

In base alle specifiche del partner online può cambiare la modalità di trasformazione.

Assistenza

Cadhoc offre assistenza agli utilizzatori tramite Numero Verde. Dal lunedì al venerdì 8:30-17:30 orario continuato.

Numero verde: 800004191

 

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Una sana alimentazione per migliorare la nostra salute

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Ciìurarsi con l'alimentazione

Seguire un’alimentazione sana è una delle chiavi per avere una vita sana. E’ possibile migliorare la propria salute seguendo una dieta equilibrata e mangiando alimenti ricchi di vitamine e minerali come frutta, verdura, cereali integrali, legumi e pesce. Un nuovo articolo del Dott. Giuseppe Scopelliti biologo nutrizionista.

Poniti le seguenti domande

  • Hai un problema di salute o un fattore di rischio come l’ipertensione o il colesterolo alto?
  • Il tuo medico ti ha detto che dovresti mangiare meglio?
  • Nella tua famiglia ci sono casi di diabete, malattie cardiache o osteoporosi?
  • Sei in sovrappeso?
  • Hai domande su quali cibi dovresti mangiare o se dovresti assumere un qualche integratore?

Se hai risposto di si a qualcuna di queste domande, dovresti rivolgerti ad uno specialista della nutrizione perché potrebbe essere necessario migliorare le tue abitudini alimentari.

Percorso per migliorare la salute

Cambiare le tue abitudini alimentari potrebbe essere difficile. Bisogna inizialmente concentrarsi su piccoli cambiamenti. Apportare modifiche alla dieta può essere utile anche se si hanno malattie che possono essere aggravate da quello che si mangia e/o beve. I sintomi di patologie intestinali e renali, intolleranza al lattosio e celiachia possono tutti beneficiare da cambiamenti nella dieta.
Di seguito sono riportati suggerimenti per migliorare la tua salute. Assicurati di rimanere in contatto con il tuo medico in modo da mantenere monitorato il tuo stato di salute.

Trova i punti di forza e debolezza nella tua dieta attuale

  • Mangi 4-5 porzioni di frutta e verdura ogni giorno?
  • Assumi abbastanza calcio?
  • Mangi cibi integrali e ricchi di fibre?

Se è così, sei sulla buona strada! In caso contrario dovresti aggiungere questi alimenti alla tua dieta quotidiana.
Tieni traccia di ciò che mangi e bevi ogni giorno. Questo ti aiuterà (e aiuterà il nutrizionista) a valutare la tua dieta. Ti renderai conto di quanto e cosa mangi.

Chiedi aiuto ad un nutrizionista. Può sostenerti con una dieta adatta a te soprattutto se hai problemi di salute.

Prova a seguire queste semplici regole

  • Usa metodi di cottura sani: al vapore, al forno o al microonde.
  • Togli la pelle prima di cuocere il pollo o il tacchino.
  • Mangia pesce almeno tre volte alla settimana.
  • Riduci i grassi in eccesso ma non eliminarli completamente perché sono un nutriente fondamentale per il nostro benessere.
  • Mangia molta frutta e verdura sia con i pasti che come snack.
  • Leggi le etichette nutrizionali sugli alimenti prima di acquistarli. Se hai bisogno di aiuto con le etichette, chiedi al tuo nutrizionista.
  • Quando mangi fuori, sii consapevole di quello che ordini.
  • Bevi! Principalmente acqua o tè e tisane senza zucchero. Evita le bevande zuccherate perché aggiungono un sacco di zuccheri e calorie alla dieta. Queste includono succhi di frutta, bibite gassate, bevande sportive e energetiche e tè freddo zuccherato.

Cose da considerare

Una nutrizione bilanciata e un regolare esercizio fisico fanno bene alla salute. Queste abitudini possono aiutarti a perdere o mantenerlo sotto controllo.
Prova a fissare obiettivi realistici e non apportare troppi cambiamenti tutti insieme.

Medici e nutrizionisti suggeriscono di avere delle abitudini alimentari sane come parte integrante della vita quotidiana piuttosto che seguire diete alla moda per perdere qualche chilo che verrà poi ripreso con gli interessi.
Suggerimenti nutrizionali e diete provenienti da coach e altra gente non qualificata possono essere molto dannosi per la tua salute.

Tieni presente i seguenti consigli e consulta sempre prima il medico o il nutrizionista

Le diete “miracolose” non sono la risposta. Diete alla moda o a breve termine possono promettere di aiutarti a perdere peso velocemente. Tuttavia sono difficili da mantenere e potrebbero essere dannose.
Una buona alimentazione non viene da una pillola o beverone. Prova invece a mangiare una varietà di cibi sani e salutari. Il tuo corpo trae maggior beneficio dagli alimenti integrali e prendi solo le vitamine e gli integratori prescritti dal medico.
Programmi o prodotti dietetici possono confonderti con le loro affermazioni. La maggior parte delle persone in questi annunci viene pagata per dire quello che dice. Non parlano mai di effetti collaterali, eventuali problemi o del peso che viene poi recuperato con gli interessi.

Alcune domande da porre al nutrizionista

  • Quante porzioni dovrei mangiare da ciascun gruppo alimentare?
  • Se seguo una dieta restrittiva, come quella vegetariana o vegana, come posso migliorare la mia salute?
  • Ci sono certe abitudini alimentari che dovrei seguire per le mie condizioni di salute?

Per maggiori informazioni scrivi a info@day.it

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I tre principali vantaggi nell’introdurre un piano di welfare aziendale

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i 3 principali vantaggi nell'introdurre il welfare aziendale

Il welfare aziendale si rivolge ai lavoratori dipendenti del settore privato con misure volte a migliorarne la qualità della vita. ecco quali sono tutti i vantaggi del welfare aziendale.

Grazie al welfare aziendale, i dipendenti delle aziende che ne applicano i principi godono di un maggiore benessere e di un migliore work-life balance. Tutto ciò garantisce alle imprese una maggiore produttività ed efficienza. Questi sono solo alcuni dei vantaggi del welfare aziendale per aziende e dipendenti. Vediamo quali sono gli altri.

 

WELFARE AZIENDALE: COSA CI GUADAGNA L’AZIENDA?

Negli ultimi anni c’è stata una crescente attenzione nei confronti del welfare aziendale da parte delle PMI, che si sono rese conto dei numerosi vantaggi dati dall’introduzione di un piano di welfare aziendale ben strutturato e bilanciato.

In particolare, sono 3 i vantaggi principali che derivano dall’offrire ai lavoratori incentivi che migliorino la loro vita lavorativa e personale:

  1. miglioramento del clima aziendale;
  2. aumento della soddisfazione e del benessere dei dipendenti;
  3. vantaggi fiscali.

Perché abbiamo indicato questi tre come i principali vantaggi di un buon piano di welfare? Perché il miglioramento del clima aziendale, che deriva dall’offrire ai collaboratori un ambiente di lavoro più moderno e flessibile e dal garantire il loro benessere tramite l’erogazione di beni e servizi dedicati anche alle loro famiglie, è ciò che genera tutta una serie di altri vantaggi che non sono di certo trascurabili.

Uno dei maggiori è di sicuro l’incremento di produttività e competitività, dovuto al fatto che i dipendenti più felici e soddisfatti sono anche più produttivi.

Non solo. Quando un lavoratore è soddisfatto del proprio lavoro, non lo lascerà per andare a cercare nuove opportunità e si sentirà più fedele nei confronti dell’azienda. Ciò significa che le aziende con un buon piano di welfare aziendale riscontrano una riduzione del turnover, e si trovano quindi a risparmiare sui costi e sulla formazione per l’inserimento dei nuovi assunti.

Una maggiore fidelizzazione dei lavoratori, inoltre, riduce spontaneamente il fenomeno dell’assenteismo.

Un altro dei vantaggi della corretta applicazione delle misure di welfare aziendale è il ritorno d’immagine. Un’impresa che appare virtuosa ai propri dipendenti, si mostra tale anche ai propri concorrenti e ai vari soggetti con cui si trova a relazionarsi, compresi i possibili, nuovi, dipendenti.

Sono molte, infatti, le persone desiderose di lavorare per un’azienda che valorizza i propri collaboratori, riconoscendone i meriti e avendo a cuore il loro benessere.

Veniamo ai vantaggi fiscali. Un vantaggio non trascurabile dell’applicazione del welfare aziendale è dato anche dalle numerose agevolazioni fiscali riservate alle imprese che mettono in atto dei piani di welfare. Tali agevolazioni consistono nella detassazione parziale o totale delle somme investite. Si tratta, forse, del beneficio maggiore per un’azienda, soprattutto a fronte dei numerosi riscontri ottenuti.

Attenzione, però. Solo le aziende che offrono benefit di vario tipo ai propri dipendenti per ottemperare alle disposizioni contenute nei CCNL di primo e secondo livello, o per tener fede agli accordi sindacali, sono esentate dal pagamento di tasse e contributi sugli importi spesi per l’erogazione di tali benefit.

 

QUALI SONO I VANTAGGI PER IL DIPENDENTE?

Se l’applicazione delle misure di welfare aziendale è vantaggiosa per le aziende, non lo è da meno per i dipendenti, che ottengono tutta una serie di benefici dalla fruizione delle agevolazioni messe a loro disposizione.

Grazie alle misure a sostegno del reddito offerte nell’ambito dell’applicazione delle politiche di welfare aziendale, i dipendenti non ricevono somme in busta paga che vengono in parte erose dalla tassazione, ma tutta una serie di beni e servizi destinati a loro stessi e ai familiari, la cui fruizione è in grado di migliorare la qualità della loro vita lavorativa e privata.

Tra i maggiori vantaggi del welfare aziendale per i dipendenti ci sono:

  • aumento del benessere personale, grazie alla fruizione di benefit come i servizi sostitutivi di mensa, o dalla possibilità di utilizzare la propria quota di welfare per acquistare abbonamenti in palestra, andare al cinema o al teatro o viaggiare;
  • aumento della capacità di conciliazione vita-lavoro, che il lavoratore può ottenere usufruendo dei servizi dedicati al benessere familiare o dello smart working;
  • maggior potere d’acquisto, ottenuto, ad esempio, grazie al rimborso delle spese di viaggio sostenute per recarsi al lavoro, oppure delle spese sostenute per l’acquisto di testi scolastici o per il pagamento delle rette delle scuole per l’infanzia;

riduzione del cuneo fiscale, grazie alla detassazione dei servizi di welfare.

 

WELFARE AZIENDALE: CI SONO DEGLI SVANTAGGI?

Non dimentichiamo che il welfare aziendale offre soprattutto vantaggi sia alle aziende che ai loro dipendenti, ma possono esserci talvolta anche dei piccoli svantaggi.

POSSIBILI SVANTAGGI PER LE AZIENDE

Possono derivare soprattutto dal fallimento delle misure di welfare, causate dalla creazione di un piano di welfare che non risponda davvero ai bisogni dei dipendenti. O dalla mancanza di una comunicazione chiara e adeguata su quali siano i benefit riservati ai dipendenti e le modalità con cui possono usufruirne.

Un altro svantaggio del welfare aziendale, per le imprese, è dato dalla minor detassazione (solo il 5 per mille degli importi investiti), nel caso in cui le misure siano attivate per decisione unilaterale della stessa, o siano erogate a un gruppo troppo ristretto di dipendenti.

Molte aziende che non hanno ancora attuato piani welfare, ritengono che offrire agevolazioni ai propri dipendenti sia dispendioso. Questo perché non tengono in conto i numerosi vantaggi, anche in termini di guadagno, che essi producono.

 

POSSIBILI SVANTAGGI PER I DIPENDENTI

Tra gli svantaggi per i lavoratori ci sono:

  • il divieto di convertire in denaro le misure di welfare aziendale erogate, specialmente se vengono offerte alternative poco appetibili;
  • la perdita della quota di contributi versata dall’azienda sull’importo erogato sotto forma di benefit. Perdita che, tuttavia, può essere compensata se si decide di usare come benefit la conversione totale o parziale della quota di welfare in una pensione complementare.

Quasi tutti gli svantaggi del welfare aziendale sono inferiori ai benefici che derivano dalla sua applicazione.

Inoltre, molti dei problemi che colpiscono aziende e dipendenti possono essere annullati dalla creazione di un solido piano di welfare. Per questo, per un’impresa può essere utile affidarsi a società che offrono il servizio di creazione e gestione dei piani di welfare aziendale, come Day Welfare, che aiuta i reparti di risorse umane a pianificare tutto fin nei minimi dettagli.

 

 

 

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UP DAY SOSTIENE AZIENDE E DIPENDENTI CON LA DIGITALIZZAZIONE

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Up Day e la digitalizzazione

In questo 2020 travolto da una pandemia globale, le imprese e i cittadini stanno imparando a confrontarsi con una nuova sfida, quella di gestire parte della propria vita da remoto. Le tecnologie sono diventate il principale mezzo a disposizione per mantenere e sviluppare i rapporti tra le persone, soprattutto in ambito professionale.

Up Day offre soluzioni digitali

Anche in questo momento di difficoltà, Up Day è accanto alle aziende per affiancarle nel loro percorso di vicinanza con i collaboratori, con soluzioni flessibili e digitali che permettono ai clienti di offrire una gamma di servizi, anche tradizionali, in modo innovativo.

Mai come in questo momento storico, infatti, digitale e innovazione possono rappresentare risorse preziose per agevolare la quotidianità, gli scambi e le relazioni del nostro tessuto sociale.

Buono pasto elettronico e sostegno al reddito

Il buono pasto, ad esempio, rappresenta in questo contesto uno strumento utile e un sostegno concreto per il reddito di tutte le persone che oggi continuano a lavorare in smart working, è più che mai importante averlo a disposizione in modalità elettronica, semplice e sicura.

Inoltre, il buono pasto elettronico è ancora più conveniente: dal 1° Gennaio 2020, con le modifiche apportate dalla legge di bilancio, la versione elettronica è diventata due volte meno cara di quella cartacea: mentre per il formato tradizionale la soglia di esenzione fiscale scende da 5,29 a 4 euro al giorno, per quello digitale aumenta da 7 a 8 euro.

I buoni pasto elettronici sono dei buoni pasto dematerializzatiche funzionano nella stessa maniera e possono essere usati nello stesso modo dei buoni cartacei.

Oggi, sono sempre di più le aziende che scelgono di offrire ai propri dipendenti quelli elettronici, per via dei maggiori vantaggi offerti da questi ultimi.

Il loro utilizzo è regolamentato dalla stessa normativa che regolamenta l’uso dei buoni pasto cartacei: il Decreto del Ministero dello Sviluppo Economico n°122 del 2017.

Buoni Up Day la nuova app per pagare la pausa pranzo

Up Day ha sviluppato Buoni Up Day, la nuova applicazione per il mobile payment, disponibile negli store in versione iOS e Android e utilizzabile in tutta Italia. L’app costituisce la versione 2.0 della precedente. Ha il duplice obiettivo di rendere più pratica la gestione da parte delle aziende e più immediata la fruizione per gli utilizzatori : pagare la pausa pranzo e monitorare l’andamento dei buoni pasto, è facile, immediato e sicuro.

I buoni pasto possono essere caricati nella app e utilizzati per il pagamento diretto all’interno della rete di esercenti attiva per questo servizio. 

POS Up Day la nuova app per gli Affiliati

Up Day inoltre, è anche al fianco del network di affiliati che, grazie alla digitalizzazione e alla dematerializzazione, ricevono pagamenti con puntualità, oggi più che mai indispensabile per la liquidità del sistema-Paese.

E’ inoltre appena stata lanciata POS Up Day, una nuova app per gli esercenti affiliati, che consente di leggere e validare in pochi e immediati passaggi ogni tipo di buono pasto day – cartacei, digitali, con bar code e qr code – in tempo reale. Una app che supera il concetto di pos unico recentemente introdotto, portando con sé forte spinta al digitale ed evoluzione per il comparto.

Una app semplice, flessibile e sostenibile  POS Up Day permette la validazione e l’accettazione dei buoni pasto sia cartacei che elettronici.

Il ritiro dei buoni pasto diventa più leggero, poiché non richiede alcuna infrastruttura particolare, se non una app, scaricabile gratuitamente su qualsiasi tipo di smartphone apple o android.

E’ semplice e veloce poiché i buoni letti sono direttamente fatturabili dalla app e flessibile perché permette l’accettazione dei buoni anche per i pagamenti da remoto, al tavolo o in consegna tramite un fattorino.

Soluzioni customizzate di welfare

Già da tempo, e in questo momento strumento più che mai alleato per i lavoratori, Up Day propone soluzioni customizzate di welfare aziendale, attraverso piattaforme digitali all’avanguardia che consentono di comporre un piano personalizzato di flexible benefi­t, volto a sostenere il work life balance di ogni dipendente, secondo gli obiettivi di budget dell’Impresa.

Cadhoc il fringe benefit ideale per azienda e dipendenti

Cos’è Cadhoc? E’ il voucher shopping di Up Day, soluzione perfetta per gratificare il personale, fidelizzare i clienti, premiare la forza vendita.

Un dono sempre indovinato, sia per chi lo fa che per chi lo riceve. In formato cartaceo o digitale.

Chi riceve questa tipologia di voucher ha il vantaggio di decidere in che modo spenderlo. Può essere un voucher per fare shopping nelle migliori catene di negozi, oppure può essere convertito in buoni da spendere negli shop e-commerce più cliccati della rete.

Inoltre per l’anno 2020 è stata raddoppiata la soglia di esenzione fiscale per i fringe benefit  che passa da 258,23 euro a 516,46 euro.

Fare rete con Spazio Connessione

Up Day porta il benessere all’interno delle aziende offrendo tante soluzioni a favore dei dipendenti e delle loro famiglie. Ed è proprio grazie alla sua esperienza che ha scelto di dare vita ad un progetto che riuscisse a promuovere il territorio e le relazioni.

Spazio Connessione è uno spazio virtuale tra professionisti e imprenditori.

Nato per creare sinergia tra le aziende, in cui professionisti e imprenditori si confrontano, si conoscono e collaborano attivamente per generare fiducia, non solo nelle persone che partecipano ma anche nel brand che li rappresenta.

Spazio Connessione genera opportunità e costruisce un modello basato sulla collaborazione, sull’ascolto, sullo scambio di opinioni per fare rete.

Un modo quindi per fare business insieme: incontri online e in presenza, scambio di referenze, approfondimenti, competenze, network e territorio. Spazio Connessione è un asset per la strategia di un’azienda, un vero e proprio strumento di business basato sul referral marketing.

Semplificare la vita

Semplificare la vita, questo è ciò che chiedono oggi i collaboratori: avere soluzioni che possano accompagnarli sia in questo delicato momento che nella ripartenza, quando l’emergenza sarà conclusa.

Up Day, forte delle sue 20mila aziende clienti, con 700mila utilizzatori giornalieri in 110mila esercizi convenzionati per un totale di 100 milioni di buoni emessi ogni anno è il partner ideale delle imprese per garantire servizi facili e innovativi all’altezza dei bisogni delle persone.

 

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Come mantenere una buona idratazione

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Consigli per una buona idratazione

E’ davvero molto importante idratarsi correttamente. Una scarsa idratazione infatti può causare affaticamento, scarso appetito, intolleranza al calore e tantissime altre controindicazioni. A seguire un nuovo articolo del Dott. Giuseppe Scopelliti biologo nutrizionista.

Come abbiamo fatto a sopravvivere e addirittura a prosperare nel corso dei secoli senza le tonnellate di bottiglie d’acqua che quasi tutti sembrano portarsi dietro in questi giorni?

Leggendo sui rischi e le conseguenze della disidratazione, specialmente per gli anziani e chiunque si alleni duramente durante la stagione calda, è un miracolo che molti di noi non abbiano ceduto anni fa ai dannosi effetti fisici, cognitivi e sulla salute di una scarsa idratazione.

Anche adesso che l’acqua è presente praticamente ovunque, troppe persone non riescono ancora a bere abbastanza liquidi per compensare le perdite subite, specialmente, ma non esclusivamente, durante i mesi estivi.

Idratazione attraverso ‘acqua gel’

Per quelli di voi che sanno o sospettano di non bere abbastanza, la buona notizia è che non si deve fare affidamento esclusivamente sull’assunzione di liquidi per rimanere ben idratati.

Studi condotti in zone con scorte limitate di acqua potabile suggeriscono che si può aiutare a contrastare la disidratazione e, allo stesso tempo, migliorare la propria dieta consumando cibi nutrienti e ricchi di “acqua nascosta“. Gli alimenti vegetali come frutta, verdura e semi sono una fonte della cosiddetta acqua gel: acqua pura, sicura e idratante che viene assorbita lentamente dal corpo quando questi alimenti vengono consumati.

Li vedremo più nel dettaglio dopo. Intanto devi convincerti che rimanere ben idratati è fondamentale per la tua salute. Anche se siamo “solidi“, il nostro corpo è costituito per la maggior parte di acqua, che va dal 75% del peso corporeo dei neonati al 55% degli anziani. Ogni processo corporeo, ogni cellula vivente, dipende dall’acqua per funzionare correttamente. L’acqua trasporta i nutrienti, regola la temperatura corporea, lubrifica le articolazioni e gli organi interni, sostiene la struttura delle cellule e dei tessuti e preserva la funzionalità cardiovascolare. Le persone possono sopravvivere senza acqua solo per tre o quattro giorni, al massimo una settimana.

Cosa può causare l’idratazione inadeguata

Ma ancora più importante è come si sopravvive. L’idratazione inadeguata può causare affaticamento, scarso appetito, intolleranza al calore, vertigini, stitichezza, calcoli renali e un pericoloso calo della pressione sanguigna. Gli effetti cerebrali includono cambiamenti dell’umore, pensieri confusi, disattenzione e scarsa memoria. Secondo gli studi del Virginia Polytechnic Institute and State University, una perdita anche di solo 1-2% dell’acqua corporea può compromettere le prestazioni cognitive.

Il bilancio idrico del tuo corpo è determinato da quanta energia consumi, età, livello di attività fisica e fattori ambientali. Il corpo perde acqua attraverso la pelle, i polmoni, i reni e il tubo digerente; in altre parole, sudando, respirando ed eliminando i rifiuti, sia liquidi che solidi.

Il fabbisogno idrico può variare da persona a persona e nessuno avrà bisogno ogni giorno della stessa quantità di liquidi.

Una persona media consuma circa un litro di acqua al giorno. Il più delle volte non è una quantità sufficiente a garantire una corretta idratazione, soprattutto se si svolge anche un’attività fisica.

Se hai intenzione di fare sport o fare un lavoro fisico all’aperto in una giornata calda, è meglio iniziare a idratarsi il giorno prima. Controlla il colore della tua urina, più è chiaro, meglio è. Se tende al trasparente vuol dire che stai bevendo a sufficienza, se è invece è scuro è il caso di bere di più. Inoltre continua a bere acqua o altri liquidi durante l’attività e per le ore successive.

Un fattore critico nel rimanere ben idratati non è fare affidamento sulla sete per ricordarti di bere ma piuttosto essere proattivo bevendo abbastanza liquidi prima, durante e dopo i pasti e l’attività fisica.

Consigli per restare idratati

Il consiglio di vecchia data di bere otto bicchieri d’acqua al giorno è, appunto, roba vecchia. Il nostro fabbisogno giornaliero di acqua, come già detto, è molto variabile e il pensiero attuale è quello di ottenere circa il 70% del fabbisogno giornaliero dai liquidi (compresi caffè, te, tisane ecc) e il resto dai cibi solidi.

Ci sono alcuni tipi di frutta e verdura che sono particolarmente idratanti che vanno dai cetrioli con il 96,7% di acqua, all’uva con l’81,5%. La lista include lattuga, pomodori, cavolfiori, spinaci, broccoli, carote, peperoni, anguria, fragole, ananas, mirtilli, mele e pere. Anche i semi di chia possono essere un’arma contro la disidratazione: assorbono 30 volte il loro peso in acqua e possono fornire all’organismo liquidi a lento rilascio, specialmente durante le lunghe attività fisiche. Idratarsi grazie ai vegetali può anche aiutare a ridurre l’inquinamento. La terra viene invasa da bottiglie di plastica usa e getta che si possono trovare disseminate per le strade e i parchi e galleggiano nei fiumi, oceani e laghi. A meno che non si sta visitando una regione del mondo in cui è pericoloso bere l’acqua, cerca di evitare l’acquisto di acqua in bottiglia. L’acqua del rubinetto è perfettamente sana e potabile. In caso di dubbi sulla sicurezza della fornitura idrica comunale o se non si apprezza il gusto dell’acqua locale, considera l’installazione di un filtro per rubinetto o l’utilizzo di una caraffa filtrante.

Puoi trovare qui l’articolo completo

Per maggiori informazioni scrivi a info@day.it

 

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LA PAUSA PRANZO A CASA É EQUILIBRATA CON NUTRIBEES E UP DAY

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Nutrebees e Up Day

Nel segno di un’alimentazione gustosa e bilanciata, Nutribees è il primo partner che entra a far parte della nuova funzione di spesa online offerta dall’App Buoni Up Day

Up Day, arricchisce la propria offerta digitale implementando la propria app per gli utilizzatori finali, Buoni Up Day, disponibile su iOs e Android, con una nuova e importante novità.

È oggi infatti disponibile la sezione dedicata alla spesa online che permette a tutti gli utenti di ordinare piatti pronti o prodotti alimentari per la propria pausa pranzo su piattaforme online convenzionate, pagare con i buoni pasto elettronici e ricevere l’ordine direttamente a casa.

Una soluzione, inoltre, più che mai vincente in questo particolare momento storico in cui è da privilegiare la modalità smartworking da casa e il distanziamento sociale.

Nutribees il primo partner della spesa online

Il primo partner selezionato, proprio come Up Day, opera nel segno di un’alimentazione sana e bilanciata ed è contraddistinto da un’estesa capillarità e una forte spinta all’innovazione.

Si tratta di NutriBees, la digital canteen che prepara e consegna in tutta Italia healthy food personalizzato, ovvero menù settimanali di piatti pronti gustosi e bilanciati secondo le esigenze di ciascun cliente.

Per garantire la qualità dei quasi 10.000 piatti consegnati ogni settimana, gli chef di NutriBees scelgono solo ingredienti di alta qualità, in più ogni piatto viene posto in atmosfera protettiva garantendo 15 giorni di conservazione in frigorifero senza conservanti.

Il menù online comprende più di 40 ricette diverse ogni settimana tra cui scegliere per creare un menù personalizzato a seconda delle esigenze fisiche e personali di ogni utente. La grande varietà di ricette, la qualità e il bilanciamento degli ingredienti rendono Nutribees un alleato di primordine per una pausa pranzo equilibrata, varia e su misura.

Buoni Up Day e il filtro ‘Pausa Sana’

L’app Buoni Pasto Day ha fra i propri obiettivi infatti quello di facilitare i suoi utenti nella ricerca di un pasto bilanciato, grazie al filtro “Pausa sana”, che segnala i locali e le soluzioni healthy, e ad una sezione del blog Buoni Pasto che riporta consigli firmati da nutrizionisti e articoli specializzati.

L’app consente inoltre di accedere a tutti i servizi disponibili in un’unica soluzione e con un semplice tocco sullo schermo dello smartphone: anche restando a casa, grazie alle funzionalità in cloud, è possibile scaricare i propri buoni da remoto, monitorarne l’andamento e naturalmente effettuare acquisti

“L’impegno di Up Day nell’ampliare la propria gamma con nuovi servizi digitali si è intensificato negli ultimi tempi e ha dimostrato la sua forza nel particolare momento che stiamo vivendo.” dichiara Mariacristina Bertolini, Direttore Generale e Vicepresidente Up Day.

La spesa alimentare online e il delivery food hanno infatti avuto un grande incremento durante il lockdown, dovuto anche alla nuova modalità smartworking che vede ora moltissimi lavoratori passare a casa più tempo, tra cui il momento del pranzo. Abbiamo quindi voluto incrementare la nostra proposition in questo senso, diversificando ulteriormente la nostra rete verso partner della ristorazione 2.0, arricchendola con nuovi servizi come prenotazione e pagamento online e sottolineando il nostro impegno nell’offrire soluzioni per una pausa pranzo sana ed equilibrata. Siamo quindi fieri di avere a bordo Nutribees, come primo partner della nostra nuova offerta: vogliamo con questa collaborazione esprimere al meglio il nostro approccio al digitale, andando allo stesso tempo incontro alle esigenze di una clientela sempre più attenta, nella propria quotidianità, ad una sana alimentazione.” conclude Bertolini.

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Idee per i regali aziendali di Natale

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Regali Aziendali di Natale? Ecco alcune idee per i tuoi collaboratori

Natale si avvicina sempre più velocemente e devi scegliere cosa regalare a collaboratori e clienti? Scopri quali sono i regali di Natale aziendali più diffusi e tutti i vantaggi del buono regalo.

 

Quando il periodo natalizio si avvicina giunge anche il momento, per molte aziende, di decidere cosa regalare ai dipendenti e ai clienti.

I regali di Natale sono infatti uno dei mezzi che ha l’azienda per dimostrare la propria considerazione verso i suoi collaboratori, ringraziandoli del lavoro che svolgono durante l’anno, e verso i clienti che le danno fiducia.
Per questo, la scelta dei regali di Natale aziendali non deve essere lasciata al caso, ma va ponderata con attenzione.

In questo articolo potrai trovare le migliori idee per i regali di Natale aziendali e scoprire quali sono le agevolazioni fiscali che spettano a un’impresa che sceglie di omaggiare i propri dipendenti con i buoni regalo.

 

Come scegliere il miglior regalo di Natale aziendale

Se dare attenzione al benessere e alla soddisfazione di clienti e dipendenti è importante in ogni momento dell’anno, a Natale lo è ancora di più. Il Natale è un momento di gioia, in cui lo spirito natalizio riscalda i cuori delle persone, che adorano scambiarsi e ricevere regali.

Perché ottenga lo scopo desiderato un regalo non deve essere eccessivamente costoso; deve, però, veicolare un messaggio. Dimostrare di essere stato scelto con cura e attenzione, affinché i lavoratori si sentano ripagati del proprio impegno e i clienti si sentano importanti e coccolati.

Per essere sicuri di scegliere il dono perfetto da mettere sotto l’albero dei propri collaboratori e dei clienti a Natale bisogna:

  • fissare un budget;
  • analizzare l’età, gli interessi dei dipendenti e dei clienti e le loro necessità;
  • calcolare il numero di persone destinatarie del regalo.

Per rendere il regalo ancora più speciale, poi, lo si può accompagnare con un tradizionale biglietto d’auguri che contenga un messaggio capace di trasmettere la considerazione che l’impresa ha della persona che lo riceve.

 

Quali sono i regali di Natale aziendali più diffusi?

Per trovare qualche idea per il regalo perfetto si può iniziare dalla lista dei regali aziendali di Natale più diffusi. Si tratta di quei regali che le aziende scelgono più di frequente di donare a clienti e collaboratori. Alcuni sono classici intramontabili, altri dimostrano attenzione e rientrano in budget contenuti.

Ecco quali sono i regali di Natale aziendali più diffusi:

  • buoni regalo;
  • bottiglie di champagne e vino;
  • pandoro, pandolce e panettone;
  • cesti e confezioni regalo;
  • gadget personalizzati con il logo aziendale;
  • accessori e gadget tecnologici;
  • regali solidali;
  • un’esperienza speciale;
  • regali per i bambini.

Vediamoli uno per uno.

Buoni regalo

I buoni regalo stanno diventano doni sempre più popolari, in occasione delle festività natalizie. Questo perché si tratta di un regalo utile e totalmente personalizzabile, dal momento che chi lo riceve può spenderlo come meglio crede.

Grazie alle agevolazioni fiscali, inoltre, rappresenta anche una scelta conveniente per le aziende.

Bottiglie di champagne e vino

Un classico dei regali natalizi, la bottiglia di champagne o di vino è solitamente riservata ai clienti. È il dono ideale se si ha in mente di consegnarlo di persona; un po’ meno se si prevede di spedirlo.

Se si sceglie questo dono, è sempre bene prevedere un’alternativa, come una scatola di cioccolatini raffinati o un panettone, nel caso in cui la persona a cui è destinato il regalo non amasse le bevande alcoliche.

Pandoro, panettone e pandolce

Si tratta di tre dolci della tradizione natalizia italiana che spesso vengono scelti dalle aziende come regalo per dipendenti e clienti, a volte accompagnandoli con bottiglie di vino o di spumante.

Sulla confezione può essere riportato il logo dell’azienda.

Cesti e confezioni regalo

Un altro dei regali di Natale aziendali più classici, specie per i clienti, sono i cesti e le confezioni regalo. Solitamente contengono prodotti alimentari: una bottiglia di vino, pasta, olio, frutta secca, dolci della tradizione, come panettone e torrone.

Si tratta di un dono un po’ scontato ma sempre apprezzato.

Gadget personalizzati con il logo aziendale

Penne, tazze, portachiavi, borse, shopper, calendari, chiavette USB, agende. Il gadget con il logo dell’azienda stampato sopra è uno degli oggetti preferiti dalle aziende che decidono di omaggiare clienti e dipendenti, a Natale.

Questi regali personalizzabili sono di norma molto apprezzati sia da chi li fa, perché rientrano senza fatica anche in budget piuttosto limitati, sia da chi li riceve, perché si tratta quasi sempre di oggetti che possono tornare utili nella quotidianità.

Accessori e gadget tecnologici

Anche la tecnologia è entrata a far parte della regalistica natalizia aziendale. Dai semplici powerbank ai più costosi smartwatch, smartphone e tablet sono sempre di più le aziende che decidono di omaggiare clienti e collaboratori con regali tecnologici.

Regali solidali

La solidarietà, in tutti i suoi ambiti, è un tema a cui viene data un’attenzione sempre crescente. Così come cresce anche il numero di imprese che decidono di dimostrare la propria sensibilità riguardo a determinati temi attraverso un regalo solidale o una donazione a un ente benefico.

Un’esperienza speciale

La considerazione per il benessere dei propri dipendenti può essere dimostrata attraverso un regalo di Natale un po’ diverso dal solito, come una vacanza in un luogo particolare, una giornata in un centro benessere, un corso di cucina o di un qualche sport di cui sia appassionata la persona che lo riceve.

Regali per i bambini

Sono molte le imprese che decidono di dimostrare attenzione nei confronti dei propri dipendenti scegliendo di regalare qualcosa anche ai loro figli, in occasione del Natale. Solitamente, in questi casi, si dà la possibilità di scegliere tra diverse opzioni, che tengano conto sia dell’età, sia degli interessi dei bambini a cui sono destinati i regali.

Regali di Natale aziendali e deducibilità fiscale: il buono regalo

Sempre più le aziende scelgono un buono regalo come dono di Natale per i propri dipendenti, al posto di un oggetto o di un bonus in denaro che verrebbe in parte eroso dalle tasse.

Alla base di questa scelta ci sono proprio la convenienza in termini fiscali e l’utilità per chi lo riceve.

Il buono regalo, infatti, è una soluzione conveniente dal punto di vista fiscale sia per il lavoratore, sia per il datore di lavoro.

Secondo la normativa si tratta di un’agevolazione che fa parte dei cosiddetti fringe benefits: beni e servizi erogati dalle imprese ai dipendenti su base volontaria, che migliorano e facilitano la vita di chi li riceve, sia in ambito lavorativo, sia nel tempo libero.

I fringe benefit, rientrando nelle politiche di welfare aziendale, sono soggetti a misure fiscali agevolate, che si trovano indicate nell’articolo 51 del TUIR, il Testo Unico delle Imposte sui Redditi, che, al comma 2, stabilisce che il buono acquisto che venga acquistato come fringe benefit per un dipendente possa essere dedotto integralmente se il suo importo non supera i 258, 23 euro annui. Soglia, quella dei 258,23 euro, che, solo per il 2020, è stata innalzata a 516,46 euro. Cosa che rende ancora più conveniente questo tipo di regalo aziendale.

Se il buono regalo dovesse superare la soglia di esenzione, esso sarebbe interamente soggetto a tassazione.

 

Buono regalo ai clienti: quali agevolazioni?

Il buono regalo è una scelta pratica e conveniente non solo se lo si regala ai propri dipendenti.

I buoni offerti gratuitamente ai clienti rientrano tra le spese di rappresentanza, e sono quindi deducibili dalle tasse per un ammontare di massimo 50 euro per ciascun buono erogato.

Secondo quanto stabilito dall’Art. 108, comma 2 TUIR e dal D.M. 19/11/2008, infatti, “non si tiene conto delle spese relative a beni distribuiti gratuitamente di valore unitario non superiore a 50 euro”.

La soluzione di Day per i tuoi regali aziendali: il buono Cadhoc

Cadhoc è la soluzione che Day propone a tutte le aziende che abbiano in mente di scegliere il buono regalo come dono di Natale per collaboratori e clienti.

Disponibile sia in formato cartaceo, sia in formato digitale, Cadhoc è il regalo utile e originale capace di rendere felici e soddisfatti l’azienda, i suoi collaboratori e i suoi clienti.

Tra i maggiori vantaggi di Cadhoc per l’azienda ci sono:

  • deducibilità al 100% per i buoni erogati ai dipendenti;
  • deducibilità al 100% per i buoni erogati ai clienti, poiché rientrano nelle spese di rappresentanza;
  • facilità nell’acquistare, gestire e distribuire i buoni regalo. Il buono Cadhoc cartaceo può essere acquistato direttamente online sullo shop dedicato e, in meno di 48 ore, viene consegnato all’acquirente.

Tra i maggiori vantaggi per il lavoratore e il cliente che lo riceve ci sono, invece:

  • maggior potere d’acquisto, grazie alla disponibilità dell’intera somma erogata, senza tassazione e ritenute;
  • possibilità di spendere il buono in oltre 25.000 negozi fisici e online (tra i partner commerciali ci sono Amazon, Zalando, Decathlon, Ibs e molti altri);
  • possibilità di convertire Cadhoc in gift card dei propri e-commerce e marchi preferiti, grazie al servizio Click & Buy.

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I buoni carburante come benefit aziendale

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Buoni Carburante come Benefit Aziendale: cosa sono e che sapere

I buoni carburante sono tra i benefit aziendali più apprezzati da coloro che ogni giorno percorrono molti chilometri per giungere sul luogo di lavoro. Scopri cosa sono e come funzionano.

 

Sempre più aziende riconoscono il valore del welfare aziendale e decidono di premiare i propri dipendenti offrendo loro agevolazioni che contribuiscano a migliorarne la qualità della vita.

Tra gli incentivi offerti più di frequente dalle imprese ai propri dipendenti ci sono i buoni carburante. Scopri cosa sono, quali sono i vantaggi nell’erogarli e le agevolazioni fiscali legate a questo benefit aziendale.

 

Che cosa sono i buoni carburante?

I buoni carburante, conosciuti anche come buoni benzina, sono dei buoni non nominativi che permettono di acquistare carburante nei distributori convenzionati e rendere così più leggere le spese mensili sostenute per fare il pieno all’auto.

Si tratta di un benefit aziendale particolarmente apprezzato, specialmente da coloro che usano tutti i giorni il proprio veicolo per raggiungere il luogo di lavoro.

Questi buoni carburante possono avere diverse forme: buoni cartacei, buoni elettronici ricaricabili o buoni elettronici usa e getta. Solitamente si acquistano direttamente dalle compagnie oppure attraverso le società che erogano diversi tipi di buoni acquisto.

Dopo averli acquistati, le aziende li offrono ai propri dipendenti come regalo di Natale o come parte del premio di risultato. Alcune imprese scelgono anche di offrirli come omaggio ai propri clienti.

I lavoratori possono utilizzare i loro buoni carburante senza alcun vincolo, se non quello di rifornire il proprio veicolo nelle stazioni di servizio che fanno parte del circuito convenzionato, e possono anche scegliere di cederli a un familiare.

 

Differenza tra buoni carburante e carta carburante

I buoni carburante non devono essere confusi con la carta carburante, in quanto si tratta di due strumenti che hanno funzioni diverse.

Mentre il buono carburante è un’agevolazione che il lavoratore può usare per rifornire il proprio veicolo fuori dall’orario di lavoro, la carta carburante è uno strumento che viene utilizzato esclusivamente per il rifornimento dei veicoli aziendali.

Si tratta, quindi, di uno strumento dedicato alle aziende e ai liberi professionisti in possesso di partita IVA che offre numerosi vantaggi:

  • riduce il carico di lavoro amministrativo;
  • permette di scaricare facilmente il costo del carburante e di dedurre l’IVA mantenendosi in linea con la nuova normativa fiscale;
  • la card si attiva in modo facile e veloce e permette di controllare e certificare in maniera accurata i consumi dei veicoli aziendali;
  • tutti i pagamenti sono tracciati e vengono riepilogati a fine mese, così da poter tenere sempre sotto controllo per le spese sostenute per l’acquisto del carburante;
  • una volta al mese viene emessa automaticamente la fattura elettronica che comprende tutti gli importi spesi per il rifornimento di carburante in quel periodo.

I buoni carburante come benefit aziendale ai dipendenti

I buoni carburante possono diventare un vero e proprio strumento di welfare aziendale poiché rientrano a tutti gli effetti tra i benefit aziendali. Si tratta, cioè, di agevolazioni che le imprese possono scegliere di erogare ai propri dipendenti.

In particolare, i buoni carburante rientrano nella categoria dei fringe benefit, cioè quelle agevolazioni che sono considerate accessorie alla retribuzione e quindi sono esenti da tassazione solo fino a una certa soglia. Se i fringe benefit superano l’importo fissato dalla normativa, sono interamente soggetti a tassazione.

Le aziende possono scegliere di erogare i fringe benefit ai propri dipendenti sia come regalo, per esempio come regalo di Natale aziendale, sia come premio di risultato, in sostituzione dell’importo in denaro.

I buoni carburante come regalo per i clienti

Molte aziende trovano utile e vantaggioso offrire in regalo i buoni carburante anche ai propri clienti. In questo caso, il valore dei buoni è di importo più limitato, poiché essi rientrano nella tassazione agevolata a cui sono soggette le spese di rappresentanza solo per un importo pari a 50 euro ad unità.

Come funzionano i buoni carburante?

I buoni carburante sono davvero molto facili da utilizzare. Si possono trovare sia sotto forma di carta prepagata non ricaricabile, sia sotto forma di codici numerici. In entrambi i casi, l’importo e la data di scadenza sono variabili.

Se si riceve un buono carburante con codice numerico (il codice può essere inviato via e-mail o con un sms) è sufficiente andare a rifornirsi in una stazione di servizio convenzionata e passare il codice a barre sul lettore del distributore. Questo tipo di buono deve essere speso tutto in una volta per l’acquisto di benzina, gasolio o GPL.

Se, invece, si riceve un buono carburante sotto forma di carta prepagata, si utilizza quest’ultima come una normale carta di credito; in questo caso, il buono può essere frazionato. Il suo valore residuo comparirà sullo scontrino fornito dal gestore.

Qual è il trattamento fiscale dei buoni carburante?

 

I buoni carburante rientrano nelle misure di welfare aziendale che sono regolamentate dal TUIR, il Testo Unico delle Imposte sui Redditi, che all’articolo 51 stabilisce le condizioni per la determinazione dei redditi da lavoro dipendente.

I buoni carburante, come i buoni regalo, non concorrono alla formazione del reddito da lavoro dipendente nel caso in cui siano di un importo pari o inferiore a 258,23 euro (soglia che, solo per l’anno d’imposta 2020, è stata innalzata a 516,46 euro). Se i buoni erogati hanno un valore che eccede questa soglia, essi sono interamente tassati.

Bisogna però tenere conto che la soglia di 258,23 euro non è riferita ad un solo fringe benefit, ma alla totalità dei fringe benefit offerti dall’azienda al dipendente durante l’anno d’imposta.

Scopri i vantaggi del buono carburante Cadhoc

 

Day offre una soluzione semplice e vantaggiosa alle aziende che vogliono alleggerire le spese sostenute dai propri dipendenti per l’acquisto di carburante: si tratta del buono carburante Cadhoc.

Cadhoc è il buono regalo pratico e versatile che si può trasformare facilmente in un buono carburante da spendere nei distributori convenzionati Q8 e IP.

I buoni carburante disponibili sulla piattaforma Day hanno un importo variabile da 5 a 50 euro (il taglio del buono dipende dal partner selezionato).

La persona che riceve un buono Cadhoc in omaggio lo può facilmente convertire in buono carburante dopo averlo ricevuto, seguendo pochi e semplici passaggi:

  • se non ha mai utilizzato prima dei buoni Cadhoc, deve registrarsi sulla piattaforma Click&Buy, immettendo i suoi dati negli appositi spazi;
  • dopodiché, può procedere a digitalizzare il buono grattando la banda dorata presente sullo stesso e inserendo negli appositi campi i codici segreti e i numeri di serie presenti sul voucher;
  • a questo punto i buoni sono stati convertiti in credito, che può essere utilizzato per generare i codici numerici che costituiscono i buoni carburante Q8 o IP;
  • terminata la conversione, si ricevono via e-mail i codici numerici da utilizzare nei distributori.

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Buoni regalo e buoni spesa ai dipendenti: un incentivo per migliorare la produttività e abbattere i costi

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Buoni regalo ai dipendenti

I buoni regalo e i buoni spesa sono uno degli strumenti di welfare più apprezzati da clienti e dipendenti non solo per la loro praticità, ma anche per le numerose agevolazioni fiscali che li accompagnano.

 

Negli ultimi anni l’attenzione crescente alle politiche di welfare aziendale ha portato le imprese a offrire ai propri dipendenti un ventaglio sempre più ampio di agevolazioni. Agevolazioni che puntano a incentivare i dipendenti, così che mantengano elevati i propri standard, e a premiarli per il lavoro svolto.

Uno degli strumenti più adatti per raggiungere entrambi questi obiettivi sono i buoni regalo e i buoni spesa.

Scopri tutto quello che c’è da sapere su questa tipologia di buoni e quali sono i vantaggi fiscali che comportano.

Che cosa sono i buoni regalo e i buoni spesa per i dipendenti?

I buoni regalo e i buoni spesa sono dei buoni cartacei o elettronici, di importo variabile, che danno diritto all’acquisto di prodotti o alla fruizione di servizi presso gli esercenti convenzionati. Solitamente, le aziende li offrono ai propri dipendenti come premio di risultato o come un’agevolazione inserita nel contratto di lavoro individuale.

Si tratta di uno strumento estremamente flessibile, adatto sia ai lavoratori più giovani, sia a coloro che hanno un’età più avanzata, poiché possono essere totalmente personalizzati e permettono di accedere ad un paniere di beni e servizi molto variegato.

 

Differenza tra buoni spesa e buoni pasto

Spesso, quando si parla di buoni spesa, si tende a confonderli con i buoni pasto. Pur facendo parte della stessa categoria di agevolazioni, cioè quelle considerate accessorie alla retribuzione, si tratta di due tipologie di buono molto diverse tra loro.

I buoni spesa possono avere un importo più elevato rispetto ai buoni pasto, vengono erogati in un’unica soluzione e sono soggetti a meno restrizioni.

Infatti, mentre i buoni pasto si possono utilizzare solo nei giorni lavorativi per acquistare prodotti alimentari, i buoni spesa possono essere utilizzati per acquistare beni e servizi di diverso genere.

 

I vantaggi dei buoni regalo per i lavoratori

I lavoratori che ricevono dalle loro aziende benefit e premi di vario tipo mettono i buoni regalo e i buoni spesa come Cadhoc di Day ai primi posti della loro lista, poiché si tratta di agevolazioni che offrono numerosi vantaggi a chi le riceve:

  • non concorrono alla formazione del reddito da lavoro dipendente;
  • sono spendibili per il loro intero valore, in quanto non vengono erosi dalle tasse;
  • possono essere utilizzati per fare acquisti sia nei negozi fisici, sia negli shop online;
  • possono essere impiegati per acquistare un’ampia varietà di beni e servizi (articoli per lo sport, musica, prodotti per la cura della salute e del benessere della persona, prodotti di bellezza, libri, articoli per la casa e molto altro);
  • contribuiscono a ridurre le spese mensili;
  • possono essere convertiti in carte regalo per fare shopping nei negozi del proprio marchio preferito, grazie ai numerosi partner di Day (Amazon, Decathlon, Zalando, Media World, Okaidi, Esselunga, Maison Du Monde e molti altri).

 

I vantaggi dei buoni spesa per aziende e PMI

Anche le aziende che scelgono di offrire questo tipo di benefit ottengono diversi vantaggi:

  • risparmio sulle spese di acquisto dei buoni, dal momento che il loro importo è totalmente deducibile dalle tasse;
  • adattabilità a qualsiasi tipo di budget, grazie alla flessibilità dell’importo;
  • facilità di acquisto e di erogazione, sia per i voucher cartacei, sia per quelli elettronici.

 

Come scegliere la tipologia di buono più adatta?

La scelta della tipologia di buono più adatta per i propri dipendenti dipende più che altro dalle loro preferenze. I meno giovani, probabilmente, preferiranno ricevere dei buoni cartacei, mentre i più giovani preferiranno i buoni elettronici.

Grazie alla piattaforma Click&Buy di Day è possibile mettere tutti d’accordo. Registrandosi sul portale, infatti, non solo si ha la possibilità di rendere elettronici i propri buoni, ma anche di convertirli in gift card e buoni carburante.

 

Quali sono le occasioni più adatte per i buoni regalo?

Una delle occasioni in cui più spesso si sceglie di offrire dei buoni regalo ai propri dipendenti è il Natale, quando molte aziende decidono di premiare gli sforzi compiuti durante l’anno dai lavoratori.

La seconda occasione in cui i buoni regalo vengono erogati è il momento dell’assegnazione del premio di risultato, che può coincidere con il periodo natalizio oppure cadere in un altro momento dell’anno. Spesso, infatti, ai dipendenti viene data la possibilità di scegliere se ricevere una somma di denaro o se convertire questa somma di denaro in benefit di vario genere.

Ci sono poi delle occasioni speciali, come l’anniversario della fondazione di una società o la sua quotazione in borsa, in cui si può decidere di omaggiare i lavoratori con un dono speciale.

 

Perché scegliere i buoni spesa per i propri dipendenti è una mossa vincente?

Se viene affiancata ad un piano di premi aziendali ben strutturato, l’erogazione di buoni spesa ai dipendenti si tradurrà in un sicuro successo per l’impresa che, in questo modo, riuscirà a raggiungere più di un obiettivo:

  • migliorare il rendimento dei propri dipendenti, e di conseguenza aumentare la propria produttività e il proprio prestigio;
  • offrire ai propri collaboratori un servizio davvero utile e vantaggioso;
  • accontentare tutte le categorie, dai giovani ai meno giovani, da chi ha una famiglia ai single;
  • ridurre il cuneo fiscale e aumentare il potere d’acquisto dei lavoratori.

Come funziona la tassazione dei buoni spesa ai dipendenti?

I buoni spesa erogati ai dipendenti rientrano nella categoria dei benefit aziendali, perciò sono soggetti ad una tassazione agevolata. Vediamo nel dettaglio come funzionano le cose.

Innanzitutto, bisogna dire che i buoni spesa e i buoni regalo fanno parte di quella categoria di benefit, denominata fringe benefit, che comprende tutti quei beni e servizi considerati accessori alla retribuzione ordinaria.

Questa tipologia di agevolazioni si differenzia dall’altra categoria di agevolazioni destinate ai dipendenti, i flexible benefit, che invece sono considerate complementari alla retribuzione.

Perché è importante fare questa distinzione? Perché, mentre I flexible benefit possono essere dedotti dalle tasse per il loro intero importo, i fringe benefit sono soggetti a una deducibilità limitata.

Secondo quanto stabilito dall’articolo 51, comma 3 del TUIR, il Testo Unico delle Imposte sui Redditi, i flexible benefit sono deducibili dalle tasse solo se il loro importo non supera i 258,23 euro (importo innalzato a 516,46 euro solo per l’anno d’imposta 2020). Va inoltre precisato che l’importo indicato nel testo della legge si riferisce a tutti i flexible benefit erogati al lavoratore nel corso dell’anno di imposta, non solo ai buoni spesa.

Se l’importo totale dei benefit offerti supera la soglia di esenzione, esso concorre per intero alla formazione del reddito da lavoro dipendente.

Quanto si risparmia con i buoni spesa?

Grazie alla tassazione agevolata a cui sono soggetti, i buoni spesa comportano un notevole risparmio economico per le aziende che scelgono di erogarli al posto delle somme di denaro che spesso costituiscono i premi di risultato.

Prendi l’esempio di un’azienda che voglia offrire ai suoi 10 dipendenti un riconoscimento economico di 150 euro ciascuno. Per poter versare quella somma sulla busta paga di ognuno, dovrà spendere all’incirca 240 euro per ogni lavoratore, dal momento che l’importo sarà gravato dall’ INPS a carico dell’azienda, dalla quota di TFR e dall’IRAP.

Se, invece, l’azienda sceglie di erogare la stessa somma sotto forma di buono regalo o di buono spesa, per offrire a ciascun dipendente un buono da 150 euro spenderà poco più di 160 euro per ognuno, dal momento che questo tipo di agevolazione è interamente deducibile dalle tasse.

Il vantaggio economico, tuttavia, non è limitato alla sola azienda. La scelta dei buoni spesa in luogo del premio in denaro garantisce un maggiore potere d’acquisto al dipendente.

Se, infatti, l’importo in denaro viene eroso dalle tasse (INPS, IRPEF e altri oneri), che riducono la somma a disposizione del lavoratore a meno di 100 euro, la scelta del buono regalo gli garantisce di avere a disposizione tutti i 150, che potrà utilizzare per acquistare un’ampia varietà di beni e servizi.

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Il work-life balance nei piani di welfare aziendale

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Il Work-Life Balance nei Piani di Welfare Aziendale

Le politiche di welfare aziendale permettono alle aziende di garantire una migliore conciliazione vita-lavoro ai dipendenti.

Alla base del concetto di work-life balance c’è il raggiungimento del giusto equilibrio tra vita privata e vita professionale. Un obiettivo sempre più ricercato dai lavoratori e dalle aziende che desiderano avere dipendenti pienamente soddisfatti e realizzati. Se, infatti, i lavoratori sono sempre più attenti al proprio benessere psicofisico, anche le imprese comprendono l’importanza di avere dipendenti felici del proprio lavoro e della propria vita familiare.

Le politiche di welfare aziendale sono lo strumento privilegiato dalle aziende che vogliono garantire il benessere dei propri collaboratori incentivando il miglioramento del work-life balance.

In questo articolo potrai trovare un approfondimento sul tema della conciliazione vita-lavoro e tutte le soluzioni di welfare aziendale per migliorarla.

 

Che cosa si intende per work-life balance?

Work-life balance è un termine inglese che viene usato per indicare l’equilibrio fra vita privata e professionale. Si tratta di un concetto ampio e complesso, che è stato usato per la prima volta in Gran Bretagna verso la fine degli anni ’70.

Oggi quello del work-life balance è diventato uno dei temi più importanti del mondo del lavoro. Soprattutto perché, grazie alla diffusione di tecnologie sempre più avanzate, che ci permettono di tenerci in contatto con il mondo e con il nostro lavoro sempre e dovunque, i confini tra vita lavorativa e vita privata si sono fatti sempre più labili. Accade così molto spesso che il lavoro non finisca quando si esce dall’ufficio, ma venga a casa con noi, creando stati di ansia e stress che incidono sul benessere psicofisico e sulla capacità di stare al passo con tutti gli impegni.

Per questo è di fondamentale importanza raggiungere il giusto equilibrio fra vita privata e vita professionale.

 

Il work-life balance nella vita professionale e privata

Ottenere il giusto equilibrio tra vita lavorativa e vita privata significa non solo saper distribuire in maniera equa il tempo dedicato all’una e all’altra. Vuol dire anche evitare di lasciare che i problemi del lavoro interferiscano con il tempo dedicato alla famiglia e al tempo libero e viceversa.

Per ottenere il giusto work-life balance è importante:

  • lavorare in modo produttivo. Che non significa bruciare le tappe, ma mettere il giusto impegno nel lavoro per raggiungere gli obiettivi prefissati senza stress;
  • assicurarsi che al proprio lavoro venga dato il giusto valore;
  • socializzare con i colleghi. Socializzare con chi condivide il nostro ambiente di lavoro ed essere in buoni rapporti con i colleghi è molto importante per il nostro benessere psicofisico e per lavorare in maniera serena e produttiva;
  • curare il proprio benessere fisico e mentale. Spesso, chi ha una vita frenetica, tende a trascurare l’alimentazione, a fare poca attività fisica e a non concedersi momenti di relax. Questo si traduce in un malessere generalizzato che finisce per intaccare sia la vita privata sia il rendimento sul lavoro. Alimentarsi in maniera corretta, praticare ogni giorno un po’ di attività fisica e concedersi del tempo per rilassarsi consente di stare bene con sé stessi e dare il massimo quando si è al lavoro;
  • non sottovalutare l’importanza di una vita familiare serena e soddisfacente;
  • curare le relazioni con gli amici;
  • perseguire i propri hobby e interessi. Dedicarsi alle proprie attività preferite permette di sentirsi completi e realizzati anche al di fuori dell’ambiente lavorativo;
  • dormire abbastanza. Spesso si tende a trascurare l’importanza che un sonno sano e regolare ha sul benessere generale delle persone. Quando non si dorme abbastanza peggiora la qualità del lavoro svolto, si è più irritabili e scontenti e si abbassano le difese immunitarie. Per ottenere un buon work-life balance, perciò, è importante pianificare le proprie giornate dando la giusta importanza al sonno.

 

I vantaggi del work-life balance nell’ambiente di lavoro

Sono sempre di più le aziende, anche di piccole dimensioni, che hanno capito che favorire la conciliazione vita-lavoro dei propri collaboratori è estremamente vantaggioso e porta a un miglioramento delle condizioni generali dell’impresa, sia in termini di produttività, sia in termini di immagine.

In particolare, grazie all’attuazione di piani di welfare aziendale e al miglioramento del work-life balance dei dipendenti, le imprese possono ottenere importanti vantaggi, quali:

  • un maggiore coinvolgimento nell’attività e nelle sorti dell’azienda;
  • un miglioramento delle performance dei lavoratori;
  • la diminuzione dell’assenteismo;
  • il raggiungimento degli obiettivi prefissati;
  • la fidelizzazione dei collaboratori più talentuosi, per scongiurare il pericolo che cerchino lavoro in ambienti più stimolanti;
  • un’immagine aziendale più prestigiosa, sia nei confronti dei clienti, sia nei confronti di nuovi, possibili, collaboratori.

Come le aziende possono migliorare il work-life balance dei dipendenti attraverso soluzioni di welfare aziendale

Un’impresa che voglia garantire ai dipendenti la possibilità di conciliare la vita lavorativa e quella privata trova nelle politiche di welfare aziendale gli strumenti ideali per raggiungere lo scopo. Tali strumenti dovrebbero aiutare: a ridurre lo stress, a rendere l’ambiente di lavoro più accogliente e a migliorare la qualità e lo stile di vita dei lavoratori.

Ecco quali sono le misure di welfare aziendale più adatte per migliorare il work-life balance e la soddisfazione dei dipendenti.

Misure per aumentare la flessibilità del lavoro

Una maggiore flessibilità sul lavoro garantisce ai collaboratori di un’impresa la possibilità di conciliare al meglio la vita lavorativa e quella privata. Le misure più apprezzate sono:

  • orari di lavoro flessibili, con la possibilità di accedere al part-time;
  • smart working;
  • banca delle ore;
  • job sharing;
  • elasticità dell’orario giornaliero.

 

Misure in aiuto della famiglia

Le misure in aiuto della famiglia sono le più apprezzate dai lavoratori che hanno figli, in particolare dalle lavoratrici donne, che spesso hanno difficoltà a conciliare gli impegni lavorativi e quelli dell’ambiente familiare.

Tra gli strumenti di welfare per la famiglia più apprezzati ci sono:

  • asilo nido aziendale per i figli dei dipendenti;
  • baby-sitting;
  • contributi per le rette dei campi estivi;
  • contributi per il doposcuola;
  • contributi per le rette scolastiche e universitarie;
  • contributi per i testi scolastici e il materiale didattico;
  • assistenza infermieristica per i parenti dei lavoratori non autosufficienti;
  • trasporto di malati e anziani.

 

Misure per garantire il benessere e la crescita personale e culturale

Dedicare il giusto tempo alla cura di sé è importante per conciliare in modo efficace vita privata e lavoro. Per questo sono molto apprezzate dai lavoratori tutte quelle misure di welfare che mirano a garantire il benessere e la crescita personale dei propri dipendenti.

Tra le più apprezzate ci sono:

  • voucher per abbonamenti alla palestra;
  • voucher per centri benessere;
  • corsi di formazione;
  • voucher da spendere in cultura, viaggi e attività da fare nel tempo libero;
  • assistenza domestica.

 

Misure per garantire la salute e il futuro dei dipendenti

In un momento tanto delicato e incerto, con i servizi pubblici spesso assenti o poco garantiti, le persone apprezzano quelle aziende che si preoccupano della salute e del futuro dei propri dipendenti, mettendo a loro diposizione polizze sanitarie e fondi di previdenza integrativa.

Day welfare: a sostegno dell’equilibrio vita-lavoro

Grazie a servizi come Day Welfare, la gestione delle risorse umane e dei piani di welfare diventa facilissima.

I reparti delle risorse umane delle aziende possono accedere alla piattaforma per creare e gestire facilmente piani di welfare personalizzati, adattandoli alle necessità dei dipendenti, per offrire loro tutte le risorse necessarie a migliorare il work-life balance.

I lavoratori, invece, in base al budget stanziato a loro favore, hanno la possibilità di scegliere dei pacchetti di servizi già pronti, oppure di comporre il proprio pacchetto personalizzato.

Work-life balance e smart working

Lo smart working è considerato una delle soluzioni migliori per garantire la conciliazione tra la vita lavorativa e quella familiare. Grazie ad esso, almeno sulla carta, un dipendente può risparmiare il tempo che prima impiegava per andare e venire dal lavoro e organizzare al meglio le ore lavorative, per adattarle alle proprie necessità.

Tuttavia, l’arrivo inaspettato del Covid-19 e il ricorso forzato allo smart working hanno messo in luce anche i limiti di questa pratica che, se non adeguatamente regolamentata, rischia di scombinare completamente i ritmi di una persona, che potrebbe ritrovarsi al lavoro h24.

Perché smart working e work-life balance vadano di pari passo è opportuno, per prima cosa, che tra datore di lavoro e dipendente ci sia un accordo sul numero di ore lavorative giornaliere che deve svolgere o, ancora meglio, sugli obiettivi da raggiungere in un tempo prestabilito.

Il lavoratore, invece, deve organizzare il proprio tempo e i propri spazi in maniera adeguata. Ad esempio, creando una postazione dedicata solo al lavoro, oppure convertendo una stanza in ufficio e dedicandosi ad altre attività una volta terminato l’orario di lavoro.

Per quanto riguarda il paniere dei servizi di welfare aziendale offerti ai dipendenti in smart working, quest’ultimo deve essere adattato alle nuove esigenze dei lavoratori, aumentando le proposte volte a migliorare il work-life balance e il benessere fisico e mentale dei dipendenti: ad esempio, sostituendo i buoni benzina con un bonus babysitter, o mettendo a disposizione polizze sanitarie e servizi di assistenza alle persone non autosufficienti.

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Welfare aziendale e previdenza complementare: tutto quello che c’è da sapere

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Welfare aziendale e previdenza complementare: tutto quello che c'è da sapere

Oggi sempre più persone scelgono di convertire i premi di risultato in contributi destinati al fondo pensione. Scopri perché questa opzione è tanto conveniente.

 

Negli ultimi decenni si è assistito ad una contrazione sempre più marcata dei servizi di welfare offerti dallo Stato ai cittadini, che non ha risparmiato neanche le pensioni.

In passato, chi lavorava e versava i contributi statali aveva la certezza di ottenere una buona pensione; adesso, invece, le cose sono cambiate. Molti lavoratori temono di non riuscire a raggiungere questo ambito traguardo, mentre chi ha la certezza di raggiungerlo, teme di non ricevere una somma sufficiente a vivere una vita dignitosa. Per questo la maggior parte delle persone sceglie di affidare parte dei propri guadagni a forme pensionistiche complementari quali sono i fondi pensione di categoria o privati, oppure di investire nell’assistenza sanitaria.

In questo articolo parleremo della previdenza complementare nei piani di welfare aziendale e perché è conveniente scegliere di convertire il premio di risultato in contributi da versare nel fondo pensione.

Previdenza complementare e deducibilità dei contributi: cosa dice la legge?

Scegliere di destinare una parte dei contributi versati durante l’anno ad un fondo pensione è già vantaggioso per un lavoratore.

Secondo quanto stabilito dalla normativa vigente (articolo 10 del TUIR), infatti, è possibile dedurre dal reddito imponibile IRPEF i contributi destinati a forme pensionistiche complementari fino al limite di 5.164,57 euro annui. Questo limite include sia i contributi versati dal lavoratore, sia le somme versate per eventuali familiari a carico.

I vantaggi fiscali, poi, aumentano per coloro che si trovano alla prima occupazione e hanno iniziato da poco a versare i contributi. Per i primi cinque anni, infatti, il limite per la deducibilità fiscale dei contributi previdenziali destinati ai fondi pensione è innalzato di 2.859,29 euro.

Le eventuali quote di TFR destinate al fondo pensione complementare non sono invece deducibili.

Tra le possibilità previste dalla legge per incrementare il proprio fondo di previdenza complementare c’è anche la conversione del premio di risultato in contributi da destinare ad esso.

 

Detassazione dei premi di risultato

Tra le somme che godono di una tassazione agevolata ci sono anche i premi di risultato, cioè quegli importi che vengono corrisposti ai lavoratori se l’azienda riesce a raggiungere determinati obiettivi in un periodo di tempo prestabilito.
Dal 2016 in poi è stato stabilito che i premi di risultato versati nella busta paga dei lavoratori dipendenti venissero sottoposti a una tassazione agevolata, con un’aliquota IRPEF fissata al 10%.

Vengono assoggettati alla tassazione agevolata tutti i premi di risultato che hanno un importo pari o inferiore ai 3.000 euro annui, erogati ai lavoratori dipendenti che hanno un reddito annuo che non supera gli 80.000 euro.

Se un lavoratore decide di convertire queste somme in welfare aziendale invece di richiederne il versamento in busta paga, avrà diritto a vantaggi fiscali ancora maggiore.

 

Perché conviene convertire i premi di risultato in contributi al fondo pensione?

Quando al lavoratore vengono riconosciuti dei premi di produttività legati al raggiungimento di determinati obiettivi di incremento della produzione o del fatturato, quest’ultimo può decidere di ricevere un importo in denaro oppure di convertire la somma corrispondente in beni e servizi di welfare. La previdenza complementare è uno dei servizi più vantaggiosi dei piani di welfare aziendale. Ecco quali sono i 3 benefici principali che si ricavano da questa scelta:

  • aumenta la deducibilità fiscale;
  • i premi convertiti in pensione integrativa non sono tassati;
  • si ottiene un risparmio contributivo.

 

1.      Aumenta la deducibilità fiscale

Il premio di risultato convertito in contributi destinati alla previdenza integrativa è deducibile dalle tasse fino al limite di 3.000 euro annui e non fa cumulo con i 5.164,57 euro che un lavoratore può versare nel fondo di previdenza integrativa durante l’anno senza che questi vengano tassati.

Se, per esempio, un lavoratore ricevesse un premio di risultato di 3.000 euro e decidesse di convertire l’intero importo in contributi, in aggiunta ai versamenti che effettua periodicamente, potrebbe risparmiare per la pensione una somma pari a 8.164,57 euro annui, senza doversi preoccupare che venga erosa dalle tasse.

 

2.      I premi convertiti in pensione integrativa non sono tassati

Secondo quanto stabilito dalla legge, i premi convertiti in pensione integrativa non solo sono deducibili al momento del versamento nel fondo pensione, ma mantengono l’esenzione dalla tassazione anche quando questa viene erogata o vengono richieste delle anticipazioni sulle somme versate.

 

3.      Si ottiene un risparmio contributivo

Il premio di risultato che confluisce all’interno di un fondo pensione di categoria o privato non viene gravato dall’imposizione fiscale per la pensione INPS (l’aliquota corrente è del 9,19%). Sia il lavoratore che l’azienda, quindi risparmiano sulle tasse. La perdita che si viene a creare sull’assegno pensionistico di base per il mancato versamento dei contributi INPS viene compensata dalla conversione del premio in pensione integrativa.

I vantaggi fiscali per l’azienda

La scelta dei lavoratori di convertire le somme ricevute come premio di risultato in servizi di welfare aziendale, e in contributi per la previdenza complementare in particolare, comporta diversi vantaggi fiscali anche per le imprese. Che, in questo modo, sono maggiormente incentivate nell’offrire premi in denaro e servizi di welfare ai propri dipendenti.

Nel caso il premio di risultato venga erogato direttamente in busta paga, l’azienda deve versare i contributi INPS sulla somma erogata e sottostare ad altri oneri, anche se ottiene l’esenzione dall’IRES e la completa deducibilità della somma.

Se, invece, il premio di risultato viene convertito in welfare aziendale, l’azienda non deve sostenere spese aggiuntive, poiché non deve versare INPS e IRES né sottostare ad altri oneri.

 

Perché scegliere di ricevere il premio di risultato in denaro conviene di meno?

Scegliere di ricevere un premio di risultato in denaro conviene di meno perché le somme erogate direttamente in busta paga sono soggette a tassazione, anche se agevolata. Ad esse, infatti, si applica l’aliquota IRPEF del 10% che, nonostante sia inferiore all’aliquota ordinaria, erode comunque parzialmente la capacità di spesa del lavoratore.

Prendiamo ad esempio il caso di due dipendenti che ricevono 1.000 euro di premio di risultato: il primo, che chiameremo Stefano, sceglie di farsi versare l’intero importo in busta paga; il secondo, che chiameremo Laura, invece, decide di versarlo nel fondo di previdenza complementare.

STEFANO
€1.000 IN BUSTA PAGA
LAURA
€1.000 IN CONTRIBUTI PER IL FONDO PENSIONE
Imposta sostitutiva IRPEF al 10% €100,00 Non dovuta
Contributo INPS (9,19%) €91,9 Non dovuto
Netto disponibile €808,10 €1.000,00

 

 

Quando è possibile convertire il premio di risultato in contributi al fondo pensione?

È possibile convertire il premio di risultato o gli incrementi di retribuzione garantiti dai contratti integrativi in contributi al fondo pensione nel caso in cui tale possibilità sia prevista nella contrattazione collettiva di secondo livello.

 

Come convertire il premio di risultato in contributi al fondo pensione con Day Welfare

Day Welfare è la piattaforma Up Day dedicata ai piani di welfare per le aziende. Grazie ad essa, per gli HR manager diventa facilissimo creare e gestire i piani di welfare per la propria azienda.

La piattaforma mette a disposizione anche un’area riservata per ciascun dipendente che, in ogni momento, potrà verificare il suo credito welfare e scegliere come investirlo.

Se un lavoratore decide di convertire una parte o l’intera somma del suo premio di risultato in contributi per la previdenza integrativa, potrà eseguire questa operazione utilizzando la piattaforma Day Welfare. Ecco quali sono i passaggi da seguire:

  • se si è già registrati, basta accedere all’area riservata, altrimenti si deve eseguire prima la registrazione;
  • dopodiché si deve accedere alla sezione previdenza integrativa e inserire l’importo che si desidera destinare alla propria pensione integrativa;
  • si deve indicare anche il nome del fondo in cui verrà versata la quota. È possibile eseguire versamenti sui fondi di categoria, sui fondi aziendali e sui fondi privati;
  • alla fine, si deve confermare l’operazione. Entro qualche settimana, sarà l’azienda stessa a versare la somma selezionata sul fondo selezionato.

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Come migliorare la cultura aziendale?

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Come migliorare la cultura aziendale

La cultura aziendale è uno degli elementi fondamentali di un’azienda che desidera avere successo e raggiungere i suoi obiettivi.

 

Negli ultimi decenni sempre più aziende italiane si sono rese conto dell’importanza di ricercare e promuovere una cultura d’impresa solida, fatta di valori ben definiti e strategie organizzative condivise da tutti i dipendenti. In questo articolo ti aiuteremo a conoscere meglio il concetto di cultura aziendale e ti offriremo preziosi consigli per aiutarti a costruire una cultura aziendale solida, anche attraverso l’impiego del welfare aziendale.

 

Che cos’è la cultura aziendale?

Ogni azienda, che ne sia consapevole o meno, ha una sua cultura aziendale. Ma cos’è, di preciso, la cultura d’azienda?

È quell’insieme di valori, norme comportamentali e organizzative che accomunano tutti coloro che fanno parte di un’impresa, dai manager ai lavoratori che stanno alla base della piramide.

La cultura di un’impresa si fonda sulla sua mission e sui valori che ne hanno ispirato la nascita; la si costruisce e consolida con il tempo, con l’impegno e con la coerenza. I comportamenti dei suoi collaboratori nei confronti gli uni degli altri e degli interlocutori esterni, e il modo in cui i valori vengono comunicati al pubblico, sono tutti elementi fondamentali di una buona cultura aziendale.

 

Perché è importante avere una cultura aziendale ben definita?

Avere una cultura aziendale ben definita è un’importante opportunità di crescita e sviluppo per un’impresa. Essa, infatti, ha un forte impatto:

  • sulla reputazione dell’azienda;
  • sul modo in cui i clienti la percepiscono;
  • sulla qualità del marchio;
  • sul posizionamento all’interno del mercato;
  • sulla motivazione dei collaboratori.

Spesso, quando se ne sente parlare, si ha l’impressione di avere a che fare con un concetto astratto, tanto difficile da comprendere quanto da mettere in pratica. E si finisce per sottovalutarlo.

La cultura di un’azienda, però, non è per niente un concetto astratto, ma un vero e proprio manuale operativo dei valori e delle norme che regolano l’attività di un’impresa all’interno e all’esterno. Se questo manuale operativo non è mai stato scritto o, peggio ancora, è stato scritto male e con poca attenzione, la sua assenza o la scarsa cura nel redigerlo penalizzeranno fortemente l’azienda.

Al contrario, se un’impresa ha una cultura aziendale forte e consolidata e se ne prende cura, rifletterà positivamente anche all’esterno la solidità dei suoi valori e della sua mission.

 

Come costruire una cultura aziendale solida?

Un’azienda di successo, perciò, non può esimersi dal costruirsi una cultura aziendale solida.

Come si può raggiungere questo obiettivo? Ecco alcuni consigli per iniziare a costruire una cultura forte e positiva per la propria impresa.

Innanzitutto, bisogna analizzare attentamente la propria attività prendendo in considerazione diversi fattori e chiedendosi:

  • come opera l’azienda;
  • quali sono i valori condivisi;
  • come si comportano le persone che lavorano al suo interno, cercando di capire cosa le unisce e cosa, invece, crea dei conflitti.

Dopo aver analizzato i valori e gli obiettivi della propria attività, occorre stilare un piano d’azione che consenta di creare una cultura aziendale solida e ben definita, rinforzando i punti deboli e riempiendo le lacune.

Ecco le 7 misure utili a creare o rafforzare la cultura di un’azienda:

 

1.      Definire la mission e i valori

Se non è stato ancora fatto, definire la mission, cioè l’obiettivo della propria attività, è il primo passo da compiere per costruire la cultura di un’azienda. In seguito, bisogna definire anche i valori, che ne rappresentano il fulcro. È attraverso di essi, infatti, che si individua il modo più efficace per raggiungere gli obiettivi prefissati.

 

2.      Prendere in considerazione le esigenze dei collaboratori e migliorare il loro coinvolgimento

Un’attività che ha collaboratori poco affiatati e motivati è un gigante dai piedi d’argilla, che poggia su una base molto instabile. Il primo passo per rendere più solida la cultura aziendale, perciò, è analizzare e prendere seriamente in considerazione le esigenze dei dipendenti.

Formare team di lavoro affiatati e definire insieme ai lavoratori gli obiettivi da raggiungere è il passo successivo per aumentare il senso di appartenenza e assicurare il loro coinvolgimento nelle sorti dell’azienda.

 

3.      Aumentare la fidelizzazione dei dipendenti

Avere collaboratori di talento che non decidano di cambiare azienda non appena si presenta un’opportunità di lavoro più vantaggiosa è un obiettivo a cui aspirano tutte le aziende. Il continuo turnover, infatti, non solo rappresenta un costo, ma rischia anche di renderla meno efficiente e appetibile per gli altri lavoratori.

Offrire un ambiente di lavoro sereno e valorizzare le competenze dei collaboratori, con aumenti di stipendio periodici e concrete possibilità di avanzamenti di carriera, sono fattori che aiutano ad aumentare la fidelizzazione dei dipendenti.

4.      Creare un ambiente di lavoro sereno

Quando le persone si trovano a lavorare in un ambiente accogliente e sereno sono più motivate e produttive. Per questo è importante che gli spazi di lavoro siano permeati da un clima positivo.

5.      Offrire maggiore flessibilità

La società sempre più dinamica in cui viviamo ha modificato le abitudini di vita delle persone, che hanno necessità di orari di lavoro più flessibili per conciliare in modo soddisfacente lavoro e vita privata. Tra le misure più apprezzate dai dipendenti ci sono la possibilità di lavorare da casa e quella di scegliere quando iniziare e smettere di lavorare, purché si raggiunga il numero di ore prestabilito.

 

6.      Migliorare la comunicazione con i dipendenti

Per avere un’impresa sana e produttiva non basta verificare periodicamente che vengano effettivamente raggiunti gli obiettivi prestabiliti, affidandosi a una comunicazione unilaterale.
Per mantenere standard elevati la comunicazione tra azienda e dipendenti deve essere costante, ci devono essere comprensione ed empatia quando sorgono dei problemi e si devono riconoscere i meriti di chi si impegna e aiuta a raggiungere gli obiettivi prefissati.

 

7.      Rafforzare la propria leadership

Un datore di lavoro, per essere ritenuto credibile e ispirare fiducia, non deve solo avere buone capacità imprenditoriali, ma anche incarnare la figura del leader.

Un manager che si dimostri forte e capace agli occhi dei dipendenti può conquistare la loro fiducia e la loro lealtà, spingendoli a dare il massimo. Così facendo, potrà anche attrarre i migliori talenti del settore in cui opera e garantire prestigio alla propria azienda.

 

Strumenti pratici per migliorare la cultura aziendale

Una delle soluzioni più efficaci che le aziende hanno a disposizione per migliorare la cultura d’impresa è il welfare aziendale.

L’attuazione di politiche di welfare che tengano conto delle esigenze dei collaboratori di un’impresa è fondamentale sia per costruire una cultura d’azienda solida, sia per avviare un processo di innovazione della stessa.

Ecco quali sono i servizi di welfare aziendale più apprezzati dai lavoratori:

 

Flessibilità lavorativa

Avere orari di lavoro flessibili permette ai lavoratori di conciliare con più efficacia la vita lavorativa e quella familiare e li aiuta a concentrarsi maggiormente sugli obiettivi prefissati. Tra le misure di welfare che un’azienda può offrire per favorire la flessibilità lavorativa dei propri collaboratori ci sono lo smart working, la possibilità di accedere al part-time e la banca ore.

 

Servizi a sostegno della vita familiare

Offrire dei servizi a sostegno della vita familiare dei dipendenti, in particolare delle lavoratrici, aumenta la loro fiducia nell’azienda per cui lavorano. Tra i servizi per la famiglia più apprezzati ci sono: asilo nido aziendale, bonus babysitter, rimborso di rette scolastiche e universitarie, rimborso delle rette per campi estivi e doposcuola, contributi per l’acquisto di testi scolastici, assistenza per le persone non autosufficienti.

 

Servizi a sostegno del reddito

Tra i servizi di sostegno al reddito che le imprese possono includere nei piani di welfare aziendale ci sono mutui e finanziamenti a tasso agevolato, ma anche i buoni spesa che i lavoratori possono utilizzare per acquistare beni e servizi di vario genere.

Servizi per migliorare il benessere dei lavoratori

Per dimostrare ai propri dipendenti che si ha a cuore il loro benessere e aumentare la fidelizzazione nei confronti dell’azienda, è possibile offrire loro dei servizi di welfare come voucher per acquistare abbonamenti alla palestra, soggiorni nei centri benessere, viaggi o corsi di formazione.

 

Servizi per garantire la salute e il futuro dei dipendenti

Per diminuire il turnover e fidelizzare i dipendenti, i servizi di welfare più adatti sono rappresentati dalle polizze sanitarie e dalla previdenza complementare, poiché offrono ai lavoratori importanti garanzie per la salute e per il futuro.

 

Day welfare: la piattaforma per i servizi di welfare aziendale

Perché le politiche di welfare aziendale messe in atto per migliorare la cultura di un’impresa abbiano successo, esse devono essere pianificate e gestite con attenzione.

Day mette a disposizione dei reparti delle risorse umane delle aziende la piattaforma Day Welfare. Uno strumento realizzato appositamente per creare e gestire piani di welfare aziendale su misura, facile da usare sia per gli HR manager, sia per i lavoratori.

Grazie ad esso è semplicissimo scegliere come distribuire il budget destinato al welfare, offrire ai dipendenti pacchetti di servizi personalizzati e monitorare le performance del piano.

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Rubrica Pausa Sana: stress e nutrizione

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Stress e nutrizione

Per la maggior parte di noi stress e cibo vanno di pari passo. Certi alimenti possono temporaneamente calmare le sensazioni negative che abbiamo in situazioni di stress. Non è quindi una sorpresa scoprire che, quando i nostri livelli di stress aumentano, la nostra voglia di comfort food aumenta di conseguenza. A seguire un nuovo articolo del dott. Giuseppe Scopelliti Biologo Nutrizionista.

Questa non è sempre una cosa negativa poiché i nostri cibi preferiti sono in realtà in grado di ridurre i livelli di stress. La chiave sta nella moderazione.

Dare al nostro organismo il giusto nutrimento di cui ha bisogno ogni giorno è un grande passo nella direzione giusta verso la lotta allo stress.

Con una corretta alimentazione siamo meglio preparati ad affrontare le sfide della giornata.

L’adrenalina viene prodotta durante i periodi di stress intenso e serve a darci una sferzata di energia. Ma i livelli di zucchero nel sangue calano sensibilmente dopo che la crisi è passata. Per ripristinarli occorre mangiare qualcosa di energetico. Alcuni alimenti aumentano lo stress fisico sul nostro corpo rendendo più difficile la digestione o impedendo che sostanze nutritive essenziali arrivino al cervello. Lo stress di per se può causare cattiva digestione. Anche alcune bevande possono avere un effetto altrettanto importante, ad esempio un eccesso di caffeina e l’alcol possono mettere a dura prova il nostro organismo.

Con una dieta equilibrata è possibile ridurre gli effetti dello stress, evitare alcuni problemi comuni e proteggere la nostra salute.

Come evitare i problemi comuni

  • Indigestione. Questa può verificarsi perché abbiamo mangiato durante una situazione stressante, dato che l’apparato digerente non è rilassato. Può anche essere dovuta al mangiare di corsa, cerchiamo quindi sempre di mangiare seduti e più lentamente, masticando il cibo in modo corretto. Solo allora sapremo gustare i nostri pasti e spuntini.
  • Gonfiore. Come tutti sappiamo il gonfiore è sgradevole e stressante in se. Potrebbe essere dovuto all’ingestione di derivati del grano (pane, pasta, torte e biscotti) o di prodotti lattiero-caseari (latte, formaggio, burro e panna), occorre quindi provare ad eliminare i vari gruppi alimentari per un paio di settimane per vedere se il problema si risolve.
  • La dipendenza da caffeina. Fare affidamento solo sulla caffeina per farci stare svegli e attivi è una cattiva idea. La caffeina aumenta gli ormoni dello stress e può portare ad insonnia e disidratazione che, a sua volta, va a colpire la capacità del corpo di gestire lo stress. Ci sono molte deliziose alternative senza caffeina come le tisane
  • Voglie. Queste spesso vengono durante gli sbalzi ormonali (un esempio su tutti le donne in gravidanza) e sotto stress. Per frenare la tua voglia incontrollata di un determinato cibo, è utile includere piccole porzioni dello stesso nella tua dieta abituale piuttosto che cercare di resistervi completamente (ad esempio concedersi un quadratino di cioccolato fondente di tanto in tanto). Oppure puoi provare a distrarti facendo qualcosa che ti svaghi e ti faccia passare il pensiero del cibo. Tieni sempre del cibo sano a portata di mano (ad esempio della frutta) e non aspettare troppo a lungo tra gli spuntini.
  • Picchi e cali di zucchero. Anche se il cervello ha bisogno di glucosio per consentirgli di svolgere il suo lavoro in modo efficace, i cibi molto zuccherati causano un picco del livello di zucchero nel sangue per poi calare in fretta lasciando solo sonnolenza e letargia. Questo può portare ad altra voglia dolce e il ciclo si ripete.

Dalla teoria alla pratica

Alcuni suggerimenti su come migliorare la tua dieta:

  • Colazione. L’obiettivo è quello di fare sempre colazione se ti svegli affamato anche se fosse solo un frutto . Anche i frullati di frutta sono un’ottima scelta, possono essere preparati con varie combinazioni di frutta, con o senza yogurt o latte. Si può anche osare aggiungendo verdure e spezie. Ovvio se non hai fame non devi obbligarti a mangiare, ma saltare la colazione per motivi di tempo non è una buona idea.
  • Il pranzo e la cena. Opzioni salutari includono cereali integrali con verdure, legumi, carni magre e pesce, sempre accompagnati da un contorno di verdure, crude o cotte. Quando si mangia fuori, pesce o pollo con verdure al forno sono buone scelte. Oppure un classico piatto di pasta col pomodoro.
  • Tra i pasti. Per mantenere costante la tua energia è utile fare un paio di spuntini durante la giornata. Anche se ciò richiede a volte un po’ di pianificazione. Portarsi dietro a lavoro o a scuola una banana, uno yogurt o un paio di biscotti d’avena per avere uno spuntino sano sempre a portata di mano.
  • Bevande. Ridurre quanto più possibile gli stimolanti come il caffè, tè, bibite gassate, magari sostituendoli con infusi e tisane. Inoltre è sempre consigliato bere molta acqua per evitare la disidratazione e proteggere i reni.
  • Alcol. L’alcol non fornisce nessun nutriente, una ragione in più per berlo con estrema moderazione nella misura massima di un bicchiere di vino al giorno. Dato che l’alcol disidrata, occorre bere almeno un bicchiere d’acqua per ogni bicchiere di vino assunto.

Puoi trovare qui l’articolo completo

Per maggiori informazioni scrivi a info@day.it

 

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Corporate wellness: la nuova frontiera del welfare aziendale

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Corporate Wellness

Sempre più aziende italiane scelgono di affidarsi al corporate wellness per garantire la salute e il benessere dei collaboratori. Scopri di cosa si tratta.

 

Sono sempre di più le aziende che decidono di adottare dei programmi di corporate wellness per migliorare la qualità della vita e il work-life balance dei dipendenti. Si tratta, infatti, di una maniera innovativa di attuare politiche di welfare aziendale capaci di offrire vantaggi concreti a chi le predispone e a chi ne usufruisce.

In questo articolo potrai scoprire cos’è il corporate wellness e qual è il modo migliore di integrarlo in un’azienda.

Corporate wellness: che cos’è?

Quello di corporate wellness, o benessere aziendale, è un concetto molto ampio, che comprende tutte quelle iniziative volte a migliorare la salute e il benessere dei lavoratori.

La corporate wellness non è una novità, specialmente per le grandi aziende statunitensi, che già negli anni ’70 si occupavano con particolare attenzione di salute e sicurezza sul posto di lavoro. A partire dagli anni ’80, in America, molte imprese hanno iniziato a offrire ai dipendenti programmi che promuovevano uno stile di vita corretto.
In Italia sono poche le aziende che hanno iniziato a interessarsi a questa materia prima degli anni 2000. Tra gli esempi più significativi possiamo citare Olivetti, Ferrari e Barilla. Solo negli ultimi anni, quando si è iniziato a dare più importanza al welfare aziendale, sono stati introdotti i primi programmi di corporate wellness, perché ci si è resi conto dei tanti vantaggi che comporta sia per le aziende, sia per i loro collaboratori.

 

I vantaggi del corporate wellness per le aziende

I vantaggi per le imprese che decidono di migliorare lo stile di vita dei dipendenti attraverso l’attuazione di piani che promuovano il benessere fisico e mentale dei lavoratori sono numerosi, a partire dal miglioramento delle performance aziendali:

  • riduzione dell’assenteismo;
  • miglioramento della cultura aziendale;
  • aumento del fatturato e della produttività;
  • miglioramento dello spirito di gruppo e della collaborazione dei lavoratori;
  • fidelizzazione dei dipendenti;
  • aumento della soddisfazione dei clienti;
  • accesso a una tassazione agevolata per i beni e i servizi offerti ai dipendenti;
  • miglioramento dell’immagine aziendale.

 

I vantaggi del corporate wellness per i lavoratori

Perché l’azienda possa trarre dei benefici dall’attuazione di progetti di corporate wellness, questi dovranno prima mostrare i loro effetti positivi sui lavoratori. Tra i vantaggi che i dipendenti ricavano dalle iniziative volte a promuovere il benessere aziendale ci sono:

  • riduzione dello stress;
  • miglioramento del work-life balance;
  • miglioramento delle proprie condizioni di salute;
  • aumento della produttività;
  • possibilità di accedere a un ampio paniere di servizi.

 

Quali sono le caratteristiche di un piano di corporate wellness di successo?

Spesso le aziende investono tempo e denaro in programmi di corporate wellness che poi non danno i frutti sperati. Questo spesso avviene perché, in molti casi, le iniziative non vengono proposte e seguite nel modo corretto.

Perché un progetto di wellness aziendale offra i risultati sperati, chi si occupa di realizzarlo deve tenere presenti le caratteristiche di un programma di corporate wellness di successo, che sono:

  • utilizzare strategie che siano al passo coi tempi (ad esempio, utilizzando la convenzione a Fitprime presente nei piani di welfare proposti da Day);
  • offrire proposte diverse tra loro ma interconnesse;
  • realizzare un piano semplice e alla portata di tutti, che offra una certa flessibilità sia a chi

lo gestisce, sia a chi ne usufruisce;

  • seguire da vicino i dipendenti, incoraggiandoli, rispondendo alle loro domande e chiarendo eventuali dubbi;
  • monitorarne l’andamento in maniera intelligente;
  • rendere il piano facoltativo e aggiornarlo spesso.

Cosa è compreso nel corporate wellness?

Nel corporate wellness è compreso tutto ciò che serve a garantire il benessere di una persona, a partire da spazi di lavoro salubri fino ad arrivare a percorsi personalizzati.

Servizi per il benessere

Tra i servizi per il benessere rientrano tutte quelle misure che servono ad offrire un maggiore benessere ai lavoratori mentre si trovano sul luogo di lavoro:

  • creazione di spazi ampi e luminosi, arredati in modo da garantire il benessere e ridurre lo stress;
  • realizzazione di aree dedicate al relax;
  • creazione di palestre aziendali;
  • offerta di benefit, come i voucher welfare e di un pacchetto di beni e servizi dedicati al wellbeing, come l’abbonamento in palestra, per incentivare l’attività sportiva;
  • offrire un servizio mensa con pasti bilanciati o proporre snack sani e nutrienti nell’area adibita alle pause.

 

Servizi di prevenzione e salute

L’offerta di servizi di prevenzione che consentano al dipendente di prendersi cura della propria salute e di quella dei propri familiari è un’altra pietra miliare del corporate wellness.

Tra le misure di welfare che rientrano in questa categoria ci sono l’offerta di una polizza sanitaria e la convenzione con servizi dedicati alla salute presenti sul territorio (ad esempio laboratori di analisi e studi dentistici).

Anche la prevenzione dei tumori attraverso uno stile di vita sano fa parte dei servizi dedicati alla salute. Essa può avvenire sia attraverso l’offerta di corsi che ne sottolineino l’importanza, sia mediante la stipula di convenzioni con strutture che possano offrire controlli periodici ai collaboratori.

 

Politiche di people development

Le politiche di people development comprendono tutte quelle iniziative che permettono di creare maggiore armonia tra i lavoratori e migliorare le loro performance, come le attività di team building per l’ottimizzazione delle dinamiche tra i dipendenti, i corsi di stress management, il training per il miglioramento della leadership.

 

Servizi per la comunicazione del benessere

I servizi per la comunicazione del benessere sono importanti tanto quanto quelli che offrono la possibilità di migliorare il proprio benessere fisico e mentale.

Perché un progetto di corporate wellness abbia successo, infatti, i dipendenti devono essere adeguatamente informati sulle sue finalità e formati sulle possibilità che hanno a disposizione per migliorare la propria alimentazione e il proprio stile di vita.

In questi servizi rientrano non solo le attività di formazione quali sono i seminari e l’attività di coaching, gli sportelli informativi, ma anche la promozione di attività fisica regolare (ad esempio scegliere uno sport aziendale e organizzare allenamenti e tornei o dare la possibilità di partecipare a sport di squadra).

Corporate wellness e wellbeing

Hai intenzione di offrire ai tuoi collaboratori dei servizi di corporate wellness ma non sai da che parte iniziare? Ecco alcune buone pratiche, facili da attuare, che potranno offrire dei benefici concreti al tuo staff:

Favorire il work-life balance attraverso lo smart working

Lo smart working, se applicato in maniera corretta, è un ottimo strumento per favorire la conciliazione vita-lavoro dei dipendenti, ridurre lo stress e migliorare le loro performance.

Proporre la possibilità di lavorare da casa per uno o più giorni a settimana è un buon punto di partenza per iniziare ad applicare la corporate wellness.

 

Promuovere l’attività fisica in ufficio

Spesso, quando si trascorrono lunghe ore seduti, si possono presentare dei problemi di postura che causano mal di schiena e dolori cervicali. Per questo è importante promuovere dell’attività fisica leggera che si possa svolgere in ufficio, insegnando ai lavoratori come migliorare la postura attraverso gli esercizi da scrivania o offrendo piccole sessioni di sport come lo yoga e il pilates.

 

Promuovere la mindfulness

La mindfulness è quello stato di benessere fisico e mentale che si raggiunge attraverso il rilassamento profondo e l’equilibrio della mente e del corpo.

Per aiutare i propri collaboratori a trovare il proprio equilibrio interiore si possono organizzare corsi e seminari oppure predisporre pacchetti welfare che offrano la possibilità di accedere a corsi di mindfulness e rilassamento.

 

Promuovere una dieta sana

Promuovere una dieta sana significa promuovere la partecipazione a corsi aziendali che spieghino l’importanza di una nutrizione equilibrata, ma anche proporre menu che contengano piatti sani ed equilibrati e offrire spuntini che diano energia senza appesantire, ad esempio aderendo ad iniziative di welfare aziendale come Up Fruit di Day, che prevede di far arrivare ogni settimana frutta fresca nelle aziende.

 

Promuovere le iniziative legate al corporate wellness

Affinché i lavoratori comprendano l’importanza di prendersi cura della propria salute e del proprio benessere e usufruiscano delle iniziative proposte dall’azienda è importante che quest’ultima fornisca loro un’informazione puntuale e capillare su tutti i servizi a loro disposizione e sulle iniziative intraprese per migliorare il loro benessere.

 

Dare l’esempio

Perché i lavoratori comprendano i vantaggi del wellness aziendale e aderiscano con entusiasmo alle attività proposte è necessario offrire loro degli esempi concreti. Esempi che devono venire dai manager e dai dirigenti. Se, infatti, un dirigente mangia cibi poco sani e non fa attività fisica, non risulta credibile nel momento in cui propone delle iniziative legate all’alimentazione sana e allo sport.

 

Adesso che sai cos’è il corporate wellness e ne hai compreso i vantaggi, puoi pianificare le iniziative più adatte a garantire il benessere dei tuoi collaboratori.

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Lifelong learning: quando la formazione diventa permanente

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Lifelong Learning

Il lifelong learning permette di accrescere le competenze di una persona in ambito professionale e sociale. Scopri come possono beneficiarne i lavoratori e come può migliorare il benessere lavorativo.

Nel corso della loro vita le persone apprendono continuamente nuove cose: si tratta di un processo naturale e inevitabile, che consente loro di adattarsi al meglio alle nuove fasi della vita che man mano si trovano ad affrontare. Quando si parla di lifelong learning, però, non ci si riferisce a questo tipo di apprendimento, ma a una formazione più specifica e mirata.

Quando viene applicato al contesto aziendale, rappresenta un’opportunità di crescita per i lavoratori, e, di riflesso, anche per l’impresa stessa.

Ecco cos’è il lifelong learning e come può essere impiegato per migliorare il benessere lavorativo.

Che cosa significa lifelong learning?

Il termine si può tradurre con formazione permanente e viene utilizzato per indicare un processo intenzionale di apprendimento di nuove competenze da parte di un individuo.

Quello di lifelong learning è un concetto piuttosto recente, che si è sviluppato negli anni ’70 e ’80 del ‘900 soprattutto in riferimento alla formazione scolastica e universitaria. In tempo di crisi economica, infatti, sembrava sempre più evidente che lo studio non fosse più in grado di offrire le garanzie di accesso ad una qualità di vita e una società migliori.

Con il passare del tempo il concetto si è spostato dall’ambito scolastico e collettivo a quello economico e individualistico, divenendo un mezzo che il singolo individuo può impiegare per migliorare le proprie possibilità in ambito professionale e per ottenere una posizione più prestigiosa all’interno della società.

A partire dagli anni 2000, poi, la Comunità Europea ha indicato il lifelong learning come lo strumento migliore per garantire lo sviluppo di una società basata sulla conoscenza e su uno sviluppo economico sostenibile: la cosiddetta learning society, per vivere nella quale l’apprendimento continuo è fondamentale.

A cosa serve il lifelong learning e perché può migliorare il benessere lavorativo

Il concetto di lifelong learning è sempre più associato all’ambito lavorativo perché si è visto come la formazione continua sia un vero e proprio strumento di welfare aziendale, che aiuta a migliorare il benessere lavorativo e a rendere i lavoratori più competitivi.

 

Come può migliorare il benessere lavorativo

Il lifelong learning, quindi, rappresenta una condizione fondamentale per la permanenza nel mondo del lavoro. Il potenziamento delle competenze già acquisite, e l’apprendimento di nuove skill, serve:

  • per migliorare la propria produttività;
  • per superare le difficoltà legate ai cambiamenti sempre più repentini che si verificano in ambito lavorativo;
  • per favorire un’eventuale ricollocazione nel mondo del lavoro.

 

I vantaggi per le aziende

Va da sé che per un’azienda avere collaboratori sempre aggiornati rappresenti un valore aggiunto ed è per questo che molte imprese decidono di investire nel campo della formazione continua. Ecco quali sono i vantaggi dell’investire nel lifelong learning:

  • aumento della produttività. I dipendenti che migliorano la propria preparazione e acquisiscono nuove competenze, di solito, acquisiscono anche una maggiore dimestichezza con strumenti e tecnologie innovativi. In conseguenza di ciò, aumenta anche l’efficienza nello svolgimento delle loro mansioni, che porta ad un aumento generale della produttività;
  • aumento della competitività. Avere collaboratori sempre aggiornati rende le aziende più competitive sul mercato;
  • aumento della comprensione della Mission aziendale. Non basta avere una cultura aziendale ben definita perché questa venga assimilata dai propri dipendenti. Bisogna anche fornire loro gli strumenti per comprendere come funziona l’attività che svolgono, quali sono gli obiettivi da raggiungere e i modi migliori per ottenere determinati risultati;
  • fidelizzazione dei dipendenti. Investire nella formazione continua dei propri collaboratori dimostra loro che l’azienda ha davvero a cuore il loro benessere. Di conseguenza, i lavoratori si sentiranno più partecipi delle sue sorti e svilupperanno una fedeltà al marchio che si rifletterà anche sulla sua immagine pubblica;
  • riduzione del turnover. Acquisire e formare nuovo personale rappresenta un costo che pesa fortemente sul bilancio di un’azienda. Garantire ai lavoratori un ambiente stimolante, che li metta nelle condizioni di esprimere le proprie potenzialità e offra loro riconoscimenti per i risultati raggiunti è il modo migliore per trattenere i talenti e impedire che si rivolgano altrove. Uno dei tanti mezzi per ottenere questo obiettivo è proprio fornire loro una formazione continua.

La formazione permanente come strumento di motivazione per il dipendente

La formazione permanente è un’opportunità che le aziende non possono proprio lasciarsi sfuggire. Ma qual è il modo migliore di sfruttarla per motivare i propri dipendenti?

Creando un vero e proprio ecosistema di apprendimento, capace di toccare in maniera trasversale persone di tutte le età e livello di studio.

 

Quali caratteristiche deve avere l’istruzione per un adulto

Prima di vedere come è possibile creare un ecosistema di apprendimento che rappresenti un vero valore aggiunto per l’azienda, cerchiamo di capire quali siano le caratteristiche che deve avere l’offerta formativa rivolta a un adulto per essere efficace:

  • deve fare leva sulla motivazione. Mentre un bambino studia soprattutto perché sollecitato dalle persone che lo circondano, un adulto sceglie di continuare ad imparare spinto da motivazioni individualistiche (come il desiderio di migliorare la propria cultura personale o di aumentare l’autostima, la voglia di ottenere soddisfazioni personali e di migliorare la qualità della vita);
  • deve intercettare la disponibilità e il bisogno di apprendere. Perché la formazione risulti efficace, deve far leva sulla disponibilità di una persona ad apprendere cose nuove e sulla sua voglia di imparare;
  • deve tenere conto delle esperienze pregresse. Mentre un bambino è come un quaderno intonso sul quale ci si appresta a scrivere per la prima volta, un adulto è come un libro in parte già scritto. L’offerta formativa rivolta ai lavoratori deve tenere conto del bagaglio di competenze e di esperienze che ciascuno si porta dietro. Bagaglio che, se non viene preso in considerazione, può diventare un ostacolo;
  • deve essere improntata sulle reali necessità dei lavoratori. Prima di avviare qualsiasi percorso di formazione, è necessario eseguire delle indagini mirate per capire quali siano le competenze dei dipendenti che hanno bisogno di essere affinate.

 

Come favorire il lifelong learning in azienda

Per favorire la formazione permanente nella propria azienda e far sì che rappresenti un vantaggio per i lavoratori e per l’impresa stessa si hanno a disposizione diversi strumenti, che diventano sempre più articolati con l’avanzare dei progressi in campo tecnologico:

  • mentorhsip. È forse il tipo di insegnamento più semplice e longevo, in quanto permette ai lavoratori di formarsi direttamente sul campo, seguendo l’esempio di chi ha più esperienza di loro. Caduto progressivamente in disuso in Italia, il concetto di mentorship è invece tenuto in gran conto all’estero;
  • organizzazione di un corso di aggiornamento dal vivo. Il corso di aggiornamento è il primo strumento che un’impresa ha per garantire al proprio personale una formazione personale continua;
  • e-learning. Le nuove piattaforme di e-learning rappresentano un valore aggiunto per le aziende che decidono di investire nella formazione dei lavoratori, in quanto offrono maggiori possibilità e flessibilità;
  • business games, si tratta di efficaci strumenti per aumentare la motivazione delle persone. Essi ricreano determinate situazioni in un ambiente controllato e permettono a chi vi partecipa di mettere a frutto la propria capacità di problem solving;
  • T – Group. Si tratta di gruppi di discussione ai quali si prende parte per più giorni consecutivi.

Non solo formazione professionale

La formazione permanente non deve avere come unico obiettivo il miglioramento delle competenze professionali. Perché rappresenti un vero valore aggiunto per il dipendente e migliori davvero la sua qualità della vita deve toccare anche ambiti che esulano dall’ambiente di lavoro.

In questo senso, oltre all’organizzazione di corsi di perfezionamento e aggiornamento interni all’azienda, si deve prevedere l’offerta di corsi e percorsi formativi esterni all’ambiente di lavoro (ad esempio corsi di lingue o informatica), che possono essere ricompresi nei piani di welfare aziendale. Ad esempio, si possono creare pacchetti personalizzati ai quali si può accedere attraverso l’impiego dei voucher welfare offerti al lavoratore come premio di risultato.

 

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Dispesa Solidale: per Natale Up Day sceglie una collaborazione virtuosa

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Dispensa solidale

Up Day partecipa a Dispense Solidali: 3500 confezioni contenenti beni di prima necessità donate a Caritas, Cucine popolari e Antoniano.

Quest’anno per Natale Day Up ha scelto di aderire ad un’iniziativa solidale promossa da Camst in collaborazione con diverse aziende e associazioni del territorio.

Camst ha lanciato una collaborazione virtuosa con Up Day CNS- Consorzio Nazionale Servizi, Coind, Conserve Italia, Consorzio Integra, Fondazione Unipolis, Fruttagel, Granarolo, Legacoop Bologna, Majani, Molini Pivetti, Scatolificio Schiassi e SCS Consulting per la realizzazione di 3.500 dispense alimentari.

Le confezioni, che contengono generi alimentari di prima necessità e a lunga conservazione, saranno donate a tre associazioni del territorio bolognese, impegnate nell’aiuto delle famiglie in difficoltà: Caritas Bologna, Cucine Popolari e Antoniano.

L’iniziativa arriva durante il periodo natalizio, ma è destinata a protrarsi anche nelle settimane successive, con l’impegno di tutte le realtà coinvolte e di altre aziende che in futuro vorranno aderire al progetto.

“Questa rete di sinergie solidali – spiega Francesco Malaguti, presidente di Camst – è una risposta concreta alle esigenze del territorio, a cui diverse aziende e associazioni hanno immediatamente aderito dimostrando una grande sensibilità e spirito di collaborazione rispetto ad un problema sempre più diffuso”.

Purtroppo, l’emergenza sanitaria ancora in corso ha causato lo sviluppo di nuove povertà con la conseguente crescita di richieste di aiuto alimentare. L’auspicio è che anche altre realtà produttive vogliano unirsi all’iniziativa portando il proprio contributo, perché trascorse le festività natalizie sarà necessario l’impegno di tutti per continuare ad aiutare chi è in difficoltà.

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Strumenti pratici per aumentare la motivazione del personale e migliorare il clima aziendale

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Motivazione e clima aziendale

Sapere cosa spinge le persone a dare il meglio di sè sul lavoro è il punto di partenza per aumentare la motivazione dei dipendenti e migliorare il clima aziendale.

Il concetto di motivazione, in economia, comprende tutte quelle azioni messe in campo dall’azienda per incentivare i dipendenti a dare il meglio di sé in ambito lavorativo.

Il ruolo del manager non è solo quello di far funzionare un ufficio in modo efficiente e raggiungere gli obiettivi a ogni costo, ma anche quello di capire cos’è che spinge i suoi collaboratori a dare il meglio sul lavoro e offrire loro i giusti incentivi per aumentarne la motivazione. In questo articolo ti aiuteremo a capire perché è importante aumentare la motivazione del personale e quali strumenti utilizzare per raggiungere questo scopo.

 

Cos’è la motivazione del personale

La motivazione del personale è una parte fondamentale di quella che viene definita competenza. Più una persona ama il suo lavoro ed è incentivata a svolgerlo al meglio, più risulterà competente e produttiva.

Al contrario, una persona che svolge un mestiere che non ama o non è incentivata a svolgerlo al meglio, risulterà poco competente e produttiva.

La motivazione, quindi, è un qualcosa di intrinseco, che viene da dentro. Tuttavia, è sbagliato pensare che essa possa essere influenzata solo dalla volontà del lavoratore.

Ci sono tanti fattori esterni che possono influire in maniera positiva o negativa sulla motivazione di una persona.

Se ci si trova a lavorare in un ambiente poco stimolante, in cui si pretende di ottenere risultati senza offrire alcun incentivo, dove la comunicazione tra manager e collaboratori e tra gli stessi lavoratori è scarsa e dove si respira un clima di sfiducia, anche la persona più motivata si sente poco incentivata a dare il meglio di sé.

Se, invece, l’ambiente di lavoro risulta stimolante, vengono offerti incentivi alle persone che raggiungono determinati obiettivi, tra manager e lavoratori ci sono dialogo e collaborazione, le persone si sentono più motivate e maggiormente coinvolte nelle sorti dell’azienda.

 

Perché è importante aumentare la motivazione del personale in azienda?

La soddisfazione dei propri dipendenti dovrebbe essere una priorità per qualsiasi azienda. Le risorse umane, infatti, sono il capitale più prezioso di cui un’impresa dispone.

Quando i dipendenti sono insoddisfatti e hanno come unico obiettivo quello di portare a casa lo stipendio, tutta l’azienda ne risente:

  • il clima aziendale è teso;
  • cala la produttività;
  • la reputazione dell’azienda perde di prestigio.

Assicurarsi che il personale sia sempre motivato, soddisfatto del proprio ruolo e si senta coinvolto in prima persona nelle sorti dell’azienda per cui lavora rappresenta un vantaggio enorme, che non deve essere trascurato.

Tra i tanti benefici che un’impresa ottiene dall’avere dipendenti soddisfatti del lavoro che svolgono ci sono:

  • aumento della produttività. Le persone che si sentono motivate nello svolgimento dei propri compiti diventano più produttive ed efficienti;
  • aumento della competitività dell’impresa sul mercato. Aumentare la propria produttività significa anche essere maggiormente competitivi;
  • aumento della capacità di problem solving;
  • miglioramento dell’immagine aziendale. Quando si ottengono buoni risultati e si hanno dipendenti soddisfatti, questo si riflette anche sull’immagine di sé che si presenta all’esterno;
  • maggiore soddisfazione dei clienti;
  • riduzione del turnover. Quando le persone sono soddisfatte della propria posizione lavorativa, sono meno inclini a cercare nuove opportunità di carriera altrove;
  • capacità di attrarre talenti. Mostrare tutte le agevolazioni di cui godono i dipendenti e la loro soddisfazione durante i processi di selezione del personale permette di attrarre i lavoratori più talentuosi.

Come migliorare il clima aziendale

Per migliorare il clima aziendale bisogna innanzitutto eseguire una valutazione della soddisfazione del personale.

Dopo aver analizzato la situazione si potrà iniziare a lavorare sulla motivazione dei dipendenti, attuando iniziative che aumentino la loro fiducia e migliorino le relazioni tra colleghi.

 

Come riconoscere dei lavoratori poco motivati?

Per ottenere un miglioramento del clima aziendale, e, di conseguenza, delle prestazioni dei lavoratori, si deve innanzitutto imparare a cogliere quei segnali che indicano che i lavoratori sono poco motivati. Ecco quali sono i più evidenti:

  • diminuzione della produttività. Il segnale più evidente della scarsa motivazione dei dipendenti è sicuramente il calo generale della produttività;
  • scarsa propensione a lavorare in team. Un lavoratore poco motivato tende ad isolarsi dai colleghi e a lavorare per conto suo;
  • frequente richiesta di giorni liberi. I lavoratori poco soddisfatti della propria occupazione, spesso, lavorano in modo discontinuo, chiedendo spesso giorni liberi e permessi;
  • diminuzione dell’orario di lavoro. Le persone demotivate tendono ad arrivare in ritardo al lavoro, a fare pause più lunghe del dovuto e a terminare in anticipo la giornata lavorativa.

 

Come motivare i dipendenti e aumentare il clima aziendale

Una volta che sono stati individuati i segnali che indicano che il personale non è sufficientemente motivato e coinvolto nelle sorti dell’azienda, si può iniziare a lavorare per migliorare la situazione, attuando diverse misure che aiutino a creare armonia nel gruppo di lavoro, abbattano lo stress e facciano sentire ogni collaboratore più partecipe.

Per ottenere questo risultato si dovrebbe:

  • creare un ambiente di lavoro positivo. Non solo rendendo gli spazi più accoglienti, ma anche migliorando le relazioni tra le persone. Proporre delle attività di team building può essere utile allo scopo;
  • fissare degli obiettivi chiari, specifici e raggiungibili. Avere obiettivi certi e raggiungibili è fondamentale per creare quel benessere organizzativo che è alla base di un’azienda produttiva;
  • incentivare il dialogo. Un gruppo di lavoro affiatato è un gruppo dove le persone sono libere di dialogare in maniera costruttiva, condividendo suggerimenti e idee per migliorare l’efficienza e la produttività e trovare nuove opportunità;
  • incentivare la flessibilità, ad esempio offrendo ai lavoratori la possibilità di lavorare in smart working. Affermare la propria leadership non significa controllare che i propri collaboratori si presentino tutti i giorni in ufficio. Significa, piuttosto, mostrare fiducia nella loro capacità di raggiungere gli obiettivi prefissati, anche quando sono lontani dall’ufficio;
  • premiare il raggiungimento degli obiettivi. Offrire degli incentivi come premi di risultato, aumenti di stipendio o avanzamenti di carriera quando vengono raggiunti determinati obiettivi è un buon modo per aumentare la motivazione del personale;
  • offrire concrete opportunità di sviluppo Serve non solo a incentivare i dipendenti a dare il meglio di sé, ma anche ad attrarre nuovi talenti.

Strumenti pratici per aumentare la motivazione del personale

Il miglioramento della motivazione del personale passa anche attraverso la creazione di piani di welfare aziendale ben strutturati, che sappiano rispondere alle esigenze di tutti i lavoratori.

Ecco quali sono le misure di welfare aziendale e i benefit che possono aumentare la soddisfazione dei dipendenti e attrarre nuovi collaboratori talentuosi.

Buoni pasto

Le aziende che non hanno a disposizione una mensa aziendale possono offrire ai propri collaboratori la possibilità di usufruire di buoni pasto per la pausa pranzo.

I buoni pasto possono essere utilizzati per acquistare pasti già pronti e sono esenti dalla tassazione fino a un massimo di €8,00 per i buoni elettronici e di €4,00 per i buoni cartacei.

Auto, telefono e pc aziendale

Tra i benefit più apprezzati dai lavoratori più giovani, ma anche da coloro che abitano lontano dall’ufficio o lavorano spesso in smart working ci sono l’auto, il telefono e il pc aziendali. Offrire questi incentivi non solo dimostra la propria fiducia nei confronti dei dipendenti, ma li aiuta a ridurre le spese fisse che possono incidere sul bilancio familiare.

 

Rimborso delle spese di trasporto

Il rimborso delle spese di trasporto, come l’abbonamento dell’autobus o del treno, è un incentivo molto apprezzato dai lavoratori pendolari.

Benefit rivolti al nucleo familiare

I lavoratori che hanno una famiglia apprezzano particolarmente i benefit offerti ai componenti del loro nucleo familiare, come ad esempio il rimborso delle spese sostenute per l’acquisto di libri scolastici o per il pagamento delle rette scolastiche e universitarie.

Previdenza integrativa e polizze sanitarie

In un periodo in cui il welfare di stato è sempre più precario, lavorare per un’azienda che offra garanzie come la possibilità di costruirsi una pensione integrativa o di avere una polizza sanitaria che copra eventuali spese mediche è un forte incentivo per un lavoratore.

Voucher welfare

L’offerta di voucher welfare che possano essere convertiti in beni e servizi in sostituzione del premio di risultato in denaro rende felici molti lavoratori, che, in questo modo, possono usufruire in toto della somma messa a loro disposizione dall’azienda, senza vederla erosa dalle tasse.

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Pausa pranzo sana e veloce: 5 consigli utili

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Pausa pranzo sana e veloce

La maggior parte degli italiani consuma la propria pausa pranzo fuori casa. Spesso si scelgono piatti sbagliati – solitamente piatti pronti non sani – se non addirittura panini o junk food. Cosa c’è di peggio di un pasto consumato troppo velocemente e con una sbagliata ripartizione di nutrienti per il nostro organismo? Una pausa pranzo scorretta – oltre che inficiare sulla linea e la salute del corpo – può compromettere la produttività di chi lavora fino al 20%. Ti sveleremo un segreto: mangiare sano anche in pausa pranzo non è così difficile come a volte sembra. Infatti, bastano poche piccole accortezze per mangiare in modo sano, gustoso e senza perdere troppo tempo. Ecco quindi 5 consigli utili per una pausa pranzo sana e veloce!

Evita i Junk Food

Panini farciti, patatine fritte, pizza: lo sappiamo, sono gustosi e molto spesso appaganti dopo mezza giornata di lavoro intenso. Tuttavia, questi alimenti pieni di gusto sono pesanti e scorretti per la pausa pranzo. I junk food rallentano la digestione e la concentrazione: sono ricchi di grassi e calorie che non forniscono energie buona al corpo. Se proprio non sai rinunciare al panino per pranzo, cerca di farcirlo con alimenti non troppo pesanti: prediligi affettati magri o salmone affumicato, arricchiti con verdure grigliate e crude.

Menù settimanale

Per organizzare al meglio i tuoi pasti – dentro e fuori casa – una soluzione intelligente è quella di compilare un menù settimanale. Questo ti permetterà di tenere conto della frequenza con cui consumi più o meno determinati alimenti. Organizza una lista di pasti da realizzare esclusivamente per il pranzo fuori casa, segnando anche le uscite al ristorante o alla tavola calda.

La lista della spesa è importante

Il menù settimanale va a braccetto con la creazione di una buona lista della spesa. Compilare una lista con gli alimenti da comprare settimana per settimana, ti permetterà di tenere sotto controllo gli acquisti… ma soprattutto tenere d’occhio la tua salute. Un trucchetto per un’organizzazione intelligente è quello di dividere la lista della spesa in macronutrienti. Crea una lista di alimenti proteici (carne, pesce, legumi), carboidrati (pane, pasta, riso, cereali, frutta,) e grassi (formaggi, frutta secca, olio): una lista divisa in questo modo ti renderà più facile l’abbinamento degli alimenti per preparare i tuoi pasti.

Regola del piatto

Per una pausa pranzo sana e veloce, la soluzione più intelligente è seguire la regola del piatto sano e bilanciato. In cosa consiste? La regola del piatto si basa sulla più famosa dieta mediterranea, organizzando il piatto in quattro spicchi, divisi per macronutrienti. Il pasto quindi sarà composto da una parte di carboidrati, una di proteine, una di verdure e una di grassi buoni. Il consiglio ulteriore per un pasto sano e ricco di nutrienti è quello di preferire carboidrati a basso indice glicemico, come i cereali o la pasta integrale. Da preferire sono le carni bianche e il pesce azzurro e ricco di Omega3, mentre per i grassi la scelta deve ricadere su olio evo, frutta secca o avocado.

Healthy delivery

Se non hai assolutamente tempo di organizzare dei pasti sani e bilanciati, esistono alcuni servizi di healthy delivery food. Per la tua pausa pranzo sana e veloce, Nutribees potrebbe essere il tuo alleato numero uno! Si tratta di un servizio di consegna di pasti a domicilio: Nutribees è attivo in tutta Italia e ogni settimana offre più di 40 ricette a settimana tra i quali scegliere. Tutti i piatti sono preparati con ingredienti freschi e di qualità per garantire ai clienti un’alimentazione sana, senza rinunciare al gusto.

Nutribees è inoltre il primo partner che è entrato a far parte della nuova funzione di spesa online offerta dalla app ‘Buoni Up Day’ – puoi pagare quindi con i tuoi buoni pasto elettronici e ricevere l’ordine direttamente a casa!

Qui trovi maggiori informazioni.

 

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Piramide alimentare: mangiare sano consapevolmente

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Pausa Sana e Piramide alimentare

La piramide alimentare è un modello nutrizionale ideato per spiegare in maniera facile e intuitiva la composizione degli alimenti cardine della dieta mediterranea. Con questa vengono elencati i cibi da consumare e in quali quantità: per rendere facile la comprensione dello schema, è stato pensato quindi di creare una struttura a piramide – nella quale inserire in base alle proporzioni gli ingredienti necessari per una corretta alimentazione. Dimentichiamo quindi diete stressanti, regimi alimentari estremi e il detox; seguendo lo schema della piramide alimentare si promette uno stile di vita sano e bilanciato.

Come funziona?

Il modello della piramide alimentare è piuttosto intuitivo, ma analizziamo velocemente come funziona. Grazie alla struttura piramidale, il procedimento è semplice: gli alimenti che stanno alla base della piramide sono quelli privilegiati e di cui il consumo deve essere maggiore. Salendo verso il vertice della figura, la quantità e la cadenza settimanale di assunzione degli alimenti si riduce. Ciò che si trova nella punta – per esempio – saranno gli ingredienti da mangiare settimanalmente con una cadenza più sporadica.

Ma quali sono gli alimenti inseriti nella piramide alimentare? La risposta sta alla base della composizione della dieta mediterranea. Gli alimenti si ripartiscono in un 50/60% di carboidrati, 20/30% circa di grassi e un 10% dalle proteine.

Piramide alimentare: 6 livelli

La piramide alimentare si struttura su 6 livelli principali, che sono:

  1. Alla base troviamo gli alimenti vegetali, ovvero frutta e verdura. Questi vanno consumati circa 5 volte al giorno, cercando di seguire le regole di stagionalità. Un ottimo consiglio è quello di consumare le verdure crude o preparate con metodi cottura leggeri, come al vapore o al forno.
  2. Nel secondo livello la piramide ospita i glucidi – o carboidrati complessi. Pasta, pane, riso e tutti i cereali sono importanti per favorire energia al nostro cervello e a tutto il corpo. Si consiglia un consumo dalle 4 alle 6 porzioni al giorno, preferendo quelli integrali o a basso indice glicemico.
  3. A metà del modello piramidale – al terzo posto – si posizionano i grassi o condimenti. Vanno consumate circa 2/3 porzioni a dì, in particolare l’olio extravergine di oliva. Altre fonti possono essere la frutta secca, l’avocado e i semi.
  4. Al quarto livello troviamo latte, formaggi e yogurt – per apportare all’organismo una buona dose di calcio. Consuma circa 2/3 porzioni di questi alimenti, preferendo i formaggi magri e leggeri.
  5. Quasi al vertice troviamo le proteine, ovvero carne, pesce, uova e legumi. Questi alimenti sono fondamentali per i muscoli, da consumare non troppo spesso – circa 1 o 2 volte al giorno.
  6. Al vertice della piramide, infine, gli alimenti che vanno mangiati più sporadicamente. Sono dolci, snack, bevande zuccherate, insaccati e alcolici. Nessuno li demonizza, ma fai attenzione al consumo eccessivo di questi alimenti.

Una soluzione per mangiare sano

Se vuoi seguire un’alimentazione improntata sulla dieta mediterranea e la piramide alimentare – ma hai pochissimo tempo per organizzarti e cucinare – Nutribees potrebbe essere una soluzione importante. Compilando il test nutrizionale gratuito e inserendo alcuni dati sulla tua condizione fisica, ti verranno consigliati i piatti più adatti alle tue esigenze. Ogni settimana il servizio propone una scelta di più di 40 piatti a settimana, preparati da executive chef secondo la regola del piatto sano e i principi della dieta mediterranea.

Con Nutribees puoi ordinare quando vuoi e pagare con i buoni pasto Day. 

Qui trovi maggiori informazioni su come pagare la tua spesa online nella app Buoni Up Day .

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A chi è rivolto il welfare aziendale?

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A chi è rivolto il welfare aziendale

I lavoratori dipendenti del settore privato sono coloro che hanno diritto al welfare aziendale: misure volte a migliorare la qualità della loro vita. Scopri in questo articolo maggiori informazioni a riguardo.

Lo strumento del welfare aziendale è impiegato da un numero sempre crescente di aziende per offrire un sostegno al reddito dei lavoratori e soddisfarne i bisogni, così da migliorare la conciliazione vita-lavoro. Per loro natura, le misure di welfare aziendale non possono essere erogate ad personam ma devono essere rivolte a una pluralità di soggetti.

Il piano di welfare lo troviamo in tutte le aziende?

Sono sempre di più le aziende italiane, anche tra le PMI, che riconoscono il valore del welfare aziendale e decidono di offrire ai propri dipendenti benefit e incentivi di vario tipo. Anche grazie all’introduzione del Jobs Act, che si è posto come obiettivo l’introduzione di sistemi di welfare aziendale sempre più dinamici e innovativi.

Spesso, sono gli stessi contratti collettivi di categoria che impongono alle imprese di mettere a disposizione dei propri dipendenti misure di welfare aziendale di vario tipo. Altre volte, sono le aziende che decidono di offrirle autonomamente ai lavoratori.

Tuttavia, ciò non significa che tutte queste imprese abbiano attuato un piano di welfare aziendale. Sono molti i casi in cui le misure vengono erogate senza essere comprese in uno schema ben definito.

 

Obbligatorietà nei contratti collettivi

La sempre crescente attenzione nei confronti del welfare aziendale e dei suoi numerosi vantaggi per aziende e dipendenti ha fatto sì che sempre più categorie ne riconoscessero l’utilità.

Così, negli ultimi anni, è accaduto sempre più spesso che, in occasione del rinnovo dei Contratti Collettivi Nazionali di Lavoro di diversi settori siano state incluse al loro interno una serie di iniziative per migliorare la qualità della vita dei dipendenti.

I primi a inserire l’obbligatorietà delle misure di welfare nel loro contratto collettivo sono stati i metalmeccanici, seguiti poi da altri settori, tra cui le telecomunicazioni, gli orafi e argentieri, gli operatori di telefonia, il turismo e la ristorazione.

Secondo quanto stabilito da questi contratti, il contributo non può essere monetizzato, cioè non può essere inserito nella busta paga del dipendente o convertito in denaro, ma deve essere finalizzato all’erogazione di beni e servizi che rientrino tra le misure di welfare aziendale.

Quali sono i vantaggi

Perché le misure di welfare offerte ai dipendenti risultino davvero efficaci e riscuotano il consenso delle persone a cui sono rivolte, è bene che vengano inserite all’interno di un piano di welfare aziendale.

Nel piano di welfare, infatti, sono indicati:

  • le categorie di dipendenti che hanno diritto a beneficiare dei beni e dei servizi offerti;
  • quali beni e servizi siano i più adatti ad essere erogati ai lavoratori;
  • le modalità in cui deve avvenire l’erogazione delle misure di welfare;
  • i criteri di valutazione per capire se il piano stia o meno funzionando.

Il piano di welfare aziendale, perciò, offre alle imprese diversi benefici:

  • consente di individuare le misure di welfare già presenti in azienda e di valorizzarle;
  • permette di strutturare l’offerta di beni e servizi di welfare in modo da renderla davvero conveniente sia per l’impresa, sia per i lavoratori;
  • consente di monitorare la soddisfazione dei dipendenti nei confronti dei servizi di welfare erogati.

I vantaggi per i lavoratori

Grazie al welfare aziendale i lavoratori hanno accesso a una serie di agevolazioni sia lavorative che personali, come ad esempio l’orario di lavoro flessibile o la possibilità di ottenere beni e servizi per sé e per i familiari, che favoriscono la conciliazione vita-lavoro, riducono il livello di stress e aumentano il benessere di chi le riceve.

I servizi di welfare, inoltre, possono essere totalmente o parzialmente detassati, sia dal punto di vista contributivo, sia dal punto di vista retributivo, cosa che aumenta il potere d’acquisto del beneficiario.

 

Le soluzioni proposte da Up Day

Le aziende che trovano difficile gestire il proprio piano di welfare possono affidarsi ad una società come Day, che ha sviluppato la piattaforma Day welfare.

Un servizio strutturato e completo, che permette di comporre le tipologie di benefit in base alle esigenze aziendali, così da garantire la soddisfazione dei dipendenti, stilare il regolamento che ne regola la fruizione e offrire un supporto continuo agli HR manager.

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