Quantcast
Channel: Blog Up Day
Viewing all 688 articles
Browse latest View live

Accordo HRD – UP DAY : per la prima volta il mental coach entra nel mondo del welfare aziendale

$
0
0

Up Day, tra i principali provider di servizi di welfare aziendale ha stretto un accordo con il Gruppo HRD, la società fondata da Roberto Re che dal 1992 si occupa di corsi di formazione.
Sono quindi entrati a far parte della piattaforma Day Welfare anche i seminari sulla gestione delle emozioni, sulla leadership, sull’orientamento ai risultati e su molti altri aspetti della crescita personale.

Oltre 350.000 i partecipanti ai corsi di Roberto Re

Roberto Re fondatore del Gruppo HRD

“Alla base di quello che insegno nei miei seminari e nei miei corsi c’è il concetto dell’equilibrio, poiché da quello deriva in gran parte la qualità della propria vita – scrive Roberto Re, fondatore del Gruppo HRD e capostipite dei mental coach in Italia –  conciliare sfera professionale e personale oggi è un obiettivo che quasi tutti si pongono, comprese le aziende che mirano a creare un ambiente sempre più confortevole per i propri dipendenti”.

100.000 le imprese che offrono servizi di welfare ai dipendenti

Il welfare aziendale grazie alla Legge di Stabilità è una realtà sempre più concreta nel nostro Paese.I servizi che le aziende offrono ai propri dipendenti si possono catalogare in diverse categorie: dalla previdenza integrativa ai servizi di assistenza, dalla formazione, cultura e tempo libero, alle polizze assicurative.

Servizi per la famiglia al primo posto

Secondo i dati raccolti da Up Day, nel 2018 la fetta più grande dei servizi utilizzati dai dipendenti ha riguardato le spese per la famiglia (rimborsi), con il 31% del totale. Seguono buoni acquisto (29%), sanità e previdenza integrativa (entrambe al 13%) e attività ricreative e culturali (14%).

Da oggi inclusa anche la crescita personale

Paolo Gardenghi, Responsabile Area Welfare di Up Day

“Siamo orgogliosi di poter includere nella nostra proposta di welfare aziendale i corsi di formazione del Gruppo HRD e di Roberto Re – afferma Paolo Gardenghi, responsabile Area Welfare di Up Day – tra i beneficiari del nostro servizio, infatti, abbiamo rilevato una forte richiesta di sviluppo formativo personale. Il welfare può e deve servire anche per la propria crescita, al fine di raggiungere una maggiore consapevolezza e per affrontare meglio le sfide che il mondo lavorativo ci pone davanti. Poter offrire la competenza di alto profilo di Roberto Re e del suo team è un’opportunità da cogliere al volo”.

 

The post Accordo HRD – UP DAY : per la prima volta il mental coach entra nel mondo del welfare aziendale appeared first on Buoni Pasto.


Normativa buono pasto elettronico: novità 2020

$
0
0

Dal 1° gennaio 2020 è prevista un’importante novità nel mondo dei buoni pasto: l’aumento dell’esenzione fiscale del buono pasto elettronico e la diminuzione invece di quella del buono pasto cartaceo.

Nello specifico questa sarà la nuova soglia di esenzione in busta paga:
– Per il buono pasto elettronico la soglia passa da 7 a 8 euro
– Per il buono pasto cartaceo diminuisce da 5,29 euro a 4 euro
Per avere la certezza di questo cambiamento però, occorre attendere l’approvazione della Legge di Bilancio 2020.

Cosa Cambia

Questo cambiamento in realtà ha avuto inizio con la Legge di Stabilità 2015 che ha visto alzare la soglia di esenzione dei buoni pasto elettronici portandola a 7€.
La convenienza per lavoratore e azienda è stata evidente: il dipendente può godere di un valore defiscalizzato più elevato di quello cartaceo.
Dal punto di vista dell’azienda, sono più economici rispetto all’emissione e stampa dei buoni cartacei e sono detraibili con iva al 4% e totalmente deducibili.
La scelta dello Stato è stata, ed è ancor di più oggi, quella di incentivare lo strumento digitale, nel segno dell’innovazione.

Scegliere il buono pasto elettronico Day

Day con il suo buono pasto elettronico è pronta a guidare le aziende verso questa importante novità.
La versione tutta digitale del buono pasto si chiama Day Tronic. Si tratta di uno strumento dematerializzato, che viaggia su App dedicata o card a microchip personalizzata, che viene speso nei locali convenzionati dotati di POS.
Scegliere il buono pasto Day Tronic diventa quindi più facile, più smart sia per l’azienda che per il dipendente. Tutti i buoni su una card o semplicemente in una app sullo smartphone, rendono la pausa pranzo veloce, pratica e sicura.

Spendibilità

I buoni pasto Day Tronic, sono collegati ad una rete selezionata di partner tecnologizzati, spesso convenzionati proprio in base alle esigenze del cliente. Negli ultimi anni la rete di partner con il POS Up Day è cresciuta enormemente, rendendo il servizio fruibile su tutto il territorio.

Novità nel mondo Day

L’aumento dell’esenzione non sarà l’unica novità per quanto riguarda i buoni pasto. Up Day con l’inizio del nuovo anno prevede il lancio di una nuova App, che renderà ancora più fruibile e semplice l’utilizzo del buono pasto elettronico.

Chiedi informazioni

Per avere maggiori informazioni su queste importanti novità, Up Day mette a disposizione un team di esperti:

Numero verde 800834009
Mail info@day.it

The post Normativa buono pasto elettronico: novità 2020 appeared first on Buoni Pasto.

Cadhoc è tutto quello che vuoi! Per Natale esaudisci i tuoi desideri!

$
0
0

Cadhoc è tutto quello che vuoi, perché puoi regalarti ciò che desideri davvero.

Cos’è Cadhoc? Il voucher shopping inventato da Up Day, soluzione perfetta per gratificare il personale, fidelizzare i clienti, premiare la forza vendita. Un dono sempre indovinato, sia per chi lo fa che per chi lo riceve!

Decidi tu come spenderlo

Appunto per questo, se ricevi questa tipologia di voucher per Natale, ti accorgerai subito che Cadhoc è tutto quello che vuoi, perché deciderai tu come spenderlo. Può essere un voucher per fare shopping nelle migliori catene di negozi, oppure puoi convertirlo in buoni da spendere negli shop e-commerce più cliccati della rete.

Convertilo in buoni dei nostri partner

Con la nuova piattaforma ClickAndBuy i tuoi voucher shopping Cadhoc diventano ancora più versatili, multinsegna e multifunzione. Tanti i partner che trovi a disposizione dopo aver creato un account: Amazon, Ibs, Zalando, Mediaworld.it, Esselunga, H&M.. ClickAndBuy ti consente anche di utilizzare il credito dei voucher presso i negozi Decathlon e negli hotel della catena BestWestern.

Scegliere i buoni benzina

Soluzione Day Carburante

Inoltre, i voucher Cadhoc sono utilizzabili presso i distributori Q8 e IP, dopo aver digitalizzato i buoni sul portale ClickAndBuy (scopri come consultando la nostra Guida online).

Un’opportunità in più per i numerosi beneficiari di un voucher sempre gradito.

Vantaggi per l’azienda che li acquista

Chi riceve Cadhoc è sempre contento di avere a disposizione il buono che esaudisce i suoi desideri. Ma che ci guadagna l’azienda nell’acquistarlo e nel regalartelo?

Le aziende che scelgono di dare Cadhoc a dipendenti e collaboratori hanno importanti vantaggi fiscali: si tratta infatti di una soluzione esente da oneri fiscali e previdenziali ed è deducibile al 100% anche quando viene utilizzato come omaggio aziendale.

Non solo buono regalo

Ma Cadhoc è l’ideale anche per fidelizzare, motivare, per campagne promozionali, contest e come premio. Chi riceve i buoni Cadhoc è libero di spenderli acquistando ciò che preferisce tra i prodotti di negozi, grandi catene d’abbigliamento e supermercati presenti in tutta Italia e sul web. 

Dove spendere Cadhoc

Cadhoc in cassa, presso i partner convenzionati

Quante cose puoi fare con i voucher shopping inventati da Up Day? Infinite, tante quanti sono i tuoi desideri.

Sul sito Trovalocali puoi cercare i negozi più vicini, selezionando anche la tipologia, mentre sul portale ClickAndBuy trovi tutti i partner e-commerce.

Vuoi anche tu questo regalo per Natale?

Hai letto questo post e sei arrabbiato perché la tua azienda non ti ha mai regalato Cadhoc per Natale? Informa il tuo ufficio del personale. Ecco qualche informazione specifica:

  • Per acquistare i voucher shopping è a disposizione il Numero Verde 800834009 e la mail info@day.it.
  • Per acquistare direttamente Cadhoc l’e-commerce CadhocShop è la soluzione più immediata ed efficace. Quattro click e l’ordine è fatto!
  • Registrati per avere informazioni, e ti chiama un consulente con il quale approfondire la tematica Cadhoc

The post Cadhoc è tutto quello che vuoi! Per Natale esaudisci i tuoi desideri! appeared first on Buoni Pasto.

Up Day dona migliaia di buoni per la cura dell’igiene personale

$
0
0

Up Day smart company tra i leader nel mercato italiano dei servizi alle Imprese e alla Persona, in questi giorni sta promuovendo e sostenendo l’iniziativa solidale “You are beautiful”. Un’operazione a favore di associazioni locali, per offrire alle famiglie in difficoltà, la possibilità di acquistare beni per la cura dell’igiene personale.

Solidarietà sul territorio

L’ obiettivo di Up Day è quello di emettere entro la fine del 2019, migliaia di buoni del valore di 15 euro ciascuno, utilizzabili per l’acquisto di prodotti per la cura dell’igiene personale e donarli a famiglie e beneficiari che ne hanno necessità.

L’immagine del buono You are Beautiful

Le associazioni locali

La distribuzione dei buoni ai beneficiari verrà fatta attraverso alcune associazioni locali individuate da Up Day : Fondazione Antoniano Onlus, Cucine Popolari Social Food di Civibo Onlus, Banco di Solidarietà di Bologna ed Emporio Solidale di Casa Zanardi.

Prodotti per l’igiene personale beni di lusso

Oggi in Italia alcuni prodotti per l’igiene personale rientrano ancora nella fascia dei beni considerati di lusso e sono tassati al 22%. Per questo motivo Up Day, ha scelto di donare il buono cartaceo ‘You are Beautiful’ per l’acquisto specifico di questa categoria di prodotti e non il prodotto stesso, nel rispetto della dignità della persona.

La rete Coop per la spendibilità 

Il buono ‘You are Beautiful’ una volta ricevuto, potrà essere speso presso tutta la rete di supermercati Coop a Bologna.

Intento solidale

Con “You are beautiful” Up Day cerca di aiutare le persone a sentirsi a proprio agio con sé stesse. Piccoli gesti e poche risorse per riottenere consapevolezza, capacità e autonomia necessarie ad occuparsi della propria sussistenza.

The post Up Day dona migliaia di buoni per la cura dell’igiene personale appeared first on Buoni Pasto.

Buoni pasto scaduti. Cosa fare?

$
0
0

Può capitare di avere dei buoni pasto appena scaduti e non spesi entro i termini indicati sui ticket stessi. Magari spunta un blocchetto da un cassetto o dalla tasca della giacca e purtroppo non è più utilizzabile.

Cosa fare in questi casi?

Un dipendente di un’azienda privata o pubblica non deve rivolgersi direttamente a Day gruppo UP chiedendo la sostituzione dei suoi ticket restaurant, ma deve recarsi dal proprio ufficio del personale, o chi solitamente segue l’amministrazione e la distribuzione dei buoni pasto.

E’ l’azienda a richiedere il reso

L’eventuale procedura di reso è in capo all’azienda e non è appannaggio del singolo lavoratore. Se la procedura di reso dovesse essere prevista dal contratto di convenzione stipulato con la società emittente, verrà verificata la finestra di tempo prevista per poter rendere i buoni scaduti.

Spendere i buoni entro la scadenza

A questo proposito, il dipendente non può pretendere che la sua azienda avvii la procedura di reso anche qualora essa fosse prevista da contratto. Il lavoratore è infatti tenuto a spendere i suoi ticket entro la data di scadenza chiaramente indicata. È sua responsabilità non perdere il benefit riconosciuto.

Il dipendente deve rivolgersi al suo ufficio del personale

Vengono presi in considerazione solo i ticket restituiti dall’azienda acquirente e non dal singolo dipendente. L’eventuale rimborso infatti avviene nei confronti dell’azienda e non del lavoratore.

Per conoscere i dettagli circa la modalità di reso l’ufficio preposto dell’azienda cliente deve contattare l’Assistenza Clienti Day per avere dettagli specifici.

Il settore pubblico

Per le aziende pubbliche il reso dipende dalle condizioni di gara stipulate. Ogni tipologia di contratto può prevedere una tempistica e una modalità di reso differenti. È sempre l’ufficio preposto agli ordini dei buoni pasto a seguire le modalità di reso previste e mai il singolo dipendente pubblico.

I buoni resi devono essere integri

E’ importante segnalare che i buoni pasto da rendere non vanno scarabocchiati, strappati, tagliati o non sarà possibile verificarne l’autenticità tramite lettura ottica.

The post Buoni pasto scaduti. Cosa fare? appeared first on Buoni Pasto.

Anti spreco alimentare: la app Last Minute Sotto Casa riparte da Bologna

$
0
0

Il 13 gennaio a Bologna è stata presentata l’applicazione Last Minute Sotto Casa, una soluzione efficace ed innovativa per la lotta allo spreco alimentare.

Evento di Lancio

Il progetto di LMSC e in generale il tema dello spreco alimentare, sono stati affrontati in un incontro a cui hanno presenziato: il nostro presidente Marc Buisson, il fondatore della App LMSC Francesco Ardito, il presidente dei Supermercati Sigma ed ECU Donatella Prampolini, Domenico Canzoniero di Green Retail Expo, Lucia Marciante docente dell’Università di Bologna e Sara Roversi fondatrice del Future Food Institute.

La app di Last Minute Sotto Casa

Last Minute Sotto Casa fa parte delle offerte proposte da Up Day e consente ai negozi con prodotti alimentari in prossimità di scadenza di informare con immediatezza i cittadini nelle vicinanze, dell’opportunità di acquisto a prezzi scontati anche oltre il 50%

Anti Spreco Alimentare

Un’idea Win-Win-Win che permette ad oggi nelle città di Bologna e Reggio Emilia di non buttare ogni mese nella spazzatura quasi una tonnellata di prodotto alimentare, consentendo inoltre ai cittadini un risparmio quotidiano che va dai 150 ai 250 euro.

Con LMSC vincono tutti!

Il negoziante evita di gettare prodotti ancora vendibili, il cliente ha l’occasione di risparmiare ma soprattutto vince il Pianeta!

Facile da utilizzare

LMSC è anche semplicità: è infatti sufficiente che l’esercente fotografi il codice a barre dell’articolo che, grazie ad un database prodotti GS1 Integrato nell’app, carica automaticamente l’immagine e tutte le informazioni relative al prodotto in offerta.

Dove trovare i prodotti

Oggi LMSC è presente nei piccoli esercizi, bar ristoranti, ma anche nella grande distribuzione grazie alla partnership con i supermercati Sigma ed UCU nell’area di Bologna e Reggio Emilia. A breve altre importanti catene di supermercati in tutta l’Emilia Romagna aderiranno al progetto

Da sinistra: Francesco Ardito, Marc Buisson, Sara Roversi e Donatella Prampolini

Manifesto No Food Waste

Al termine dell’evento è stato presentato e firmato il No Food Waste Manifesto che contiene le 5 R contro lo spreco alimentare – Reimpara, Riduci, Riutilizza, Rigenera. Il Manifesto è stato elaborato da Last Minute Sotto Casa con il contributo di Future Food Institute che ha collaborato al lancio della app.

The post Anti spreco alimentare: la app Last Minute Sotto Casa riparte da Bologna appeared first on Buoni Pasto.

Welfare aziendale: la nuova figura del social manager

$
0
0

Up Day ha introdotto una nuova figura nel mondo del welfare aziendale: il social manager, una persona che ascolta e si prende cura del personale in azienda.

Chi è il social manager e cosa fa? 

Aiuta il personale e lo orienta nell’ambito delle diverse forme di welfare disponibili per i lavoratori dipendenti. Il suo obiettivo è quello di migliorare le condizioni di lavoro, motivare il personale e lavorare sulle risorse delle singole persone.

Più benessere in azienda 

Il social manager si interfaccia con il Welfare Manager e con l’ufficio del personale, è un coordinatore perché “tiene la regia” delle iniziative di welfare in azienda ed un attivatore di coloro che hanno bisogno di supporto per raggiungere l’autonomia in ambito di autodeterminazione e conciliazione. E’ inoltre un mediatore in quanto mitiga situazioni di potenziale conflittualità in azienda.

Tanti motivi per scegliere il social manager 

Ascolta il dipendente per comprendere le sue esigenze e le aspettative relative alla qualità della vita in azienda. Pianifica, coordina e conduce eventi formativi per illustrare i piani di welfare aziendali e svolge consulenze individuali. Assiste nella fruizione delle misure di welfare rese disponibili dall’azienda e lo orienta in ambito di welfare pubblico disponibile sul territorio.

Un punto di riferimento 

Attraverso i “WELFARE POINT” il Social Manager riceve il personale interessato su appuntamento. Inoltre, effettua colloqui tramite numero verde, e-mail e skype. Si interfaccia con il personale aziendale e allo stesso tempo svolge attività di “back office” per fornire soluzioni ai bisogni rilevati.

Monitora e condivide

Ogni attività è tracciata e viene riportata al Welfare Manager dell’azienda, nel rispetto della privacy dei soggetti coinvolti: reportistica periodica sulle ore lavorate, numero dei dipendenti incontrati, risposte fornite, pratiche avviate o sospese, soddisfazione del personale rispetto ai servizi forniti, etc.

Piattaforma Day Welfare 

Attraverso la piattaforma Day Welfare, il portale che permette di gestire in modo semplice i piani di welfare, il dipendente può interagire e prenotare gli incontri individuali con il Social Manager di Up Day.

Attenzione al capitale umano

Up Day si pone come obiettivo quello di migliorare il benessere in azienda e la figura del Social Manager contribuisce alla realizzazione di questo importante traguardo.

Maggiori informazioni

Per avere maggiori informazioni Up Day mette a disposizione un team di esperti al numero verde 800834009 via mail all’indirizzo info@day.it

The post Welfare aziendale: la nuova figura del social manager appeared first on Buoni Pasto.

Più smart con i buoni pasto elettronici Day

$
0
0

Con l’approvazione della nuova Legge di Bilancio 2020 sui Buoni Pasto, è confermata la scelta da parte dello Stato di incentivare lo strumento digitale, nel segno dell’innovazione.Da gennaio 2020 infatti è aumentato il tetto di esenzione fiscale del buono pasto elettronico che è passato da 7 a 8 euro ed è diminuito invece quello del buono pasto cartaceo da 5,29 a 4 euro.

Un grande cambiamento in cui è chiaramente tangibile la convenienza, sia per i dipendenti che per le aziende, ricevere e fornire il buono pasto elettronico.

Il buono pasto elettronico Day

Up Day, già da diversi anni ha nel suo paniere di servizi questo tipo di buono pasto dematerializzato e conta numerosi clienti sul territorio nazionale e migliaia di esercizi affiliati abilitati con il pos che consente la letture delle card magnetiche.

Rende la vita smart

La versione digitale del “servizio sostitutivo di mensa” offre una grande libertà di scelta e si utilizza attraverso i POS in tutti i locali convenzionati. È disponibile in due versioni, entrambe con la possibilità di diventare card personalizzabili multiservizio.

La versione Flex

In questa versione Il blocchetto dei buoni è tutto in una card, per una maggiore libertà di utilizzo. A disposizione per l’azienda e per i dipendenti, un’area riservata online di facile utilizzo, in cui è possibile ricaricare le card e consultare e controllare i dati.

La versione Economy

Questa è la soluzione ideale per realtà con molti dipendenti, in quanto permette il massimo controllo sui costi ed è deducibile al 100% senza limiti di valore. Si utilizza nei giorni di presenza e negli orari definiti, con spesa a consumo e pagamento a consuntivo. Si può ricaricare dalla propria area riservata e controllarne i dati di utilizzo.

Praticità di utilizzo

Oltre ai vantaggi economici dell’innalzamento della soglia di esenzione, il buono pasto elettronico consente agli utilizzatori maggior praticità d’uso rispetto ai buoni pasto cartacei che sono deperibili e possono essere smarriti o furtati. Si abbattono anche i costi di consegna.

Spendibilità

Inoltre sono collegati ad una rete selezionata di partner tecnologizzati, spesso convenzionati proprio in base alle esigenze del cliente. Negli ultimi anni la rete di partner con il POS Up Day è cresciuta enormemente, rendendo il servizio fruibile su tutto il territorio.

Informazioni

Day con il suo buono pasto elettronico è pronta a guidare le aziende verso questa importante novità normativa. Per avere maggiori informazioni puoi contattare il team dei nostri esperti al numero verde 800 834 009 oppure inviare una mail all’indirizzo info@day.it

 

The post Più smart con i buoni pasto elettronici Day appeared first on Buoni Pasto.


Giornata nazionale contro lo spreco alimentare

$
0
0

Oggi, 5 febbraio 2020 si celebra la giornata nazionale contro lo spreco alimentare.

Un’occasione per riflettere sull’importanza della lotta allo spreco del cibo, fenomeno oggi purtroppo ancora molto diffuso. Up Day sta apportando il suo contributo per ridurre questa tendenza, grazie alla app di LastMinuteSottoCasa.

Risparmio quotidiano

Un’idea Win-Win-Win che permette ad oggi nelle città di Bologna e Reggio Emilia di non buttare ogni mese nella spazzatura quasi una tonnellata di prodotto alimentare, consentendo inoltre ai cittadini un risparmio quotidiano che va dai 150 ai 250 euro.

La App di Last Minute sotto Casa

Last Minute Sotto Casa fa parte delle offerte proposte da Up Day e consente ai negozi con prodotti alimentari in prossimità di scadenza di informare con immediatezza i cittadini nelle vicinanze, dell’opportunità di acquisto a prezzi scontati anche oltre il 50%.

Facile da utilizzare

LMSC è anche semplicità: è infatti sufficiente che l’esercente fotografi il codice a barre dell’articolo che, grazie ad un database prodotti GS1 Integrato nell’app, carica automaticamente l’immagine e tutte le informazioni relative al prodotto in offerta.

Dove trovare i prodotti

Oggi LMSC è presente nei piccoli esercizi, bar ristoranti, ma anche nella grande distribuzione grazie alla partnership con i supermercati Sigma ed UCU nell’area di Bologna e Reggio Emilia. A breve altre importanti catene di supermercati in tutta l’Emilia Romagna aderiranno al progetto

Impegno quotidiano

Oggi sensibilizzare sull’importanza della seconda vita che possiamo dare al cibo che gustiamo e portiamo sulle nostre tavole diventa fondamentale.

Ma l’impegno resta sempre quotidiano: proprio per questo LastMinuteSottoCasa continua tutti i giorni nel suo lavoro per creare consapevolezza e costruire una community di valore per lottare insieme contro il food waste!

Condividi

Ci piacerebbe che a questa giornata contribuissi anche tu, condividendo il nostro progetto tra i tuoi amici o nella tua azienda, per permettere a quante più persone possibili di sostenere la salvaguardia del pianeta.

The post Giornata nazionale contro lo spreco alimentare appeared first on Buoni Pasto.

E-commerce Day Shop : da oggi disponibile il taglio da 4 euro

$
0
0

Dayshop è il sito e-commerce più originale, facile e veloce, creato da Up Day.

Se hai una piccola azienda o sei un libero professionista ed hai voglia di fare una prova acquisto di buoni pasto senza obblighi e vincoli, questa è la soluzione che fa per te.

Ordini in pochi click

Ordinare i buoni pasto con Dayshop è molto facile. Si sceglie il valore tra quelli a disposizione, si inseriscono i dati di fatturazione e consegna e si procede al pagamento.

Disponibile il taglio da 4 euro

E da oggi tra i valori del buono pasto a disposizione, puoi trovare anche quello da 4€ che è il nuovo tetto massimo di esenzione fiscale dei buoni pasto cartacei.

Saldo e spedizione

Il saldo del tuo ordine su Day Shop può avvenire con carta di credito, paypal o bonifico.

Alla registrazione dell’incasso (con carta e paypal è immediato, con bonifico occorrono un paio di giorni in più), i blocchetti già predisposti con 20 buoni pasto vengono personalizzati con i dati aziendali. Vengono consegnati al corriere il giorno stesso e consegnati entro 24/48 ore.

L’operazione si conclude in tre giorni lavorativi.

Guida al Day Shop

Qui puoi trovare la guida al Day Shop.

Se vuoi fare il tuo primo ordine ed hai dei dubbi, contatta il nostro call center al numero verde 800 834 009 oppure manda una mail a info@day.it

 

The post E-commerce Day Shop : da oggi disponibile il taglio da 4 euro appeared first on Buoni Pasto.

Fringe benefit, come motivare i lavoratori

$
0
0

I fringe benefit sono una leva motivazionale importante per un’azienda.

Sono erogazioni liberali ai lavoratori sottoposte ad un differente trattamento fiscale più vantaggioso rispetto ad una tantum economica in busta paga.

I fringe benefit godono di esenzione da tassazione in busta  entro soglie determinate. In pratica, l’impresa deduce il costo sostenuto e il dipendente beneficia dell’erogazione pienamente, senza trattenute.

Fanno parte dei fringe benefit le erogazioni liberali, deducibili nel limite di 258,23 euro l’anno per lavoratore.

La corresponsione di erogazioni dunque non avviene in denaro, ma in beni e servizi. Per questo, Day gruppo UP ha studiato una soluzione che risponde alle esigenze delle aziende e motiva davvero i dipendenti.

Day è una smart company che semplifica e migliora la vita delle persone attraverso i servizi. Da più di 30 anni leader nel mercato del Buono Pasto, costruisce sistemi di gestione e motivazione dei dipendenti, portando il benessere nelle aziende di tutte le dimensioni. Si tratta di soluzioni che favoriscono la conciliazione del lavoro con la vita privata dei lavoratori e le loro famiglie e che contribuiscono al progresso sociale.

Accanto a soluzioni come Buoni Pasto, piani di Welfare aziendale e soluzioni schede carburante, ha sviluppato Cadhoc, voucher shopping che rientrano nella categoria dei fringe benefit come erogazioni liberali.

Cadhoc è il voucher shopping che soddisfa i desideri di chi lo riceve, perché:

  • è una sorpresa che motiva il collaboratore
  • è sempre gradito dal lavoratore. Il regalo viene scelto dallo stesso lavoratore tra migliaia di negozi sul territorio e i più famosi shop e-commerce
  • è pratico, pensa a tutto Day, colosso del servizio buoni pasto. Day stampa i carnet con i buoni Cadhoc del valore scelto. Li personalizza con il logo o la ragione aziendale. Li spedisce in azienda e l’unico compito per l’amministrazione è quello di distribuirli.
  • è conveniente: l’azienda può corrispondere ad ogni dipendente erogazioni liberali fino al limite annuale di €258.23 (art. 51 comma 3 del TUIR). Ma con Cadhoc l’importo scelto è percepito interamente, senza tassazione, cosa che non accadrebbe ad esempio con una somma di denaro in busta paga.
  • è venduto fuori campo IVA (Art. 2 3° comma Lettera a DPR 633/72).

Per concretizzare il risparmio e scoprire quanto è vantaggioso Cadhoc rispetto ad altre soluzioni:

The post Fringe benefit, come motivare i lavoratori appeared first on Buoni Pasto.

Welfare aziendale: che cos’è e come funziona

$
0
0
welfare aziendale: che cos'è e come funziona

Cosa significa welfare aziendale

Con il termine “welfare aziendale” si identificano somme, beni, prestazioni, opere e servizi corrisposti al dipendente in natura o sotto forma di rimborso spese, aventi finalità di rilevanza sociale e per questo esclusi, in tutto o in parte dal reddito del lavoro dipendente (Definizione fornita da AIWA: Associazione Italiana Welfare Aziendale).

I datori di lavoro sono sempre più sensibili ed interessati alla qualità della vita dei propri dipendenti, sia nell’ambiente di lavoro, sia nella vita privata. Per questo motivo, le recenti normative orientate ad agevolare le iniziative finalizzate a sostenere e supportare il welfare pubblico hanno trovato terreno fertile nelle aziende private.

Le misure di welfare messe in campo dalle aziende riguardano sia i dipendenti, sia i loro familiari, ottenendo così un ritorno positivo sull’armonizzazione casa lavoro, sul benessere organizzativo, sulla motivazione e sulla produttività del personale, a tutti i livelli.

Rientrano nell’ambito del welfare aziendale tutte le attività promosse dal datore di lavoro che contribuiscono a favorire il benessere ai dipendenti. Gran parte di queste attività, in particolare quelle cui è riconosciuta una rilevanza sociale, contemplano importanti vantaggi fiscali e contributivi sia per l’azienda, sia per i lavoratori coinvolti.

Come funziona il welfare aziendale

L’azienda individua i fabbisogni di welfare dei propri dipendenti e pianifica di conseguenza un PWA (Piano di Welfare Aziendale) cercando di conciliare la disponibilità di risorse, eventuali obblighi contrattuali e le aspettative del personale. Le misure che compongono il PWA possono essere di tipo organizzativo, ad esempio operando sull’orario di lavoro (flessibilità; banca delle ore; smart-working; telelavoro; ecc.) oppure di tipo compensativo prevedendo ad esempio l’erogazione di prestazioni e servizi per la generalità o categorie omogenee di dipendenti. L’importante è che il welfare aziendale non sia inteso in termini retributivi perché non è stato concepito dal legislatore per sostituire la retribuzione.

Negli ultimi anni si sono proposte sul mercato diverse imprese (provider) che offrono servizi di supporto alle aziende che intendono implementare PWA con erogazione di flexible benefit. Generalmente, quest’attività è gestita mediante piattaforme web che rappresentano una sorta di catalogo dei benefit che godono del favore fiscale e contributivo, cui i lavoratori attingono utilizzando i crediti welfare messi a disposizione dal datore di lavoro.

La fonte di tali importi dipende dall’origine del piano di welfare. Sostanzialmente, i crediti welfare sono riconducibili a tre macro-categorie di finanziamento:

  • Welfare contrattuale, derivato da obblighi che il datore di lavoro si è assunto aderendo ad un contratto collettivo nazionale o di secondo livello (aziendale o territoriale), oppure emanando un regolamento che lo vincola all’erogazione del welfare aziendale anche se l’iniziativa è volontaria ed unilaterale.
  • Welfare derivato dalla trasformazione del Premio di Risultato aziendale (PDR). In questo caso, il welfare aziendale deriva dalla possibilità che il legislatore ha dato ai lavoratori di scegliere se ricevere il proprio premio di risultato in denaro con tassazione agevolata al 10% o in misure di welfare non soggette ad alcuna tassazione.
  • Welfare volontario unilaterale, concesso in autonomia dal datore di lavoro in piena liberalità (in questo caso, la deducibilità fiscale del PWA è limitata al 5 per mille del costo generale annuo del lavoro).

Cosa rientra nel welfare aziendale

Il welfare aziendale si basa prevalentemente sull’erogazione di benefit che riguardano:

  • Previdenza complementare
  • Sanità integrativa
  • Assistenza e cura dei familiari
  • Educazione ed istruzione dei figli
  • Attività culturali e ricreative
  • Trasporto pubblico locale
  • Finanziamenti e mutui
  • Acquisti (limitatamente ai fringe benefit, quindi, a 258,23€ annui per dipendente)

Welfare aziendale pro e contro

Il welfare aziendale rientra in una logica di “total reward” che rappresenta un’evoluzione del concetto di retribuzione così com’è tradizionalmente inteso. Ragionando in termini più generali di “compensation” piuttosto che di retribuzione, tutte le risorse ed i vantaggi che l’azienda mette a disposizione dei propri collaboratori per riconoscerne e valorizzarne l’impegno sono enfatizzate ed ottimizzate.

I vantaggi che derivano da questo approccio sono connessi al miglioramento del riconoscimento reciproco e del senso di appartenenza.

Se il welfare aziendale riesce anche ad incidere sulla qualità della vita e sul benessere del personale, questo si trova ad operare in condizioni di maggiore sicurezza e serenità, traendone significativi vantaggi in termini di motivazione e compartecipazione. A queste condizioni, l’incremento della produttività è una conseguenza quasi automatica.

Inoltre, la realizzazione di ambienti di lavoro positivi ed accoglienti migliora la capacità di attrarre e mantenere i talenti.

L’efficacia di una buona politica di welfare aziendale dipende da quanto questa è coerente con le altre politiche dell’organizzazione per la gestione e lo sviluppo del personale. Ogni iniziativa finalizzata al miglioramento del benessere del personale non è credibile, apprezzabile e sostenibile se innestata in un contesto culturale e gestionale che non è percepito dai diretti interessati come orientato al riconoscimento ed alla valorizzazione delle risorse umane.

Diverse ricerche hanno ormai chiaramente dimostrato che, potendo scegliere, la maggioranza dei lavoratori chiede innanzitutto maggiore flessibilità d’orario per disporre più liberamente del proprio tempo e maggiore capacità di spesa. Il welfare aziendale diventa un valore aggiunto tanto più importante e riconosciuto quanto più queste premesse sono effettivamente soddisfatte. Altrimenti, anche per non aggiungere frustrazione a frustrazione, è meglio attenersi alla contrattazione e riconoscere quanto dovuto in termini retributivi e contrattuali senza creare aspettative che non si è in grado di soddisfare.

Come utilizzare il welfare aziendale

Quando un’impresa sceglie di intraprendere un percorso di welfare strutturato deve innanzitutto stabilire gli obiettivi strategici che intende perseguire, quindi deve coinvolgere il personale e le principali parti interessate (tra cui, prioritariamente, le parti sociali) per stabilire quali fabbisogni s’intendono soddisfare.

Dopo aver chiaramente individuato i target ed i risultati attesi, compatibilmente con le risorse disponibili, l’organizzazione pianifica e realizza le misure che ritiene più appropriate per i propri scopi. In questa fase, l’esperienza di un provider di welfare aziendale ed il supporto tecnologico che questi può fornire sono molto utili per poter continuare a concentrare le proprie energie sul core business primario affidando ad uno specialista qualificato la realizzazione pratica del piano di welfare e tutte le incombenze amministrative e gestionali che ne derivano.

Day Welfare è il portale di Up Day che consente di gestire in modo semplice i piani di welfare aziendale rendendo facile e sicura l’esperienza sia del personale sia delle funzioni che si occupano della gestione e dell’amministrazione del personale.

 

The post Welfare aziendale: che cos’è e come funziona appeared first on Buoni Pasto.

Up Day lancia il programma Pausa Sana

$
0
0
Benvenuta sezione Pausa Sana

Sei alla ricerca di un locale che propone “cibi sani” presso cui spendere i tuoi buoni pasto? Ti piacerebbe accedere quotidianamente a consigli nutrizionali e ricette di piatti salutari e appetitosi?

Da oggi tutto questo con Up Day è possibile grazie al programma “PAUSA SANA”.

Negli ultimi anni sono aumentate le necessità legate al benessere alimentare che collocano l’alimentazione al primo posto nella ricerca del benessere e della salute. Pausa Sana è un programma che indirizza gli utilizzatori dei buoni pasto Day ad uno stile di vita sano e ad una corretta alimentazione e promuove gli esercenti che propongono un’offerta gastronomica di qualità.

PAUSA SANA rinnova il concetto di pausa pranzo, trasformando il break in un’occasione di benessere.

Programma Pausa Sana

Programma Pausa Sana

Da questa settimana sul nostro blog, esperti nutrizionisti introdurranno regole e linee guida alimentari attraverso articoli selezionati.

Consigli, ricette e tante informazioni utili per migliorare la nostra qualità di vita e il nostro livello di benessere.

Appuntamenti col nutrizionista

 Ricette e alimentazione sana grazie ai nutrizionisti del circuito Pausa Sana

Nutrizionisti Esperti nel programma Pausa Sana

E per chi lo desidera sarà possibile essere messi in contatto col nutrizionista di preferenza, per un piano alimentare personalizzato. I nostri esperti sono accuratamente scelti e selezionati da Up Day per garantire uno standard di qualità elevato.

Sezione nel Trovalocali

Inoltre per tutti gli utilizzatori dei buoni pasto Day che desiderano trascorrere la loro pausa pranzo all’insegna del benessere, nel sito Trovalocali un fi­ltro speciale nella ricerca avanzata, permette di selezionare tutte le categorie racchiuse in Pausa Sana: bio, vegetariano, gluten free, ­filiera corta, km zero. I filtri di ricerca Pausa Sana premiano gli esercenti che hanno fatto dell’alta qualità la loro missione.

Scarica la App “Buoni Up Day”

Il programma Pausa Sana è presente anche sulla nostra nuova App “Buoni Up Day”. Nella sezione ‘mappe’ puoi filtrare la tua ricerca locali visualizzando quelli di tuo interesse. Grazie alla geolocalizzazione trovi quelli più vicini a te! Scaricala subito qui ( Android  e iOS ) 

Un’informazione in più

ll programma “Pausa Sana” nasce da una “sfida innovazione” lanciata ai dipendenti di Up Day nel 2017 all’interno di un percorso di Open Innovation. I sei vincitori hanno partecipato attivamente alla realizzazione del progetto e ne sono tutt’ora ambasciatori negli eventi e iniziative di comunicazione.

The post Up Day lancia il programma Pausa Sana appeared first on Buoni Pasto.

Up Day è sempre ogni giorno con te in smart working

$
0
0
Il personale di Up Day in prima linea in smart working

 

Anche in questo delicato momento di emergenza sanitaria Up Day continua ad essere presente, in ottemperanza alle norme del Dpcm, attuando lo smart working per tutte le sue risorse.

#sempreognigiornoconte il nuovo hashtag riaggiornato per l’occasione.

In un momento così complicato, decidere di rispettare le regole per tutelare la salute di tutti è stato un atto doveroso ma non scontato.

In queste giornate in cui l’emergenza coronavirus ci costringe a restare tra le mura domestiche, il lavoro da casa connessi alla propria azienda è una grande opportunità per non permettere l’arresto dell’economia e soprattutto è un toccasana per tenere la mente impegnata e proseguire nella quotidianità con un grado di apparente normalità.

Up Day ha da tempo introdotto lo smart working

Già da più di anno Up Day ha introdotto lo smart working, consentendo ai propri dipendenti che ne avessero i requisiti, di lavorare da casa dimostrando così di essere un’azienda all’avanguardia che si prende cura delle sue risorse.

Negli ultimi tempi il tema dello “smart working” è stato ampiamente trattato e uno dei pochi aspetti positivi di questo periodo è sicuramente quello di poterne dimostrarne la sua efficacia.

Ma facciamo un piccolo passo indietro.. cosa si intende precisamente per Smart Working?

Cosa si intende per smart working?

Il termine “Smart Working“ può essere tradotto dall’inglese con molteplici definizioni: lavoro flessibile, snello, agile.

Si tratta di un approccio che prevede la possibilità di lavorare da remoto senza per forza doversi recare presso un luogo di lavoro e di gestire in autonomia gli strumenti di lavoro e soprattutto gli orari. Tutto questo si traduce con la diminuzione di ore perse nel traffico al mattino e alla sera, meno stress e di conseguenza un aumento della produttività ( questo periodo è un’occasione per testarla ) .

E’ proprio per tutti questi fattori che lo smart working in questi ultimi anni è entrato a far parte delle diverse soluzioni proposte nei piani di welfare aziendale: concedere ai propri collaboratori la possibilità di gestire con maggiore autonomia tempi e spazi di lavoro.

Quali i benefici

Promuovendo lo smart working in azienda si possono avere due conseguenze positive: da un lato, si fornisce un “benefit” in un piano integrato di welfare aziendale aumentando la qualità reale e percepita del lavoro e, dall’altro, si aumenta la produttività e di conseguenza la redditività dell’azienda in un’ottima di conciliazione vita-lavoro.

In un’intervista sul settimanale F , Arianna Visentini esperta di welfare aziendale e autrice del libro “Smart Working mai più senza” , spiega bene cosa si intende per smart working.

Dice l’autrice: «E’ una soluzione organizzativa che consente di scegliere il luogo e l’orario in cui lavorare, con l’obiettivo di essere più efficienti. Il lavoro in smart concilia meglio i tempi della vita delle persone e contemporaneamente ne migliora la produttività. A fronte di un leggero aumento dei consumi domestici come luce e gas, lo smart working fa risparmiare su tante voci. Dalle spese di viaggio, ai costi dell’accudimento dei figli e degli anziani. Evita di acquistare pasti pronti, abbatte costi di abbigliamento e lavanderia dal momento che non bisogna vestirsi di tutto punto ogni mattina. Poi ci sono i risparmi di tempo. Abbiamo calcolato che con il lavoro agile guadagniamo circa 90 minuti al giorno, che è la media italiana del tempo impiegato tra raggiungere l’ufficio e tornare a casa. Chi usa lo smart working dedica metà di questo “tempo recuperato” alla famiglia o a se stesso e un quarto lo reinveste nel lavoro, Inoltre, diminuiscono le assenze per permessi o malattie. Siamo più concentrati e produttivi, ci focalizziamo meglio sui compiti da svolgere e impariamo a operare per obiettivi. In ufficio l’impegno si calcola spesso in base al timbro del cartellino».

Possibili controindicazioni

Allo stesso tempo un suggerimento ci arriva anche da Marco Vitello, professore di Psicologia del lavoro e delle organizzazioni alla Sapienza di Roma che spiega invece come lo smart working vada bene se dosato e strategico: «Il lavoro in smart working se è dosato, per esempio un giorno o due a settimana, e strategico può essere utile. Tuttavia, estenderlo come prassi abituale non giova alle persone e alla qualità della prestazione: il team e la squadra stimolano le risposte migliori e ci permettono di vedere un problema da altri punti di vista».

Quale miglior occasione quindi questa per dimostrarne i suoi benefici?

E soprattutto oltre che testarne l’efficacia in termini di produttività avremo una sorta di risposta in termini di prassi abituale, anche se in condizioni fuori dall’ordinario.

Sarà sicuramente necessaria molta pianificazione, in quanto non tutti erano preparati a questo cambio strutturale così repentino. Staremo a vedere.

Nel frattempo ci auguriamo che questa emergenza rientri al più presto e di poterci vedere e lavorare anche a stretto contatto quanto prima.

 

The post Up Day è sempre ogni giorno con te in smart working appeared first on Buoni Pasto.

Up Day e Fondazione Policlinico Sant’Orsola #piùfortiINSIEME

$
0
0

Oggi parliamo di una bellissima collaborazione solidale nata tra Up Day e il policlinico Sant’Orsola di Bologna, che ha permesso di supportare il personale sanitario in questo periodo di emergenza.

Quando a febbraio sono state chiuse le scuole, il personale sanitario ha cominciato ad avere problemi nella copertura dei turni perché non tutti avevano la possibilità di lasciare i figli con qualcuno che li accudisse. Allora la Fondazione del Policlinico Sant’Orsola ha stabilito di contribuire alla soluzione del problema mettendo a disposizione delle baby-sitter, grazie anche alla disponibilità economica derivata dal successo della campagna di raccolta fondi denominata #piùfortiINSIEME.

Ma come organizzare questo servizio?

Dove reperire le baby-sitter?

Marc Buisson, che fa parte del consiglio di amministrazione della Fondazione, ed è presidente di Up DAY ha capito subito che Day avrebbe potuto essere d’aiuto ed ha attivato l’ufficio che si occupa di welfare aziendale.

In pochi giorni è stato preparato un Piano di Welfare per supportare e dare sollievo al personale che era sempre più sotto pressione per far fronte all’emergenza sanitaria. L’attenzione si è presto estesa dalla soluzione per le baby-sitter a tutta una serie di servizi che DayWelfare poteva rendere disponibili per alleviare il carico familiare del personale sanitario ed armonizzare gli impegni in ospedale con la vita in famiglia. Oltre alle baby-sitter, sono state quindi rese disponibili badanti per la cura di familiari anziani, colf per il riordino e le pulizie della casa ed educatrici professionali per aiutare i ragazzi a studiare e ad affrontare con maggiore sicurezza questa particolare esperienza di domiciliazione “forzata”.

Una piattaforma web per il personale sanitario

È stata attivata una piattaforma web per il personale sanitario che ha aderito all’iniziativa (nel frattempo estesa agli altri ospedali della città) con la possibilità di comprare voucher corrispondenti a pacchetti di ore di baby-sitter, educatori, badanti e colf. In alternativa, a coloro che impiegavano già dei collaboratori di fiducia è stata data la possibilità, sempre mediante la piattaforma DayWelfare, di chiedere il rimborso della loro retribuzione. Per ulteriore agevolazione è stato fornito un tutorial per regolarizzare i collaboratori familiari mediante il Libretto Famiglia da aprire presso il sito web dell’INPS. Gli uffici INPS della città metropolitana di Bologna hanno reso disponibile un indirizzo mail dedicato per dare sollecita risposta ad eventuali richieste di chiarimento. Inoltre, sono state stipulate convenzioni specifiche con ACLI Bologna ed ASSOCAAF.

Ogni aderente all’iniziativa iscritto in piattaforma ha a disposizione 1000 euro per i voucher e/o i rimborsi. Ad oggi hanno aderito più di 600 operatori sanitari.

E’ stato fatto anche molto altro

Una delle principali problematiche emerse è stata quella degli alloggi. Alcuni tra i sanitari che abitano fuori Bologna perdono troppo tempo per tornare a casa, altri sono stati assunti per affrontare l’emergenza ed in questo momento non riescono a trovare alloggio in città; altri ancora, pur abitando in città, preferiscono non rientrare a casa tra un turno e l’altro. Allora si è reso necessario trovare soluzioni abitative. DAY ha dato il suo contributo attivando i propri partner specializzati nella ricezione alberghiera ma poi il problema si è risolto grazie all’intervento del Comune e di Federalberghi per cui ad oggi, grazie a Fondazione, è stato possibile alloggiare più di 125 persone.

Servizio di “time saving”

Infine, grazie alla collaborazione con Genius4U, DAY ha messo in campo un servizio di “time saving” (altrimenti conosciuto anche come “maggiordomo aziendale“) presso un nostro presidio fisso che si trova nell’aula A del Padiglione 2 del Policlinico Sant’Orsola.

Grazie a questo servizio il personale sanitario potrà:

  • Ricevere la spesa direttamente presso il Policlinico (questo è un servizio particolarmente importante perché in questo momento le piattaforme della grande distribuzione organizzata hanno tempi lunghissimi per la consegna a domicilio);
  • Avere a disposizione un pasto completo preparato da CAMST da portare a casa a fine turno;
  • Farsi consegnare i pacchi presso il nostro presidio;
  • Usufruire di un servizio di ritiro e consegna di lavanderia e stireria;
  • Chiedere l’intervento a domicilio di artigiani per piccole riparazioni e manutenzioni domestiche (idraulico, elettricista, ecc.);
  • Demandare al maggiordomo aziendale il disbrigo delle proprie pratiche in posta, in banca, ecc.;
  • Chiedere l’aiuto del maggiordomo aziendale per portare l’auto a sostituire gli penumatici o in officina per tagliandi e riparazioni o all’autolavaggio.

Tutto questo a titolo totalmente gratuito: né Day, né i partner coinvolti guadagneranno alcunché da questa iniziativa e ciò nonostante, tutti hanno dato il massimo per offrire il meglio in pochissimo tempo.

Un lavoro straordinario è stato fatto da tutte le funzioni aziendali che in Day si sono attivate con convinzione e determinazione, dimostrando ancora una volta tanta solidarietà e sensibilità per i valori ed i principi che sono alla base del benessere delle persone che lavorano e dei loro familiari che li aspettano a casa.

The post Up Day e Fondazione Policlinico Sant’Orsola #piùfortiINSIEME appeared first on Buoni Pasto.


Buoni alimentari solidali: un sostegno per comuni, esercenti e cittadini

$
0
0

A seguito delle nuove misure erogate dal Governo a favore dei Comuni per far fronte all’emergenza Covid-19, Up Day si è attivata immediatamente mettendo a disposizione la sua esperienza, capacità di gestione e competenza in soluzioni digitali.

Buono alimentare solidale

Per rispondere all’Ordinanza del Governo e con l’obiettivo di supportare tutta la Comunità, dagli esercenti alle famiglie e ai Comuni, è stato sviluppato il buono alimentare solidale per l’acquisto dei prodotti di prima necessità, uno strumento esclusivamente digitale che garantisce una sicura soluzione di valore per tutti gli attori coinvolti, favorendo la creazione di una rete quanto più virtuosa e unita possibile.

Un innovativo sistema sicuro

Il buono, in quanto unicamente digitale, si presta ad una distribuzione da parte dei Comuni ai cittadini beneficiari e a un successivo processo di ritiro e validazione dagli esercenti, completamente informatizzati, garantendo alti standard di sicurezza per tutti gli attori coinvolti, limitando i contatti e quindi i rischi.

Il sistema è multicanale e prevede svariate modalità per l’utilizzo del buono alimentare solidale, dall’app dedicata per esercenti e cittadini, al pin code via e-mail o WhatsApp, fino al caricamento sulle card Cns a disposizione delle famiglie, superando il supporto cartaceo.

Condizioni eque

Gli esercenti di ogni tipologia e dimensione possono partecipare all’operazione a condizioni eque, senza alcun costo per l’implementazione della tecnologia né per i servizi di fatturazione che garantiscono pagamenti rapidi a cinque giorni.

Supporti ai piccoli negozi di prossimità

Up Day, inoltre, vuole supportare in particolar modo i piccoli negozi di prossimità territoriale al momento in attività ma non ancora affiliati al network, offrendo un trattamento di favore che permetta loro di farne parte con un’attivazione semplice e veloce, sempre tramite app dedicata.

Molti comuni hanno scelto il nostro supporto

Ad oggi già una trentina di Comuni, da Torino a Bologna, da Cagliari a Latina, sono supportati da Up Day e dai buoni alimentari solidali digitali.

Scrive il nostro Direttore Generale Mariacristina Bertolini: “Con il buono alimentare solidale vogliamo sottolineare la nostra volontà nel salvaguardare un’operazione che deve rimanere virtuosa e fuori dalle logiche di competizione e di trattativa economica. Mettiamo al servizio della Comunità la nostra expertise, il nostro approccio tecnologico e il DNA solidale che da sempre ci contraddistingue, con l’obiettivo di andare incontro alle necessità

 

The post Buoni alimentari solidali: un sostegno per comuni, esercenti e cittadini appeared first on Buoni Pasto.

La App di Last Minute Sotto Casa si arricchisce per Emergenza Covid

$
0
0

La app di Last Minute Sotto Casa, la soluzione innovativa proposta da Up Day per la lotta allo spreco alimentare, ha da oggi una nuova funzione chiamata “Offerta Emergenza Covid19” per contribuire a fare fronte all’emergenza.

Un sostegno concreto ai cittadini e agli esercenti

L’obiettivo che Up Day si propone è quello di offrire un nuovo e concreto servizio agli esercenti e ai cittadini, a cui viene chiesto sempre più di non allontanarsi da casa e per questo motivo ha approntato un’importante modifica alla sua App anti-spreco.

Caratteristiche della app

L’App, oggi scaricata da circa 100.000 utenti, nella sua versione tradizionale consente ai negozi con prodotti alimentari in prossimità della scadenza di informare i cittadini che si trovano nelle vicinanze dell’opportunità di acquisto di prodotti a prezzi scontati, spesso del 50% o 60%.

Spesa pronta e imbustata a domicilio

La nuova funzione, sviluppata in collaborazione con le digital agencies Archibuzz e Synesthesia, consente ai negozianti di informare, tramite notifica push ‘live’, i cittadini di zona circa l’attività specifica del negozio, i suoi orari, i nuovi arrivi di prodotti ma soprattutto sui servizi aggiuntivi offerti, come la possibilità di avere la spesa pronta e imbustata o consegnata a domicilio.

L’unica app con notifiche ‘live’ dai negozianti

In questo periodo di emergenza sanitaria, l’App LastMinuteSottoCasa ha il primato di essere l’unica in Italia che, in modalità diretta push, offre la possibilità ai negozianti di informare i cittadini sui diversi servizi quotidianamente messi a disposizione.

Scaricabile su iOS e Android

Uno strumento unico, scaricabile dagli store iOS e Android o da aggiornare per chi è già utente, per entrambe le parti che naturalmente potranno beneficiarne fino a fine emergenza in modo totalmente gratuito.

Con la app di LMSC vincono tutti!

Dice Marc Buisson presidente e amministratore delegato di Up Day: “In Up Day da sempre siamo attenti alle iniziative di carattere sociale. In questo particolare momento storico, abbiamo quindi pensato a come poter dare il nostro contributo, ragionando sulla crescente importanza dei negozi di vicinato per le famiglie, così da non allontanarsi troppo da casa e, allo stesso tempo, sull’aiuto concreto che possiamo dare agli esercenti per farsi conoscere il più possibile. Per metterlo in pratica, uno dei nostri pensieri è andato alla nostra app anti-spreco LastMinuteSottoCasa che da sempre rappresenta una soluzione WinWinWin per tutti gli attori coinvolti.”

 

The post La App di Last Minute Sotto Casa si arricchisce per Emergenza Covid appeared first on Buoni Pasto.

Up Day sostiene aziende e dipendenti grazie ai nuovi strumenti digitali

$
0
0

In questi giorni di “lockdown” le imprese e i cittadini stanno imparando a confrontarsi con una nuova sfida, quella di gestire la propria vita da remoto.Le tecnologie sono diventate l’unico mezzo a disposizione per mantenere e sviluppare i rapporti tra le persone, che siano professionali o familiari.

Up Day offre soluzioni digitali

Anche in questo momento di difficoltà, Up Day è accanto alle aziende per affiancarle nel loro percorso di vicinanza con i collaboratori, con soluzioni flessibili e digitali che permettono ai clienti di offrire una gamma di servizi, anche tradizionali, in modo innovativo.

Mai come in questo momento storico, infatti, digitale e innovazione possono rappresentare risorse preziose per agevolare la quotidianità, gli scambi e le relazioni del nostro tessuto sociale.

Buono pasto come sostegno al reddito

Il buono pasto, ad esempio, rappresenta in questo contesto uno strumento utile e un sostegno concreto per il reddito di tutte le persone che oggi continuano a lavorare in smart working, è più che mai importante averlo a disposizione in modalità elettronica, semplice e sicura.

Buoni Up Day la nuova app per pagare la pausa pranzo

Up Day ha sviluppato Buoni Up Day, la nuova applicazione per il mobile payment, disponibile negli store in versione iOS e Android e utilizzabile in tutta Italia. L’app costituisce la versione 2.0 della precedente. Ha il duplice obiettivo di rendere più pratica la gestione da parte delle aziende e più immediata la fruizione per gli utilizzatori : pagare la pausa pranzo e monitorare l’andamento dei buoni pasto, è facile, immediato e sicuro.

I buoni pasto possono essere caricati nella app e utilizzati per il pagamento diretto all’interno della rete di esercenti attiva per questo servizio. 

Buono pasto elettronico: maggiore esenzione fiscale nel 2020

Inoltre, il buono pasto elettronico è ancora più conveniente: dal 1° Gennaio 2020, con le modifiche apportate dalla legge di bilancio, la versione elettronica è diventata due volte meno cara di quella cartacea: mentre per il formato tradizionale la soglia di esenzione fiscale scende da 5,29 a 4 euro al giorno, per quello digitale aumenta da 7 a 8 euro.

Accanto al network degli affiliati

Up Day inoltre, è anche al fianco del network di affiliati che, grazie alla digitalizzazione e alla dematerializzazione, ricevono pagamenti con puntualità, oggi più che mai indispensabile per la liquidità del sistema-Paese.

Soluzioni customizzate di welfare

Già da tempo, e in questo momento strumento più che mai alleato per i lavoratori, Up Day propone soluzioni customizzate di welfare aziendale, attraverso piattaforme digitali all’avanguardia che consentono di comporre un piano personalizzato di flexible bene­ts, volto a sostenere il work life balance di ogni dipendente, secondo gli obiettivi di budget dell’Impresa.

Iniziativa di solidarietà più forti insieme

Day ha inoltre aderito all’iniziativa ‘Più forti insieme’ della Fondazione Sant’Orsola dell’Ospedale Sant’Orsola di Bologna. Dalla metà di marzo infatti, Up Day, ha messo a disposizione gratuitamente una piattaforma Welfare costituita ad hoc, per permettere ai dipendenti dell’Ospedale che ne hanno fatto richiesta, di utilizzare voucher del valore di 1.000 euro l’uno destinati al pagamento di baby sitter, educatori a domicilio, badanti e colf, quelle risorse cioè che in questo periodo frenetico sostengono i sanitari, spesso impegnati al lavoro oltre il.

Semplificare la vita

Semplificare la vita, questo è ciò che chiedono oggi i collaboratori: avere soluzioni che possano accompagnarli sia in questo momento difficile che nella ripartenza, quando l’emergenza sarà conclusa.

Up Day, forte delle sue 20mila aziende clienti, con 700mila utilizzatori giornalieri in 110mila esercizi convenzionati per un totale di 100 milioni di buoni emessi ogni anno è il partner ideale delle imprese per garantire servizi facili e innovativi all’altezza dei bisogni delle persone.

The post Up Day sostiene aziende e dipendenti grazie ai nuovi strumenti digitali appeared first on Buoni Pasto.

Rapporto Up Day e Tecnè sulla percezione e sugli impatti macroeconomici del welfare aziendale

$
0
0
Buoni pasto e buoni spesa indagine di Up Day e Tecnè

Buoni Spesa e Buoni Pasto sono strumenti largamente apprezzati e influiscono positivamente sui consumi e sull’intero sistema economico italiano: questo è quanto emerge dal Rapporto sul Welfare Aziendale firmato Up Day e Tecnè, primario istituto di ricerca sul panorama nazionale.

Consumi: +2,3% con aumento platea buoni pasto

Se la platea di beneficiari di Buoni Pasto e Buoni Spesa raddoppiasse, l’impatto sui consumi a livello nazionale sarebbe del +2,3% e sul PIL del +0,8%. Questo rappresenterebbe un volano di benefici per le famiglie, per le aziende e in ultima istanza per il sistema economico Italia.

Buoni Pasto e Buoni Spesa: i vantaggi per le famiglie

La quasi totalità dei lavoratori intervistati, l’84,3%, asserisce che preferirebbe avere 2.000 Euro l’anno in Buoni Pasto o Buoni Spesa, in quanto non tassati e spendibili per un ampio pacchetto di beni di prima necessità, piuttosto che il corrispettivo (netto tassato) di 1.200 Euro in busta paga, indicato invece solo dall’11%.

Per il 92% dei lavoratori, inoltre, avere a disposizione Buoni Spesa o Buoni Pasto rappresenta inequivocabilmente un netto vantaggio: il 58% perché può risparmiare sulle proprie spese, il 39,5% perché ha un vantaggio fiscale rispetto al corrispondente valore in denaro e il 23,6% perché costituisce un reddito aggiuntivo rispetto allo stipendio.

Altri indicatori di rilievo: per il 95,4% questi strumenti sono un importante contributo per arrivare a fine mese e, allo stesso modo, il 95,8% li vede come ausilio sostanziale per il bilancio familiare.

Ulteriore valore in emergenza sanitaria

In un periodo di emergenza sanitaria come quello attuale, acquisiscono ulteriore valore perché rappresentano un importante aiuto alla spesa e ai consumi delle famiglie e – più in generale – all’economia dell’Italia. Infatti, sono considerati un supporto fondamentale al bilancio familiare e convertiti in consumi immediati: in pratica, ogni 100 euro di buoni pasto o buoni spesa si trasforma in consumi.

Si tratta, quindi, di una misura dagli impatti macro-economici immediati e potenti, in grado di stimolare il mercato e aumentare la massa circolante di denaro, con performance migliori di altri servizi offerti dalle aziende, che vengono visti più in un’ottica di risparmio o accantonamento di risorse.

Buoni Pasto e Buoni Spesa: i vantaggi per le imprese

Se è vero che per i lavoratori i Buoni Spesa e i Buoni Pasto sono un utile appoggio economico, è altrettanto vero che ci sono numerosi vantaggi anche per le aziende, come dimostra il riscontro positivo fornito dal 67,5% degli intervistati del campione: secondo il 61,6%, il vero valore aggiunto è quello dei vantaggi fiscali, per il 45,9% migliora la produttività dei dipendenti, e quindi dell’azienda, per il 19,6% in termini di miglioramento della reputazione aziendale.

L’attuale defiscalizzazione dei Buoni Pasto rappresenta un grande risparmio per le aziende e l’auspicio è che lo stesso principio possa essere applicato anche ai Buoni Spesa, che ad oggi ne sono interessati in parte con un tetto annuo di soli 258 euro, così da avere un sicuro ulteriore vantaggio per le imprese e una spinta sui consumi.

Buoni Pasto e Buoni Spesa: i vantaggi per il sistema economico

L’Osservatorio sottolinea poi come, nonostante sia alto l’apprezzamento dei Buoni Pasto e Buoni Spesa da parte delle aziende e dei lavoratori che li hanno, sia solo il 27,5% degli intervistati a usufruire di questi strumenti in Italia.

Incrociando, quindi, i dati estremamente positivi sui vantaggi del welfare aziendale, con le evidenze di una diffusione che ha ancora un ampio margine di crescita all’interno del tessuto economico italiano, emerge l’enorme potenziale di queste tipologie di strumenti. A fronte di una crescita ulteriore in termini di utilizzo, infatti, la curva di benessere e consumi dell’intero paese potrebbe crescere in maniera importante.

Dichiara Mariacristina Bertolini, Direttore Generale di Up Day

“Questo Osservatorio sottolinea con fermezza l’impegno che Up Day dimostra nella valutazione di importanti misuratori, economici e sociali, a beneficio di tutti gli attori coinvolti, dalle famiglie al sistema Italia. Mai come in questo momento storico, risulta evidente che stiamo andando nella giusta direzione e, dati della ricerca alla mano, vogliamo stimolare alla riflessione e sottolineare la rilevanza che un intervento delle Istituzioni potrebbe avere a favore di tutto il sistema.”

Aggiunge Michela Morizzo, Amministratore Delegato Tecnè

I dati delineano un quadro nitido del valore intrinseco di determinati strumenti e dimostrano, in modo inequivocabile, che è possibile coniugare sviluppo, tutele, benessere per le aziende e per i lavoratori. Ma altrettanto importanti sono i riflessi macroeconomici e gli impulsi positivi che possono attivare sul sistema economico e in particolare sul versante dei consumi delle famiglie. Si tratta di un tema, in questo momento, di particolare rilevanza, e i risultati rappresentano uno stimolo alla riflessione proprio per la difficile situazione che stiamo vivendo”.

The post Rapporto Up Day e Tecnè sulla percezione e sugli impatti macroeconomici del welfare aziendale appeared first on Buoni Pasto.

A chi spettano i buoni pasto? Ecco cosa sapere

$
0
0

I buoni pasto sono tra i servizi più apprezzati dai dipendenti, che possono essere erogati ad una platea molto ampia di lavoratori. In questo articolo è possibile scoprire chi rientra nella categoria dei lavoratori a cui spettano i buoni pasto.

Non tutte le tipologie di lavoratori hanno diritto a ricevere i buoni pasto, e ci sono alcuni casi in cui non è possibile erogarli anche a chi ne ha diritto.

Per sapere a chi e quando spettano i buoni pasto, bisogna rifarsi alla normativa vigente e ai contratti di lavoro.

Ecco una piccola guida per capire quali sono i casi in cui si ha diritto a ricevere i buoni pasto, e quelli in cui si è esclusi dall’erogazione di questo benefit aziendale.

  • Quali lavoratori hanno diritto ai buoni pasto?
  • I buoni pasto spettano a chi lavora part-time?
  • Limitazioni (smart working, cassa integrazione e altro)
  • Cos’è l’indennità sostitutiva di mensa?

Quali lavoratori hanno diritto ai buoni pasto?

Quella della spesa per i pasti fuori casa è una voce che incide sullo stipendio di molti lavoratori dipendenti e sui bilanci di molte famiglie. Per questo, i buoni pasto rappresentano un sostegno al reddito molto apprezzato dalla maggior parte dei lavoratori.

I buoni pasto sono dei veri e propri mezzi di pagamento elettronici o cartacei, il cui valore è compreso tra un minimo di 2 e un massimo di 10 euro, che possono essere erogati dai datori di lavoro ai propri dipendenti in sostituzione del servizio di mensa.

Prima di capire chi abbia o meno diritto a riceverli, bisogna ricordare che i buoni pasto hanno una natura assistenziale, non retributiva, pertanto nessun datore di lavoro è obbligato a erogarli ai propri dipendenti, anche nel caso in cui in azienda non sia presente la mensa.

La legge, in ogni caso, prevede che le imprese possano offrire questo servizio sostitutivo della mensa aziendale ai lavoratori e stabilisce chi abbia diritto a riceverli.

La normativa vigente in materia è costituita dal Decreto 122 del 2017.

L’articolo 4 del decreto, al comma C, stabilisce che hanno diritto ad usufruire del buono pasto coloro che prestano lavoro subordinato, a tempo pieno o parziale, anche quando l’orario di lavoro non prevede una pausa per il pranzo. Anche i professionisti che collaborano a progetto con un’azienda possono avere diritto al buono pasto.

Come vedi, per la legge, ha diritto ai buoni pasto una platea piuttosto ampia di lavoratori. Tuttavia, per essere sicuri di rientrare tra i fortunati che possono usufruire di questo benefit aziendale, non basta affidarsi a tale normativa.

Anche se la legislazione vigente prevede che possano essere erogati, nessuna azienda è obbligata a fornire i buoni pasto ai propri dipendenti.

A far fede è anche il contratto collettivo nazionale di ciascuna categoria: se al suo interno è prevista l’erogazione dei buoni pasto ai dipendenti delle imprese che ne fanno parte, allora l’impresa è obbligata ad erogarli.

Anche il contratto stipulato direttamente tra l’azienda e i propri dipendenti può prevedere l’erogazione di buoni pasto.

Riepilogando, hanno diritto a ricevere i buoni pasto tutti i lavoratori che prestino lavoro subordinato o a progetto, anche quando non è prevista la pausa per il pranzo, purché tale benefit sia specificatamente compreso nel CCNL di riferimento per il loro settore o negli accordi stipulati con l’azienda.

Per quanto riguarda il loro utilizzo, a stabilirne le modalità di fruizione è prima di tutto il decreto 122, che stabilisce che:

  • i buoni pasto sono nominativi e il titolare non li può cedere ad altri, neanche ai propri familiari;
  • si possono cumulare fino ad un massimo di 8 buoni pasto, che si possono spendere anche tutti in una volta;
  • ogni buono pasto deve essere speso per il suo intero valore e non dà diritto al resto (se, ad esempio, spendi 10 euro per il pasto e paghi con un buono pasto di importo maggiore, non hai diritto a ricevere i soldi del resto);
  • con i buoni pasto si possono acquistare pasti già pronti e prodotti alimentari negli esercizi convenzionati con la società emettitrice.

I buoni pasto spettano a chi lavora part-time?

La risposta a questa domanda è sì, e la troviamo nello stesso articolo 4 del decreto 122 del 2017 che abbiamo citato nel paragrafo precedente. Che dice chiaramente che i buoni pasto spettano anche a chi presta lavoro subordinato a tempo parziale.

Non solo qualora l’orario di lavoro del dipendente comprenda anche il momento del pranzo o della cena, ma anche qualora non sia prevista alcuna pausa pranzo.

In passato, il lavoratore part-time aveva diritto a ricevere i buoni pasto solo se il suo orario di lavoro copriva la fascia oraria di un pasto (pranzo o cena) o la distanza tra la sua casa e il lavoro gli rendeva impossibile consumare il pasto a casa propria.

Con il decreto 122 del 2017 le regole sono cambiate e adesso i lavoratori part-time, il cui contratto collettivo nazionale o il contratto di lavoro stipulato con l’azienda prevedano l’erogazione dei buoni pasto, hanno diritto a riceverli.

In quale misura, sono gli stessi accordi citati sopra a stabilirlo.

Alcune aziende decidono di erogare buoni di pari importo sia ai lavoratori full-time, sia ai part-time. Altre, invece, forniscono ai propri dipendenti part-time buoni di importo inferiore rispetto a quelli forniti ai dipendenti a tempo pieno.

Limitazioni

Esistono poi dei casi in cui, sebbene l’erogazione dei buoni pasto sia prevista dal CCNL e dagli accordi aziendali, il lavoratore potrebbe non avere diritto a godere di questa agevolazione.

Due dei casi in cui i servizi sostitutivi di mensa, come i buoni pasto, non sono previsti, sono:

  • la cassa integrazione;
  • le ferie.

La legge, infatti, stabilisce che ai lavoratori dipendenti spetta un buono pasto per ogni giornata lavorativa, in sostituzione del servizio mensa. Quando il dipendente non lavori, perciò, non ha diritto all’erogazione dei buoni pasto.

Nel caso in cui l’azienda decidesse di corrisponderli comunque al lavoratore, essi sarebbero interamente soggetti a tassazione.

Un caso diverso è invece rappresentato dallo smart working. Da quello che si evince dalla normativa vigente, e in particolare dalla legge n° 81 del 22 maggio 2017, anche i lavoratori che operano in via telematica avrebbero diritto a usufruire di questo benefit.

All’articolo 20 di tale norma, infatti, viene chiaramente specificato che chi opera in modalità di lavoro agile ha diritto a un trattamento economico e normativo pari a quello che ricevono i dipendenti che si recano ogni giorno in azienda.

Questo, però, non basta a garantire a chi lavora da remoto il diritto a ricevere i buoni pasto. Perché ciò sia possibile, il contratto stipulato con l’azienda e l’accordo individuale per lo smart working devono prevedere la possibilità di erogare i buoni pasto anche a chi presta il proprio lavoro da remoto.

Cos’è l’indennità sostitutiva di mensa?

L’indennità sostitutiva di mensa è un benefit aziendale simile ai buoni pasto: si tratta, infatti, di un contributo in denaro che viene corrisposto al dipendente in busta paga, e ha un importo pari a quello dei buoni pasto.

L’indennità sostitutiva di mensa può essere erogata sia ai lavoratori part – time, sia ai lavoratori full – time, proprio come il buono pasto.

Le due soluzioni, tuttavia, non sono complementari e presentano sostanziali differenze, soprattutto per quanto riguarda la tassazione.

Se, infatti, il buono pasto non concorre alla formazione del reddito se non per l’importo eccedente i 4 euro per il buono cartaceo e gli 8 euro per quello elettronico, l’indennità sostitutiva di mensa concorre per il suo intero importo alla formazione del reddito ed è quindi soggetta a tassazione. Anche alla tassazione contributiva.

Gli unici casi in cui l’indennità sostitutiva di mensa non concorre alla formazione del reddito sono rappresentati dall’erogazione della stessa a chi lavora:

  • nei cantieri edili;
  • in strutture lavorative che hanno carattere temporaneo;
  • in unità produttive che sono situate in zone dove non sono presenti servizi di ristorazione.

Va da sé, quindi, che il buono pasto rappresenta una soluzione più vantaggiosa per il lavoratore, rispetto all’indennità sostitutiva di mensa, perché esso è esente da tassazione o è comunque sottoposto ad una forma di tassazione estremamente ridotta.

The post A chi spettano i buoni pasto? Ecco cosa sapere appeared first on Buoni Pasto.

Viewing all 688 articles
Browse latest View live


<script src="https://jsc.adskeeper.com/r/s/rssing.com.1596347.js" async> </script>