
Tra meno di 200 anni, l’innalzamento del livello degli oceani dovuto al surriscaldamento globale potrebbe sommergere alcune tra le località più famose del mondo, tra cui la grande New York. La notizia – che si riferisce ad una proiezione dell’organizzazione Climate Central ed è apparsa sull’autorevole Science – è solo di qualche giorno fa, ma è evidente che la sua portata è storica: l’aumento delle temperature (di cui stiamo già avendo un caldo assaggio) provocherà un graduale ma inesorabile scioglimento dei ghiacciai, da cui dipenderà un incremento dei volumi acquatici e, dunque, delle superfici sommerse del pianeta.
La previsione di Climate Central pone quanto mai l’accento sul tema del surriscaldamento globale e sulle misure che il mondo civilizzato potrebbe e dovrebbe prendere per ridurre o perlomeno rallentare il fenomeno. Si richiederebbero dei cambiamenti radicali nello stile di vita, di consumo, di produzione dell’intero Pianeta, cambiamenti che appaiono tanto più difficile da accettare quanto più si allunga la distanza temporale che ci separa dal momento in cui le superfici ora emerse entreranno a far parte del mondo sommerso. I rischi ed i problemi legati all’innalzamento degli oceani sono comunque enormi: dalla riduzione delle terre coltivabili agli tsunami, dalla fuga dei centri abitati (il 23% della popolazione mondiale vive vicino alle coste) al rischio d’estinzione per molte specie animali e vegetali.
Per aiutare la nostra immaginazione ad attualizzare il problema, l’organizzazione CarbonStory – che da diversi anni si occupa di sensibilizzare l’opinione pubblica contro i cambiamenti climatici- ha creato World Under Water, una piattaforma che ci permette di visualizzare con 200 anni d’anticipo come appariranno le più grandi città del mondo invase dall’acqua. Dopo aver messo i piedi a bagno – virtualmente parlando – per le strade di Singapore, Kamakura, New York, Roma Londra, Parigi, Yucatan, Barcellona, Dubai, Bruxelles, Copenaghen e Mosca, potrete calcolare la vostra personale impronta climatica (la carbon footprint – cioè l’emissione di gas clima-alteranti – è espressa in termini di kg di anidride carbonica) e, magari, decidere di prendere parte al cambiamento sostenendo uno dei tanti meritevoli progetti CarbonStory in giro per il mondo.
Buon tour!
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