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Storia di Agnese: la conquista del lavoro e dell’autonomia

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La Fondazione del gruppo UP ha scelto di premiare in Italia l‘associazione Futura, che ha come scopo principale di favorire l’autonomia e la vita indipendente delle persone con sindrome di Down. Ecco il racconto di un’esperienza di inserimento lavorativo riuscita.

Agnese carrellinoAgnese ha 27 anni e da sette lavora in Day Gruppo UP con un part-time dalle 8.30 alle 13.00. Svolge diversi compiti di back office, dal confezionamento di mailing all’invio di fatture a quello di smistamento della posta. Agnese consegna i documenti nei vari uffici della sede centrale a Bologna. È un incarico di responsabilità, perché devono essere consegnati a uffici e persone specifiche. Agnese prende il lavoro molto sul serio e difficilmente commette errori di distrazione.

Agnese è una dipendente che rientra nelle cosiddette “categorie protette”, perché è una persona con Sindrome di Down. Il suo inserimento, frutto di una precisa scelta dei dirigenti aziendali, è stato effettuato in stretta collaborazione con associazioni che aiutano all’inserimento lavorativo di persone Down. Non è mancata la supervisione di uno psicologo che ha supportato Agnese per vivere nel migliore dei modi le nuove relazioni, e ha dato consigli utili ai dipendenti Day.

Agnese non è “un’amica”, ma una collega e con i dipendenti ha instaurato fin da subito un’ottima relazione lavorativa basata su fiducia e complicità. Per favorire il legame con tutti è stato scelto di non affidarle una postazione fissa, ma itinerante. In base al compito da svolgere, lei sa che deve collaborare con un ufficio specifico. Settimanalmente viene redatto un calendario di incarichi di back office e logistica e Agnese sa preventivamente quale ufficio si avvarrà della sua collaborazione.
Questa scelta ha fatto sì che la collega stringesse relazioni positive con tutti diventando un elemento insostituibile del team.

Ogni giorno alle 10.30 è previsto un quarto d’ora di relax e Agnese lascia ciò che sta facendo per ritrovarsi nell’area caffè di Day Agnesepausacon i colleghi che possono condividere il break.
È il momento per fare due chiacchiere all’insegna della libertà e staccare per qualche minuto dal lavoro. La pausa non è codificata e chi può sa che Agnese è disponibile. Spariscono i ruoli specifici: durante il break si chiacchiera e scherza tra dirigenti e dipendenti in un clima di condivisione e confidenza. Non manca qualche risata e quella di Agnese è la più contagiosa.

Alle 13 timbra il suo cartellino e va a casa. Agnese ha fatto il suo dovere, ha lavorato come qualsiasi altro collega di Day Ristoservice – Gruppo UP e ogni mese ha la sua busta paga e i buoni pasto a testimoniare la conquistata indipendenza e un futuro a cui guardare con serenità.

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